Concluso il tour cinese dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, che ha voluto chiarire non si trattava di un’indagine ufficiale. Gli incontri (avvenuti e mancati) e le critiche. La posizione degli Usa
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Che Cina sarà? Dal covid alla guerra, radiografia di Andornino
Sarà l’anno cinese? Dalla guerra russa in Ucraina all’onda lunga della pandemia fino al Congresso del Partito, la Cina di Xi Jinping si avvicina a un crocevia epocale. Che deciderà il suo destino e quello della competizione con gli Usa. Parla il prof. Giovanni Andornino, direttore del TOChina Hub in vista della sedicesima edizione della Summer School
La Russia perde l’Ucraina ma vince l’Italia?
L’instabilità italiana, alimentata da Salvini, Berlusconi e Conte, le paure sottili e profonde diffuse da certa stampa esasperata sui rischi di crisi alimentare, di disagi sul gas, creano uno spazio oggettivamente molto interessante per le strategie totali di Putin. L’Italia è ben più importante dell’Ucraina, con tutto il rispetto per Kyiv. L’editoriale di Francesco Sisci
Spiragli di dialogo tra Russia e Ucraina? C’è il rebus dei vincitori e vinti
Macron e Putin chiedono a Putin di avviare un dialogo diretto con Zelensky. Lui risponde: “Non siamo ansiosi di parlargli ma dobbiamo affrontare la realtà”. Gli Usa mostrano fiducia ma quali sono gli obiettivi delle parti?
Il Jcpoa sotto le bombe di Kiev. La strategia Usa secondo Frattini
Se gli Stati Uniti riuscissero a ingaggiare nuovamente l’Iran nel Jcpoa, avrebbero sicuramente un problema meno incombente nel grande Medio Oriente e potrebbero dedicarsi a cercare di piegare la Russia in Ucraina. La vera questione è però che Washington ha incrinato i rapporti con il governo di Raisi fin dal principio. L’analisi di Franco Frattini, presidente della Società italiana per l’organizzazione internazionale, Sioi
Il rischio di dare missili a lungo raggio agli ucraini. Scrive l’ambasciatore Sanguini
Siamo nella terza fase del conflitto: la coesione occidentale comincia a manifestare qualche crepa e Putin avanza. E ora? L’analisi dell’ambasciatore Armando Sanguini
Il lungo divorzio tra la Russia e l’Occidente. Diritti umani, Spazio, università
Ci sono effetti della guerra che si sentiranno per anni, indipendentemente da come finirà. L’uscita di Mosca dal Consiglio d’Europa e in particolare dalla Corte europea dei diritti dell’uomo; la rottura dei rapporti decennali nell’esplorazione dello Spazio; l’abbandono del Processo di Bologna, il sistema di armonizzazione dell’istruzione europea. L’analisi di Igor Pellicciari, ordinario di Relazioni internazionali all’Università di Urbino
Pandemia climatica, effetti e possibili soluzioni. L'analisi di D'Angelis
Ci vuole poco a capire che il trend climatico in corso sta creando un nuovo set di emergenze del global warming sempre più ordinarie e sempre più frequenti. E l’Italia? Siamo tra le aree mondiali destinate a interagire di più con il dissesto atmosferico e con le bolle di calore dal Mediterraneo…
Perché la cultura non è Dio. Scrive Monti
Ultimamente la tendenza è all’idealizzazione della cultura. Una tendenza che forse andrebbe in qualche modo ridimensionata. Certo, l’attenzione alla risorsa culturale è un segnale che bisogna interpretare positivamente. Ma idolatrare la cultura, soprattutto quella “passata”, configura un rischio di separazione tra ideale e reale, rendendola una dimensione “irraggiungibile”. L’intervento di Stefano Monti, partner di Monti&Taft
Beirut au revoir. Clausi (e Mannocchi) raccontano la capitale nobile e disastrata
Beirut provoca dipendenza e di malinconia. Chiara Clausi, da vari anni corrispondente dal Libano, racconta la capitale crocevia di tutte le tensioni mediorientali, per capire questo pezzo di mondo complicato e imprescindibile negli equilibri globali. Ecco la prefazione di Francesca Mannocchi e il primo capitolo di “Beirut au revoir” (Paesi edizioni)