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Per il consorzio MBDA il 2021 si conclude con ottimi risultati, con i ricavi che hanno superato quota quattro miliardi, (4,2 per l’esattezza) soprattutto grazie all’intensificarsi delle consegne ai clienti, con una sostanziale equità tra quelle dirette al mercato domestico e quelle per l’export. Positivo anche il numero di ordini, che hanno registrato nel corso dell’anno passato la quota record di 5,1 miliardi di euro, consentendo al portafoglio ordini di crescere attestandosi alla cifra di 17,8 miliardi di euro. A presentare i risultati della società, Lorenzo Mariani, managing director di MBDA Italia, nonché executive director Sales & business development del Gruppo europeo della missilistica, a cui Leonardo partecipa per il 25%. Il manager ha tenuto oggi una conferenza stampa presso la sede romana dell’azienda, occasione utile per un bilancio sul 2021 e per illustrare le attività futuro.

I successi del gruppo

A trainare gli ottimi risultati del gruppo la conclusione di alcuni importanti contratti relativi ai programmi di collaborazione di MBDA, a cominciare dallo sviluppo del sistema Samp/T di nuova generazione, l’ammodernamento di mid-life degli Aster italiani e degli Strom Shadow, oltre all’avvio del concept study per l’aggiornamento del Meteor. Importanti anche i recenti successi dei lanci del CAMM ER contro un bersaglio in manovra e in particolare del Marte ER, avvenuto a fine 2021. Quest’ultimo è servito in particolare a validare il missile che entrerà in operatività nel corso del 2022, in tempo per equipaggiare le batterie costiere del Qatar, in occasione dei mondiali di calcio che si svolgeranno a dicembre. Anche il primo quarto del 2022 si preannuncia positivo per il gruppo, con la fornitura degli Aster30 B1 e degli eMM40 per le fregate francesi acquistate dalla Grecia e la consegna dei sistemi d’arma da destinare ai nuovi Rafale di Atene e Abu Dhabi. Per quanto riguarda i mercati domestici, importanti risultati dei primi tre mesi dell’anno in corso sono stati i contratti per i Mistral 3 per gli elicotteri Tiger MkIII di Francia e Spagna.

Il contributo di MBDA Italia

Positivi anche i risultati di MBDA Italia, che dimostra una solidità complessiva con il raddoppio degli ordini acquisiti e dei ricavi, con un portafoglio che è rimasto sopra i tre miliardi, segno che la società sta riuscendo ad alimentarlo in maniera opportuna. “Continuiamo a crescere anche in termini di organico – ha detto Mariani – con 1.590 dipendenti alla fine del 2021: nel 2022 prevediamo un incremento ulteriore di almeno 100 risorse nette”. Importanti anche i successi ottenuti dalla divisione italiana del gruppo, a partire dal completamento del contratto con la Marina militare italiana per la fornitura del Teseo Mk/2, il contratto per il sistema di difesa navale Albatros di nuova generazione, il primo sistema di difesa navale con una munizione CAMM-ER.

Occupazione e stabilimenti

Tutto questo alimenta le prospettive di crescita per l’anno, compreso un aumento di circa un centinaio di unità per MBDA Italia previsto per il 2022, dopo la crescita di 110 unità registrata lo scorso anno con “uscite dovute all’80% da pensionamento e in minima parte da una fuoriuscita fisiologica”, ha notato Mariani. Questo ha inoltre determinato l’esigenza di ampliare e ammodernare i tre siti italiani di MBDA; sono infatti in via di ultimazione i lavori presso il sito del Fusaro ed è stato acquistato anche il sito di La Spezia, mentre su Roma inizieranno a breve dei lavori di ristrutturazione sul sito, di cui MBDA Italia ha opzionato l’acquisto entro il 2026.

La collaborazione sul Tempest

Proseguono inoltre le attività legate al Tempest, programma per il velivolo di sesta generazione di Regno Unito, Italia e Svezia. “Mbda ha fatto una prima offerta a Leonardo nel quadro del programma Tempest, per il sostegno alle attività di definizione del sistema, che sono attualmente in corso, e sulle linee tecnologiche prioritarie da mettere sul tavolo”, ha spiegato ancora Mariani. Il programma rimane per ora alternativo al Fcas franco-tedesco-spagnolo. L’obiettivo del gruppo è quello di fornire un sistema d’armi che sia il più possibile comune alle due piattaforme, capacità che MBDA ha già dimostrato di possedere, per esempio con il Meteor che equipaggia senza sostanziali differenze i Rafale, gli Eurofighter e i Gripen. Per il futuro, poi, rimane sempre la speranza che i due programmi possano convergere.

Investire in tecnologia e in Difesa

Infine, Mariani è intervenuto anche sul tema del 2% del Pil da destinare alla difesa. “Trovo saggio il discorso del ministro della Difesa Guerini sulla gestione graduale nell’arco di alcuni anni per raggiungere il 2% degli investimenti militari – ha detto il manager – è una strada ben imboccata e credo che al netto di cambi politici non sia possibile tornare indietro”. Soprattutto di fronte all’attuale situazione di incertezza, infatti, Mariani ha sottolineato anche il valore degli investimenti per sostenere l’evoluzione tecnologica del nostro Paese e dei partner europei “necessarie per evolvere le tecnologie che garantiscono la sicurezza: oggi più che mai va sottolineato che senza difesa non c’è libertà”. Per fare questo, ha concluso il managing director “è fondamentale che anche l’Italia possa sedere con pari dignità al tavolo dei decisori europei sugli investimenti per la difesa; per farlo c’è bisogno di garantire investimenti nelle più avanzate tecnologie, come ad esempio quelle ipersoniche, che oggi rappresentano una delle frontiere tecnologiche”.

È il momento di investire in difesa. Mariani presenta i risultati di MBDA Italia

In conferenza stampa presso la sede romana dal gruppo l’amministratore delegato di MBDA Italia, Lorenzo Mariani, ha fatto il punto sul 2021, che ha visto i ricavi superare quota quattro miliardi, e sulle prospettive future. Risultati resi possibili dal completamento di importanti programmi e il consolidamento di nuovi ordini per sistemi d’arma destinati all’export e ai mercati nazionali

 

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