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Sandra e Raimondo di nuovo fianco a fianco. Il sodalizio tra Giorgia Meloni ed Enrico Letta non sembra accennare ad incrinarsi. A dimostrarlo è l’ennesima occasione pubblica in cui i due leader di partito si ritroveranno a parlare sì del libro che presenteranno alla Luiss assieme al suo autore, il politologo Giovanni Orsina, ma anche, probabilmente, delle scelte del governo sull’Ucraina, la posizione dell’Italia sull’allargamento della Nato e ancora i riflessi interni del conflitto, che sia in casa centrodestra che in casa centrosinistra stanno creando non pochi scossoni.

Il feeling tra i due leader iniziava a settembre del 2021, alla presentazione del libro di Fabrizio Roncone alla Casa del Cinema di Roma. In quella prima occasione di incontro, concordarono su due punti: la probabile rielezione di Mattarella e la logica conseguenza che non si sarebbe andati al voto anticipato. E se il primo incontro non era stato dei più caldi (soprattutto da parte del segretario Letta), è stata la presentazione del libro di Bruno Vespa a sancire l’unione degli avversari ideali, la prima volta per il segretario Pd accanto al giornalista Rai grande cerimoniere della terza Camera (Porta a Porta).

“Dopo 23 anni di vita politica nazionale sono stato ammesso, per la prima volta, a presentare il libro di Vespa. Finalmente sono arrivato ad essere qualcuno. Sono diventato un politico di serie A”, aveva scherzato il segretario del Pd, a cui si era accodata la leader di FdI: “Ormai intratteniamo la più quotata compagnia di giro per le presentazione di libri”. Non finisce qui: dopo il sodalizio officiato da Vespa, il segretario dem ha fatto la sua apparizione sul palco di Atreju – “Ho il problema di non dare l’idea di essere troppo in sintonia con Giorgia Meloni, perché qui è partito un film…” -, poi sempre i due alla presentazione del libro di Emiliana Mannese, Pietrangelo Buttafuoco e Luciano Violante, “Pedagogia e Politica. Costruire comunità pensanti”: “Siamo i Sandra e Raimondo della politica italiana”, aveva detto con un sorriso Meloni.

“Questo curioso modello italiano per il quale si deve passare dalla criminalizzazione dell’avversario direttamente all’inciucio come sapete non la condivido”, aveva aggiunto ancora. “Siamo i segretari di due dei principali partiti italiani, quindi siamo avversari convinti che però spero possano essere avversari leali”.

Avversari leali, ma soprattutto fedeli: nel campo da gioco della politica Meloni e Letta sono entrambi protagonisti. Questa sera il prossimo incontro, con la differenza che a vincere saranno entrambi, e a perdere tutti gli assenti.

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