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A che punto è la notte delle banche russe? Strozzati dalle sanzioni, con i patrimoni sotto pressione come mai prima e tagliati fuori dal circuito mondiale dei pagamenti (Swift), per gli istituti dell’ex Urss ogni giorno porta cattive notizie. Anche se, mai dimenticarsene, parlare di default russo è fuorviante. Come raccontato nei giorni scorsi, finché il mondo o parte di esso continuerà ad acquistare gas e petrolio dalla Federazione, quest’ultima non finirà knock out, mantenendo la possibilità di finanziare le sue stesse banche.

Detto questo, il sistema del credito russo è indubbiamente sotto stress. A cominciare dal fronte dei pagamenti. La banca online Tinkoff, una delle maggiori del Paese, ha comunicato che fino al 1 ottobre sospenderà i bonifici in codice Swift in uscita in valuta estera. Pur non essendo stato preso di mira direttamente dalle sanzioni, l’istituto sta comunque trovando difficoltà a operare in un ambiente molto complesso, in cui diverse banche hanno anche iniziato ad addebitare commissioni per i conti in dollari ed euro.

La decisione ha comunque il suo peso, perché significa che per effetto delle sanzioni, una delle primarie società finanziarie russe rinuncerà a una buona fetta di pagamenti, quelli rivolti verso l’estero e con una moneta diversa dal rublo.  “Tinkoff si batte da molto tempo per garantire che i trasferimenti Swift, che dipendono per il 95% dall’infrastruttura di pagamento occidentale, rimangano un modo comodo per trasferire denaro. Ma siamo costretti ad ammettere che i nostri sforzi non sono stati sufficienti per garantire che i partner occidentali adempissero alla loro parte degli accordi entro un lasso di tempo ragionevole e confortevole per i nostri clienti”.

Per quanto riguarda i bonifici che sono già stati inviati, ma non ancora elaborati, la banca afferma che farà “ogni sforzo” per garantire che tutti i bonifici Swift in sospeso siano eseguiti dai partner occidentali entro un tempo ragionevole.

Storie simili, di correzioni di rotta, per Sberbank. Il primo gruppo bancario per importanza in Russia ha condotto il primo trasferimento di asset digitali, utilizzando tra le altre cose una blockchain di sua proprietà. Si tratta di quella strategia raccontata da questa stessa testata, protesa a utilizzare le criptomonete per aggirare le sanzioni occidentali.

La banca ha infatti emesso un titolo finanziario con scadenza a tre mesi tramite la sua piattaforma, la prima ad ottenere licenza in Russia per il transito di titoli su blockchain e che farà da esempio per tutto il paese, con gruppi come Vtb, il secondo in ordine di importanza, che poco più di 2 settimane fa aveva condotto un esperimento simile.

Le sanzioni mordono le banche russe. Che giocano la carta cripto

Tinkoff, principale istituto online dell’ex Urss sospenderà i pagamenti in codice Swift, rimanendo tagliata fuori dal circuito globale. Mentre Sberbank, pressoché isolata, sceglie di ricorrere all’asso delle criptovalute

 

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