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Anche in questo anno che va concludendosi, il personale della Difesa, uomini e donne, militari e civili, hanno saputo farsi apprezzare per impegno, spirito di dedizione, sacrificio e passione in tutti i compiti istituzionali assegnati. Dalla Difesa della Patria nei domini terrestre, marittimo, aereo e cibernetico al supporto alla popolazione civile, anche durante la pandemia da Covid-19.

Un anno in cui l’attenzione per il comparto Difesa è stato totale anche da parte delle istituzioni, come dimostrato dai tanti provvedimenti proposti dal governo, sia a favore del personale, sia del comparto industriale. Ma anche, e ci tengo a sottolinearlo, da parte del Parlamento, come dimostrato dall’impegno della commissione Difesa nell’esaminare e approvare le proposte in discussione.

Ci sono ancora delle incompiute, come per esempio l’approvazione definitiva della legge sui sindacati militari che a breve potrebbe vedere il via libera definitivo. Oppure l’invio in aula dei testi approvati dalla commissione sulla riforma del reclutamento iniziale dei volontari delle Forze armate, la revisione degli obiettivi di taglio a 150mila unità della legge 244 del 2012, la riforma della giustizia militare, e quella sulla concessione degli encomi.

La commissione da me presieduta è riuscita a lavorare bene e a produrre tanto lavoro, grazie alla forza dei temi trattati, condivisi in modo trasversale, e all’impegno e alla sensibilità dei commissari che in questa legislatura hanno saputo ben apprezzare il lavoro delle Forze armate e il ruolo importante del personale civile della Difesa. I gruppi parlamentari, sia di maggioranza sia di opposizione, hanno dato prova di grande maturità e collaborazione nel trattare e seguire i vari provvedimenti. Un riconoscimento speciale va al ministro della Difesa Lorenzo Guerini che, insieme al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ha saputo ben guidare il proprio dicastero. Riuscendo, tra l’altro, a dare il via libera a notevoli risorse utili ad accrescere il potenziale del settore industriale a vantaggio del sistema-Paese.

Ovviamente ci sono anche delle ombre. Fatichiamo per esempio, una volta usciti dalla Commissione, a far capire l’importanza dei temi della Difesa alle forze politiche e in questo limite includo anche il Movimento 5 Stelle a cui appartengo da prima del mio ingresso in Parlamento. Però ci sono anche delle grandi soddisfazioni come la discussione in aula della mozione sul centenario della traslazione della salma del Milite ignoto. Un momento altissimo della vita istituzionale finita con una votazione unanime di tutto l’emiciclo di Montecitorio.

Il mondo della Difesa è molto complesso, una totalità a 360 gradi di temi e funzioni che va dal lavoro alla sanità, dall’industria, alla sicurezza e alla difesa nell’accezione più pura, ma con l’aggiunta di fattori che collocano questa realtà in una dimensione unica. Mi riferisco in particolare all’amore per la Patria, alla difesa delle libere istituzioni, al sacrificio e all’abnegazione in qualsiasi situazione e condizione.

Al capo politico del Movimento 5 stelle, il presidente Giuseppe Conte, quando l’ho incontrato, ho presentato il grande lavoro che in commissione, in questi anni, stiamo portando avanti e la grande responsabilità istituzionale che il ruolo mi impone di tenere. Auspico che in futuro sappia prestare maggiore attenzione ai temi del benessere del personale della difesa, dal contratto di lavoro alla situazione alloggiativa, dai trasferimenti per avvicinamento familiare, all’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e ultimo, ma non per importanza, alla ricerca di una soluzione definitiva per quei militari o familiari di militari coinvolti nella questione legata all’inchiesta che abbiamo seguito con molta passione in commissione “Uranio”.

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