Skip to main content

La Russia aumenterà la prontezza delle Forze armate e le capacità di deterrenza nei confronti della Nato. Lo ha dichiarato Sergei Shoigu, ministro della Difesa, a margine di un incontro con l’omologo cinese Wei Fenghe ripreso dall’agenzia stampa Tass. Come di consueto, Shoigu ha giustificato l’obiettivo del potenziamento militare come risposta alle attività dell’Alleanza Atlantica e degli Stati Uniti, senza tuttavia citare le attività russe.

LA VICENDA

Non è la prima volta che Mosca “denuncia” il dispiegamento delle truppe dell’Alleanza Atlantica alle proprie frontiere. “Stiamo assistendo a un notevole aumento dell’attività dei bombardieri strategici statunitensi vicino ai confini russi”, ha dichiarato Shoigu. Di più: “Nell’ultimo mese, hanno condotto circa trenta voli ai confini della Federazione Russa, o 2,5 volte di più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”, prosegue il ministro. “Questo mese, nel corso dell’esercizio Global Thunder del Comando Strategico degli Stati Uniti, dieci bombardieri strategici si sono esercitati a impiegare armi nucleari contro la Russia in modo veramente simultaneo dalla direzione occidentale e orientale”. A questo Shoigu ci ha tenuto ad aggiungere una specifica sulla distanza minima raggiunta dagli americani che è stata di “venti chilometri” dal confine.

PREOCCUPAZIONE DI SHOIGU

“La difficile situazione militare e politica nel mondo e la crescente attività dei Paesi della Nato vicino ai confini russi impongono la necessità di continuare lo sviluppo qualitativo delle forze armate”, ha dichiarato inoltre il ministro russo, citato dall’agenzia pubblica Ria Novosti. La preoccupazione per l’attuale quadro geopolitico fornisce a Mosca un’ulteriore motivazione per proseguire nel già avviato piano di modernizzazione delle forze sia nucleari sia convenzionali. Lo sviluppo delle Forze armate ricomprende “aumentare la loro capacità di combattimento, mantenere la prontezza di combattimento delle forze nucleari e rafforzare le forze di deterrenza non nucleare”.

AVVICINAMENTO MILITARE RUSSIA-CINA

Significativo il fatto che le parole di Shoigu siano giunte a margine del confronto col collega cinese. Russia e Cina si considerano da tempo partner strategici, con una crescente collaborazione in campo militare. Ciò deriva, per Shoigu, “dall’intensificarsi delle turbolenze geopolitiche e al crescente potenziale di conflitto in varie regioni del mondo”. Diverse le prove di avanzata cooperazione militare fra Mosca e Pechino negli ultimi anni, tra Vostok-18 e Kavkaz-2020. Ma la più recente e significativa è la “Sibu/Interaction” dello scorso agosto, che ha coinvolto più di diecimila unità in territorio cinese (nella parte orientale del Paese). La Difesa russa ha parlato di “migliaia di militari” e di oltre “400 sistemi d’arma” impegnati in attività per testare capacità di “anti-terrorismo”, anche se entrambi tendono a indicare con il termine “terrorismo” quasi tutti gli obiettivi nella loro agenda militare. Rispetto alle precedenti esercitazioni, in questo caso, è stato creato un comando congiunto oltre a una gestione congiunta di tutta una serie di applicazioni di comando e controllo, dalla pianificazione alla distruzione del nemico. Il Financial Times aveva ricollegato tale esercitazione al ritiro statunitense dall’Afghanistan, una sorta di reazione da parte di Cina e Russia per colmare il vuoto nell’area e rivendicare interessi storici.

CHE FA LA RUSSIA?

La notizia del potenziamento militare russo si colloca in un contesto in cui permangono le tensioni nel conflitto in Ucraina fin dal 2014. L’accusa alla Nato arriva, dunque, non come un fulmine a ciel sereno, ma dopo mesi di intensificate attività militari da parte delle unità di Mosca vicino agli spazi Nato. Tant’è che a settembre abbiamo assistito al maggior impegno addestrativo russo annuale per le forze armate di Mosca, Zapad 2021, un’esercitazione periodica congiunta con la Bielorussia dove è stato simulato a tutti gli effetti un conflitto con i Paesi Nato. Le attività in questione hanno coinvolto circa 200mila militari, 760 veicoli terrestri, 80 tra aerei ed elicotteri e una quindicina di unità navali. Con questo tipo di esercitazione la Federazione russa ha infatti verificato la capacità di azione in caso di conflitto in Europa orientale, inscenando un eventuale aggressione da parte dell’Alleanza atlantica e la successiva stabilizzazione del conflitto.

Non sono mancate negli ultimi mesi neanche le novità missilistiche, soprattutto ipersoniche. A ottobre, si è assistito al primo lancio da sottomarino a propulsione nucleare del missile Zircon, vettore da crociera capace di viaggiare a tre chilometri al secondo che dovrebbe entrare in servizio il prossimo anno. A ciò si aggiunge, poche settimane fa, la diretta televisiva del presidente russo Vladimir Putin: “È particolarmente importante sviluppare e adottare le tecnologie necessarie per creare nuovi sistemi d’arma ipersonici, laser ad alta potenza e sistemi robotici che ci permetteranno di contrastare con efficace eventuali minacce militari, e dunque di rafforzare ulteriormente la sicurezza del nostro Paese”.

vostok

Così la Russia (con la Cina) vuole forze armate pronte a combattere

A margine di un incontro con il collega cinese, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha rilanciato la collaborazione militare tra Mosca e Pechino, spiegando che resta “prioritario” aumentare la prontezza di combattimento delle Forze armate e le capacità di deterrenza. Il pretesto questa volta sono le attività dei bombardieri americani, ma da tempo la Russia ha incrementato capacità, esercitazioni e sviluppi missilistici

Lo strano destino di Di Battista intrappolato nel passato

L’ex pentastellato ha rilasciato una nuova intervista in cui schiaffeggia gli ex colleghi, accarezza Virginia Raggi e rilancia l’idea di un nuovo movimento. Eppure, anche se Di Battista continua a gridare, il pubblico sembra essersi ristretto

I 40 anni del Premio Abbiati, una ricorrenza importante

Venerdì 26 novembre alle ore 17, nella sede degli Amici del Loggione di Milano, saranno consegnati in presenza i premi 2021 e sarà l’occasione per festeggiare l’importante ricorrenza, cioè il 40° anno del Premio Abbiati, dedicato al critico musicale del Corsera, e la pubblicazione del nuovo Annuario della Critica Musicale. Tra i premiati Mario Martone e Daniele Gatti

I sauditi mettono lo zampino nell’accordo solare tra Israele, Emirati e Giordania?

L’Arabia Saudita si sente isolata, teme che gli Accordi di Abramo e le politiche americane nel Medio Oriente la mettano in difficoltà. Il tentativo di bloccare l’accordo a tre tra Israele, Emirati e Giordania è paradigmatico

L'istruzione prima di tutto. La verità sulla violenza di genere

Di Helena Dalli

La violenza di genere non è un dato acquisito né è parte integrante di una data cultura e può essere evitata. Il primo passo per eliminarla completamente è riconoscerla per ciò che è ed è questo che la Commissione europea intende fare con la sua prima imminente proposta legislativa sulla lotta e la prevenzione della violenza di genere e della violenza domestica. L’intervento di Helena Dalli, commissaria europea all’Uguaglianza

Gioco di nervi sul Nord Stream 2. Via le sanzioni Usa per dare più tempo a Kiev?

Mosca teme che ritardare l’operatività del gasdotto per alcuni mesi abbia come obiettivo il consentire agli Stati Uniti di modernizzare il settore energetico dell’Ucraina

La cornamusa tappata della politica attiva del lavoro

Di Luigi Tivelli e Stefano Scabbio

Il Pnrr mette a disposizione 4,4 miliardi per le politiche attive. Ma questi soldi sono stati da poco distribuiti tra le Regioni, con il rischio che si creino tante piccole cornamuse da cui non escono suoni. Luigi Tivelli e Stefano Scabbio spiegano perché

Clima, i (deboli) progressi cinesi suscitano (un pochino di) ottimismo

Clima, i micro-progressi cinesi suscitano un mini-ottimismo

La Cina era tra i “cattivoni” della Cop e si ostina a non voler aggiornare davvero i suoi obiettivi. Intanto studia un piano sul metano, grazie agli Usa, e registra un lieve calo di emissioni. Pechino sottolinea che i suoi progressi si misurano in azioni e non in parole

Difesa, industria e multi-dominio. L'audizione di Profumo al Copasir

Nelle giornate calde della Difesa europea e del Trattato del Quirinale, Alessandro Profumo è stato audito dal Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, presieduto dal senatore Adolfo Urso. A piazza San Macuto si è parlato di sfide, minacce e opportunità di cooperazione sul fronte internazionale. Leonardo, spiega la nota, “costituisce un asset strategico per il Paese”. E il Comitato lancia l’indagine conoscitiva sull’industria aerospaziale

Abbagli cinesi. Così Jp Morgan&Co sono cadute nella trappola

Spinte dall’enorme e incontaminato bacino del risparmio cinese, le grandi banche americane hanno investito milioni di dollari per creare una rete di broker nel Dragone. Ma i ritorni, per ora, sono stati esigui o addirittura inesistenti

×

Iscriviti alla newsletter