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“Vantiamo settant’anni di ‘missione compiuta’ e siamo pronti ad altri settanta”, ha detto il generale Olivier Rittiman, comandante del Nato Defense College, aprendo le celebrazioni per l’anniversario dalla fondazione dell’istituto. Presenti, oltre al segretario generale Jens Stoltenberg e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, anche il capo di Stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, e il presidente del Comitato militare dell’Alleanza, ammiraglio Rob Bauer. “Il Nato Defense College resta la principale istituzione accademica dell’Alleanza, aiutandola ad adattarsi a un mondo in profondo cambiamento”, ha detto Stoltenberg, ringraziando altresì l’Italia per ospitarne la sede, nonché per il suo ruolo nella Nato, dal Baltico ai Balcani, dall’Iraq al Mediterraneo.

IL SEGRETO DI UN SUCCESSO

Il College, ha aggiunto Stoltenberg, “incorpora il segreto del nostro successo: unità e capacità di adattamento”. E, “se guardiamo al prossimo decennio, l’unità transatlantica appare ancora più importante per adattarci a un mondo più competitivo”. Il riferimento è a Russia e Cina (“che sfidano le regole dell’ordine internazionale”), ma anche alle minacce cyber, ibride e legate al cambiamento climatico. “Sono sfide differenti – ha detto il segretario generale – che però hanno una cosa in comune: per affrontarle, l’Europa e il Nord America devono stare insieme”. Da qui il riferimento al ruolo del College e alle iniziative recenti sul fronte delle nuove tecnologie: il Defence innovation accelerator for the North Atlantic (Diana) e l’Innovation Fund da un miliardo di dollari. Il tutto inserito nel percorso che condurrà al prossimo Concetto strategico, da adottare al summit di Madrid, a giugno 2022.

LE PRIORITÀ DELLA NATO

“Siamo in un contesto di sicurezza altamente volatile e caratterizzato dalla rapidità dello sviluppo tecnologico, dagli effetti del cambiamento climatico e da ultimo, dalle implicazioni economiche e sociali della pandemia da Covid”, ha difatti notato Guerini. “Tutto questo ha fatto emergere l’esigenza di rivisitare il Concetto Strategico, con l’obbiettivo di fissare le priorità dell’Alleanza almeno per il prossimo decennio”. Il periodo che stiamo vivendo, ha aggiunto il ministro, è “epocale”, tanto da aver innestato un parallelo processo di revisione in ambito Ue. Su questo la posizione italiana è chiara: “La promozione dello sviluppo e dell’acquisizione di capacità militari europee, che l’Italia persegue con convinzione, deve essere interpretata quale naturale e coerente azione di rafforzamento del pilastro europeo dell’Alleanza Atlantica, finalizzato a consentire all’Europa di contribuire in maniera sostanziale ed efficace alla sicurezza e alla stabilità globale”.

IL PILASTRO EUROPEO

In questo senso, ha rimarcato, “va letto il nostro impegno al rafforzamento della cooperazione fra l’Alleanza e l’Unione, quale conferma del principio di complementarietà con la Nato e dell’indissolubilità del solido rapporto transatlantico, che vede nell’Alleanza Atlantica il pilastro della nostra sicurezza collettiva”. Una posizione, quella del ministro, che è risultata vincente nelle negoziazioni sulla Difesa comune in sede europea, contribuendo ad affermare il nostro Paese quale partner fondamentale dell’Alleanza. In ciò, ha concluso Guerini, “il Nato Defense College, ha un ruolo fondamentale nel favorire lo sviluppo di quella comprensione reciproca e di quella condivisione di valori su cui poggia la sacralità e l’indivisibilità della nostra sicurezza comune”.

IL NATO-INDUSTRY FORUM

La giornata si era aperta con la partecipazione di Stoltenberg e di Guerini all’apertura della seconda giornata del Nato-Industry Forum, a due-giorni dedicata all’ecosistema industriale dell’Alleanza Atlantica organizzata per la prima volta a Roma. “L’Italia è in grado di svolgere un ruolo di ‘ponte’ tra l’Europa e gli USA, per generare collaborazioni più ampie e trasversali, a beneficio della crescita complessiva del sistema industriale su cui oggi Nato e Ue possono e devono fare affidamento”, ha detto Guerini, a cui ha fatto eco Stoltenberg: “L’impegno dell’Alleanza con l’industria è duraturo, importante e reciprocamente benefico”.

IL MOMENTO ITALIANO DELLA NATO

La visita di Stoltenberg in Italia è iniziata già mercoledì, con l’incontro a palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Mario Draghi. Nel corso del colloquio il segretario generale ha voluto ringraziare il nostro Paese per il grande sostegno e il contributo dato alla Nato. Oltre alla rilevanza strategica di questi incontri, c’è da segnalare il ruolo sempre più di primo piano giocato dall’Italia nel contesto delle relazioni transatlantiche e internazionali in generale, che hanno incassato di recente i traguardi della presidenza del G20 e l’organizzazione in partenariato con il Regno Unito della Cop26.

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