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I bilanci possono essere un po’ come l’amore, il primo non si scorda mai. E Stellantis i conti del 2021, i primi dalla nascita del colosso italo-francese, frutto delle nozze tra Fca e Psa celebrate sul finire del 2020 e oggi quarto costruttore di auto globale, non li scorderà facilmente.

Il gruppo con sede in Olanda, guidato da Carlos Tavares e presieduto da John Elkann, ha chiuso il 2021, con un utile di 13,4 miliardi di euro, cifra quasi triplicata rispetto alla somma di quelli di Fca e Psa nel 2020, e ricavi in salita del 14% a 152 miliardi. In aumento del 14%, guidati principalmente da un andamento migliore dell’area Nafta (margini pari al 16,3%) e dell’America Latina, seguita dall’area Emea.

Il risultato operativo rettificato è quasi raddoppiato a 18 miliardi con un margine dell’11,8%, oltre l’obiettivo del 10% grazie alle sinergie, e tutti i segmenti positivi. Altro dato positivo il flusso di cassa industriale disponibile, risultato pari a 6,1 miliardi, trainato principalmente da forti sinergie di cassa e redditività. Ovviamente il titolo in Borsa ha innestato il turbo, allungando fin dalle prime battute oltre il 6%.

L’altro dato forte è il dividendo, sull’onda degli utili record. Il costruttore ha deciso di distribuire ai suoi azionisti un dividendo da 3,3 miliardi di euro. Di questi, 462 milioni finiranno alla Exor della famiglia Agnelli azionista al 14,3%. Altri 201 milioni andranno invece allo Stato francese, socio con il 6,1% e 221 milioni alla famiglia Peugeot (6,3%). Gli azionisti Fca si erano assicurati un altro mega-dividendo anche a ridosso della fusione: doveva essere di 5,5 miliardi di euro ma fu ricalcolato a 2,9 miliardi dopo la prima ondata di pandemia da Covid-19.

“I risultati record di oggi dimostrano che Stellantis è ben posizionata per realizzare una forte performance, anche nei contesti di mercato più incerti”, ha commentato il ceo, Carlos Tavares, ringraziando tutti i dipendenti di Stellantis di tutte le Regioni marchi e le funzioni “per avere contribuito a costruire la nostra nuova società con la diversità che ci alimenta”.

Collateralmente ai conti di Stellantis, la cassaforte degli Agnelli, Exor e la controllante Giovanni Agnelli hanno appena siglato un accordo con il fisco italiano per il pagamento di quasi un miliardo di euro con lo scopo di chiudere un contenzioso relativo al trasferimento della società in Olanda. Magari un ostacolo in meno sulla strada per un accordo con il governo italiano per la costruzione di un nuovo stabilimento di batterie elettriche a Termoli, operazione che dovrebbe andare in porto dopo che lo stato ha accettato di finanziare parte dell’investimento con un impegno di 400 milioni di euro.

Primo bilancio, altro mega-dividendo. Stellantis fa felici (di nuovo) gli azionisti

Il gruppo italo-francese nato dalla fusione tra Fca e Psa chiude il suo primo bilancio con 13,4 miliardi di utile e dividendi per 3,3. Agli Agnelli una cedola di oltre 460 milioni, ma anche Parigi, azionista al 6,1% avrà la sua fetta. E il titolo in Borsa si infiamma

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