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Prende corpo l’ipotesi di allestire un’area di voto nel parcheggio di via della Missione. A pochi passi da Montecitorio. Perché assicurerebbe “la segretezza, la sicurezza e la contestualità del voto, le stesse che sono assicurate all’interno dell’aula ed è coerente con le disposizioni costituzionali dettate a presidio delle libertà dei parlamentari”. Per tutti gli uomini del presidente, dunque, la nuova missione è schivare le gole profonde. Che, si sa, pattugliano i parcheggi. Fuori dalle battute, la questioni dei grandi elettori che attualmente si trovano in quarantena e in isolamento a causa della pandemia è più che attuale. Tanto più che, a causa di queste limitazioni, a un nutrito numero di parlamentari sarebbe pregiudicata la facoltà di esprimere la loro preferenza per l’elezione del Capo dello Stato. 

Quella di via della Missione è l’ipotesi emersa a margine della conferenza dei capigruppo a Montecitorio questa mattina. Riunione nell’ambito della quale è emersa la volontà comune di chiedere al Governo una deroga alle misure restrittive di isolamento, per far votare i grandi elettori. Il tutto si tradurrebbe in una ‘leggina’ ad hoc. Ovviamente il provvedimento sarebbe funzionale ed estendibile anche ai delegati regionali che, da lunedì prossimo, si devono recare a Roma per eleggere il Capo dello Stato.

“C’è la necessità di una norma del Governo – ha riferito al temine della riunione il portavoce del presidente della Camera Roberto Fico, Carlo Passarello – che permetta lo spostamento dei positivi. Questa richiesta è stata ripetuta dall’intera capigruppo e dal presidente, al ministro per i Rapporti con il Parlamento, D’Incà, ed è stata già ipotizzata, qualora arrivasse questa norma del governo, la modalità con cui la Camera farebbe votare i positivi”.

Ma torniamo all’ipotesi del parcheggio di via della Missione. Pur non essendo “l’area voto” collocata all’interno di palazzo Montecitorio, è comunque uno spazio di pertinenza della Camera. Da quanto si apprende, nell’area esterna ci sarebbero due segretari d’aula e vari funzionari della Camera, per assicurare il rispetto di protocolli e regolamenti. Non è ancora chiaro se per esprimere il proprio voto i parlamentari dovranno rimanere in macchina, stile drive in. Ma, sul punto, a breve verrà fatta chiarezza.

Soddisfatto di questo indirizzo assunto dalla capigruppo, ossia quello di domandare un impegno concreto al Governo per permettere a tutti la possibilità di voto, il deputato e giurista del Pd Stefano Ceccanti. “L’importante – così il dem a Formiche.net – è che per la prima volta siano caduti dei tabù e che si sia affermato con forza il principio di garantire al massimo il diritto di elettorato attivo per un’elezione importantissima. Poi tutte le scelte operative sono sempre opinabili”. Ciò che conta, tuttavia, a detta di Ceccanti è il fatto di aver “sciolto il principio del ‘se’ votare.  Il ‘come’ va sempre valutato laicamente”.

I positivi voteranno per il Quirinale nel parcheggio? Per Ceccanti cade un tabù

La volontà comune emersa a seguito della conferenza dei capigruppo alla Camera è quella di chiedere al governo una “leggina” per permettere ai grandi elettori in quarantena di votare per il Presidente della Repubblica. Il deputato del Pd: “Ribadiamo un principio: garantire a tutti il diritto di voto”

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