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È dunque sufficiente registrare un nome a dominio che abbia al proprio interno la parola elezioni per sancire o annunciare un impegno diretto, ufficiale e definitivo in politica? Non conta più avere un’idea di Paese, che ne so, almeno una rabberciata piattaforma programmatica, un manipolo di liberi pensatori che possano dare sostanza a un minimo di proposte sul fisco, sulla sanità, sul lavoro, sulla transizione energetica o sul bla bla di giornata.

Oppure, al contrario, se sei un social influencer che dall’inizio dell’anno ad oggi solo su Instagram ti sei guadagnato ben 158 milioni di interazioni totali e non uno dei tanti “sfigati” politici di professione che fatica per portarsi a casa la miseria di una decina di migliaia di like, allora ti è concesso acquistare www.fedezelezioni2023.it per far sobbalzare e rimbalzare in rete la notizia di una tua candidatura?

Perché è esattamente questo che è successo oggi.

Con un dominio .it, Fedez ha dominato la rete per un giorno, nulla di più di quanto non abbia già fatto in passato e a conti fatti nulla di particolarmente straordinario: la società che fa capo a Fedez, che è e rimane un’ibrido diviso tra la carriera artistica e quella di imprenditore social, ha registrato il dominio in questione ed è subito partita la rincorsa dei media online e dei politici, con Salvini che ha battuto tutti sul tempo, a postare e rincorrere la scia del rapper milanese. Tutti a rincorrerlo come hanno fatto nei mesi scorsi, in occasione degli interventi sul ddl Zan o della presunta censura della Rai al concertone del 1°maggio, gli altri leader politici da Giuseppe Conte a Enrico Letta.

Eppure, dietro questa scelta, imprenditorialmente brillante e lungimirante, al momento sembra esserci solo una strategia di marketing aziendale e non certo una mandrakata di spin doctoring.

Si intende sfruttare la polarizzazione politico-elettorale, che nei prossimi mesi è destinata a crescere a cominciare dall’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, per accrescere ancor di più il presidio della rete e dei social network per una successiva monetizzazione commerciale.

Del resto, lo sconfinamento di Fedez dal mondo dello spettacolo e della dimensione della rappresentazione digitale a quello della politica e della dimensione della rappresentanza fisica, avrebbe opportunamente imposto di scegliere non certo il nome d’arte, che nessun elettore troverà mai sulla scheda elettorale, ma obbligatoriamente quello di Federico Leonardo Lucia che l’anagrafe del comune di Milano ci attesta.

La curiosità più interessante della giornata, però, è un’altra che è passata al momento sottotraccia e la dice lunga sulla viralità della rete: un paio di ore dopo la diffusione della notizia, qualcuno, altrettanto brillante e lungimirante, ha pensato bene di registrarsi un diverso e secondo nome a dominio, possibilmente da rivendere a breve, che è per la precisione www.ferragnielezioni2023.it.

Basta un dominio per dominare la rete

Dietro questa scelta, imprenditorialmente brillante e lungimirante, al momento sembra esserci solo una strategia di marketing aziendale e non certo una mandrakata di spin doctoring. Domenico Giordano di Arcadia legge la mossa di Fedez. E di chi ha registrato il dominio elettorale di Chiara Ferragni

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