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L’esito dell’incontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte è avvolto da una coltre di incertezza. Ma è proprio dove non batte il sole che si allunga l’ombra della chiacchiera. Il tribunale di Napoli, come è noto, ha azzerato il ruolo dell’ex premier nella compagine pentastellata. Tutto è tornato nelle mani del fondatore, che si è premurato, in un post, di far presente che “le sentenze si rispettano”. Ora, dal confronto fra i due e lo stato maggiore del Movimento, ci si aspetta qualcosa che possa sbloccare una situazione che Grillo stesso ha definito “molto complicata”.

Nel frattempo, tra i parlamentari, il malumore serpeggia. Anche perché si percepisce una “grande stanchezza da parte della nostra base elettorale”, confida un senatore pentastellato. “Siamo in una fase di grande evoluzione, ma Beppe dovrebbe fare quel famoso passo di lato di cui ha parlato più volte ma che, di fatto, non si è mai concretizzato”. Anche perché, ironizza il parlamentare, “se così fosse stato, ora si troverebbe in mezzo all’Adriatico”.

L’insoddisfazione è palpabile e, a dispetto delle ricostruzioni poco commendevoli sulla capacità di esercitare la leadership da parte di Conte, i parlamentari sembrano difendere il suo operato. “Ho molto apprezzato la linea dell’ex premier in questi mesi – commenta una senatrice grillina – anche perché le sue sono state scelte che hanno avuto un peso importante nella compagine del governo. Questi continui stop and go di Grillo non fanno altro che depotenziarci”. Per loro la posta in gioco è altissima. Il destino è stato beffardo, tanto più che proprio il Movimento ha proposto la tagliola sul Parlamento. Ma, al grido di “onestà-onestà”, ci sono teste che rischiano di rotolare alle prossime politiche.

C’è addirittura chi si spinge oltre. “I nostri elettori sono stanchi di queste incursioni di Grillo – afferma sempre un esponente del Movimento -. La base ha scelto Conte: non si può pensare che per colpa di pastoie burocratiche e giuridiche i nostri elettori (iscritti) siano di fatto delegittimati e si vedano azzerare la scelta che hanno fatto in ordine alla leadership. Gli elettori vogliono Conte”.

Quest’ultima tesi è tutta da dimostrare e non se ne potrà avere riscontro prima del prossimo appuntamento elettorale. Anzi, si può dire che fin qui, stando ai risultati raccolti sui territori in occasione delle amministrative, la figura dell’ex premier non abbia sbancato per popolarità. È lontana la prospettiva di tornare ad avere un parlamento a maggioranza relativa pentastellata. Le piazze del vaffa-day sono ormai un ricordo sbiadito al sole di una giustizia che non fa sconti. Neanche ai 5 Stelle. Il rilancio è quantomai improbabile in queste condizioni. “E non si può rilanciare un Movimento con la ricetta del passato”, chiude un parlamentare.

Conte e le incursioni di Grillo che stancano gli elettori

Difficile prevedere l’esito dell’incontro fra lo stato maggiore del Movimento 5 Stelle, il fondatore Beppe Grillo e l’ex premier. Ma i malumori sono palpabili: “La base ha scelto Conte – dice un parlamentare a Formiche.net – non si può pensare che per colpa di pastoie burocratiche e giuridiche i nostri elettori si vedano azzerare la scelta che hanno fatto in ordine alla leadership”

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