Skip to main content

Negli equilibri energetici del Mediterraneo allargato, l’Italia sta diventando un interlocutore sempre più strategico per gli Stati Uniti. Alla luce delle tensioni internazionali e della necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento, Washington vede nel nostro Paese un partner affidabile per consolidare le forniture di gas naturale liquefatto in Europa.

Come spiega un recente bollettino della International Trade Administration, nel 2024 l’Italia ha importato 14,6 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto, di cui il 34,93% dagli Stati Uniti. Una crescita costante: erano il 21% nel 2022 e solo il 9,6% nel 2021. L’aumento si inserisce in un contesto più ampio: il gas naturale liquefatto rappresenta oggi il 25% delle importazioni di gas in Italia, una quota più che raddoppiata rispetto al 2022, a dimostrazione di quanto il Gnl — e in particolare quello americano — sia diventato cruciale. L’interesse statunitense non si limita all’aspetto commerciale. Come sottolineato nell’ultimo incontro, il presidente Donald Trump e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sono decisi a rafforzare la cooperazione bilaterale, anche in campo energetico, promuovendo un modello di relazioni “mutualmente vantaggioso” che passa anche dall’incremento delle esportazioni di gas naturale liquefatto verso l’Italia.

Per Washington, il legame energetico con Roma è strategico su più livelli. L’Italia è il secondo mercato del gas in Europa e punta a una profonda decarbonizzazione entro il 2050: l’80% dell’energia elettrica dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili e fino al 22% da nucleare. Fino ad allora, però, il gas – e soprattutto il gas naturale liquefatto – continuerà a giocare un ruolo essenziale nel garantire la stabilità del sistema elettrico.

“L’Europa non può più fare affidamento sulla protezione automatica degli Stati Uniti ed è sempre più urgente fare chiarezza sul ruolo che l’Italia è destinata ad avere nella nuova identità strategica del continente”, spiega Beniamino Irdi, nonresident senior fellow della Transatlantic Security Initiative presso l’Atlantic Council. In quest’ottica, osserva, “la combinazione tra posizione geografica, infrastrutture esistenti e relazioni con i Paesi produttori del Mediterraneo allargato può fare del Paese un hub energetico centrale nella nuova architettura europea”.

Un hub che oggi conta cinque impianti di rigassificazione attivi (da Panigaglia a Ravenna), tutti in grado di ricevere gas naturale liquefatto statunitense, grazie ai sette terminali di esportazione statunitensi attivi sulla East Coast e sul Golfo. Con l’entrata in funzione della FSRU di Ravenna ad aprile, la capacità totale italiana è arrivata a circa 28 miliardi di metri cubi, anche se non sono previsti nuovi terminali.

Oltre alla fornitura, le aziende italiane mostrano interesse – ricorda il bollettino che suona come un invito alle aziende statunitensi a guardare al mercato italiano – anche per le tecnologie americane per ottimizzare la rigassificazione e ridurre le emissioni di metano e CO₂. Una domanda crescente in vista dell’entrata in vigore del nuovo EU Methane Regulation, che imporrà standard più severi anche agli importatori di gas naturale liquefatto.

L’appuntamento centrale per discutere di queste dinamiche sarà Gastech 2025, in programma di nuovo Milano, dopo tre anni, dal 9 al 12 settembre. Il più grande evento mondiale sull’energia riunirà 50.000 partecipanti da 150 Paesi, con 1.000 speaker e altrettanti espositori. Tra gli interventi attesi spiccano quelli del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, degli amministratori delegati di Eni (Claudio Descalzi), Saipem (Alessandro Puliti) e TotalEnergies (Patrick Pouyanné), oltre a esponenti di giganti globali come l’emiratina ADNOC (Musabbeh Al Kaabi), Microsoft (Uwa Airhiavbere) e dell’Agenzia internazionale dell’energia con il suo direttore esecutivo Fatih Birol.

Un’occasione per consolidare il dialogo transatlantico sul gas, la tecnologia e il clima, e per riaffermare – anche in ambito energetico – il ruolo dell’Italia come ponte tra Europa e Stati Uniti. Come conclude Irdi, “l’energia presenta forse l’unica carta su cui puntare per rafforzare il proprio peso all’interno dell’Unione e partecipare attivamente alla definizione di un nuovo ordine europeo”.

Il Gnl americano spinge l’Italia al centro della sicurezza energetica europea

Mentre cresce la domanda globale di gas naturale liquefatto, gli Usa rafforzano la loro presenza nel mercato italiano. Secondo Beniamino Irdi dell’Atlantic Council, “energia e posizione geografica possono dare all’Italia un ruolo cruciale nella definizione della nuova identità strategica dell’Ue”. Se ne parlerà anche a Gastech Milano 2025, a settembre

Droni, supply chain e know-how. La difesa ucraina è il futuro dell’Europa e non solo

Mentre l’Occidente discute di tempi e costi, l’Ucraina produce sistemi bellici in poche settimane e innova sotto i bombardamenti. La sua industria della difesa, cresciuta in tempo di guerra, rappresenta un asset strategico per tutta l’Europa. La discussione promossa da Atlantic Council, Centro Studi Americani, Razom Ukraine e American Chamber of Commerce in Italy

Diplomazia spaziale, la strategia italiana per il Sud Globale spiegata da Valente (Asi)

Dalla cooperazione scientifica al sostegno allo sviluppo, l’Italia, attraverso l’Asi, sta rafforzando la propria postura internazionale puntando su formazione e progetti condivisi con i Paesi del Sud Globale. Una linea multilaterale, con lo sguardo puntato alla presidenza Copuos nel 2026. Intervista a Teodoro Valente, presidente dell’Agenzia spaziale italiana

Un nuovo asse per l’Europa? Roma, Berlino e Parigi secondo Calovini e Scotto

Di Giangiacomo Calovini e Matteo Scotto

Italia, Germania e Francia rafforzano la cooperazione per dare concretezza all’integrazione europea, puntando su difesa e politica estera comune. Le basi sono già state gettate da recenti accordi bilaterali, ma serve ora un’azione rapida e condivisa. L’intervento di Giangiacomo Calovini, presidente dell’Intergruppo di amicizia parlamentare italo-tedesco, e Matteo Scotto, direttore della ricerca del think tank Villa Vigoni

Giochi, se non bastano gli Stati Generali. L'opinione di Pedrizzi

Chi scrive, intervenendo nel dibattito ha sostenuto che tutt’ora si fronteggiano, come da anni, due posizioni: quella degli operatori e quella delle Regioni e degli Enti locali che reclamano una propria autonomia e che premono giustamente sulla tutela della salute e dei giocatori in generale ma, in nome di questa, puntano su regole fortemente limitative, prive di ogni fondamento scientifico. In mezzo c’è lo Stato. L’opinione di Riccardo Pedrizzi

Green e Albania, cosa è successo a Strasburgo sul doppio voto

Due voti in poche ore a Strasburgo su green deal e immigrazione confermano la volontà europea di proseguire con un approccio pragmatico e non ideologico sulla transizione e di sostenere apertamente il modello-Albania applicato dal governo italiano. Il tutto alla vigilia della mozione di sfiducia a Ursula von der Leyen che sarà un nulla di fatto

Il ponte sullo Stretto (di Akashi). La visita in Giappone di Salvini lega Roma e Tokyo

La visita di Salvini in Giappone rilancia la partnership strategica tra Roma e Tokyo. In un contesto di tensioni tra Giappone e Stati Uniti, l’Italia si propone come partner industriale e politico alternativo, rafforzando la cooperazione su infrastrutture, difesa e Indo-Pacifico. Dallo Stretto di Akashi, Roma lavora per essere ponte geopolitico verso Ovest per l’Arcipelago

La logistica aeroportuale migliora con la Carta dei servizi

Di Ivan Bassato

Nel cuore della crescente complessità logistica aeroportuale, lo scalo di Fiumicino lancia una nuova visione per la gestione del traffico merci, fondata su trasparenza, misurabilità e collaborazione. La prima edizione della Carta dei servizi merci punta a migliorare la trasparenza e favorire una collaborazione più efficace tra tutti gli operatori della filiera. La riflessione di Ivan Bassato, Chief Aviation Officer di Adr, comparsa sul numero di giugno di Airpress

Ricostruire, riformare, rinascere. Il progetto Ucraina della vicepremier Svyrydenko

Di Yulia Svyrydenko

Pubblichiamo l’intervento di Yulia Svyrydenko, Primo vice Primo ministro e ministro dell’Economia dell’Ucraina ospitata nel numero di luglio della Rivista Formiche. “Nonostante le sfide l’Ucraina non si limita a ricostruire ciò che è andato perduto, ma getta le basi per una trasformazione, rafforzando le istituzioni, accelerando le riforme e creando un’economia resiliente e moderna in linea con i valori europei. La conferenza di Roma punta a raggiungere risultati tangibili con nuovi accordi, investimenti e migliorando il coordinamento tra i soggetti coinvolti. Il Paese ha una strategia chiara, un’agenda riformatrice dinamica e una forte determinazione al successo”

Cronaca di un giorno di ordinaria follia. Cosa è successo a Grok nelle ultime ore

Martedì il chatbot di xAI ha cominciato a rispondere alle domande degli utenti con commenti antisemiti e discriminatori, rilanciando tesi cospirazioniste. La Turchia valuta addirittura di bloccarlo dopo gli insulti al presidente Recep Tayipp Erdogan e all’Islam. L’azienda ha comunicato di aver risolto i problemi, ma già a maggio era dovuta correre ai ripari per le teorie sul genocidio dei bianchi sudafricani alimentate dal suo modello di IA

×

Iscriviti alla newsletter