Skip to main content

Se il presente sorride a Ethereum, i dubbi riguardano il futuro. La sua ascesa è dovuta al grande interesse che gli sviluppatori hanno mostrato per la piattaforma di blockchain, specialmente nell’ultimo anno quando l’hanno inondata con i vari DeFi (progetti finanziari decentralizzati) e Non Fungible Token (token digitali unici). Il prezzo della sua valuta eth è aumentata di nove volte mentre i token in giro per il mondo digitale ammontano a 350 miliardi di dollari. Un valore superiore al 40% rispetto a tutti i bitcoin, quasi il doppio rispetto a un anno fa. Proprio secondo molti analisti, il sistema bitcoin sarebbe destinato a soccombere di fronte alla capacità multitasking di Ethereum. Eppure, il leader del web 3.0 deve guardarsi dalla concorrenza.

Come sostenuto dal Financial Times, Ethereum al momento si trova in ritardo su specifici aggiornamenti tecnici. Uno di questi, chiamato Altair, che prevede uno sviluppo della mainnet alla Beacon Chain, è previsto per fine ottobre. Le velocità più rapide dei rivali, però, e la volatilità dei prezzi rischiano di far scendere Ethereum dalla cima in cui adesso gongola. In realtà, un piccolo contraccolpo già si è verificato. Nel momento in cui il numero di token in circolazione ha già raggiunto il picco, ci si attende un rallentamento se non addirittura un ridimensionamento, come accaduto il mese scorso.

L’altro problema in vista riguarda invece il passaggio dal sistema Proof of work (PoW) a quello Proof of stake (PoS). Mentre il primo meccanismo prevede dei problemi matematici molto complessi che i miners devono risolvere per operare in totale sicurezza, il PoS è un metodo alternativo più semplice in base a cui la certezza che l’utente non stia operando illegalmente è garantita dal numero dei token in suo possesso. Questo metodo ha sicuramente dei riscontri positivi in termini ambientali – i blocchi non vengono estratti ma coniati – e di costi, ma è anche vero che è caratterizzato da una serie di inconvenienti su cui Ethereum dovrà cercare di metter mano per risolverli.

Tra questi, quelli monetari. Come scritto, la differenza che rende Ethereum un gradino sopra Bitcoin è la sua versatilità e capacità di adattamento alle nuove situazioni. A dimostrazione di ciò, ci sono gli smart contracts, protocolli informatici che salvaguardano la stipulazione di un accordo. Lo stesso fondatore e lead evangelisti, Vitalik Buterin, ha assicurato che la sua blockchain è pronta per soddisfare tutte le recenti novità per gli utenti. Quello dei “contratti intelligenti” potrebbe essere un vantaggio incolmabile per le altre blockchain, così come il gran numero di sviluppatori che lavorano con la sua tecnologia.

I problemi, tuttavia, arrivano dall’esterno. Sì, perché alla crescita esponenziale di Ethereum ne è conseguita un’altra meno forte, ma comunque significativa, di altre realtà che potrebbero spodestarla. I token di Solana, ad esempio, sono quadruplicati da agosto, da quando è diventata la piattaforma per le nuove collezioni di NFT. Allo stesso tempo, queste nuove piattaforme di blockchain offrono la possibilità ai loro sviluppatori di utilizzare canali virtuali di Ethereum. In qualche modo, quindi, è come se si appoggiassero alla piattaforma. L’esempio lampante è l’utilizzo delle reti di livello 2, ovvero tecnologie nuove e ancora da scoprire ma che ruotano attorno a Ethereum. Questa, quindi, potrebbe ritrovarsi con nuovi competitors ma sempre su un gradino superiore.

Alla luce di ciò, Ethereum deve comunque rimanere al passo. Attualmente si trova alle prese con il difficile passaggio da PoW a PoS. Un’altra via che tenta di percorrere è quella di spezzettare la rete (“sharding”) in 64 registri separati ma collegati, così che non debba essere richiesta l’autenticazione ogni volta e da rendere la transazione più facile e veloce all’utente. Tutte le piattaforme sono alla ricerca della propria strada, anche quella che ad oggi è leader del settore. Con la speranza che si possa arrivare a una convivenza pacifica.

Ethereum batte Bitcoin, ma il futuro è incerto

Di Lorenzo Santucci

Secondo molti analisti, il sistema bitcoin sarebbe destinato a soccombere di fronte alla capacità multitasking di Ethereum. Però, quella che oggi è la piattaforma leader, rischia di essere raggiunta dalla concorrenza. Le sfide riguardano i nuovi aggiornamenti e la capacità di coesistere con le altre realtà

Senza regole Bitcoin farà solo danni. Il (nuovo) allarme di Savona

In una lectio magistralis all’Università di Cagliari il presidente della Consob torna a chiedere regole certe e immediate sui criptoasset. Il rischio, da evitare, è l’instabilità finanziaria e monetaria

Expo Dubai, Luiss e Intesa Sanpaolo protagonisti del Padiglione Italia. Ecco come

La Luiss Guido Carli in collaborazione con Intesa Sanpaolo porta all’interno del Padiglione Italia due applicazioni tecnologiche dall’approccio fortemente immersivo. A presentarle sabato 2 ottobre (alle ore 16:00 di Dubai e alle ore 14:00 italiane) nell’ambito dell’evento Gran Tour – Università Luiss racconta Leading an Orchestra”, la vice presidente Paola Severino e il Rettore Andrea Prencipe

Amministrative di ottobre, che delusione. Scrive Pasquino

Se guardiamo all’eventualità di qualche apporto per la ristrutturazione della politica nazionale, non lo si trova nelle città che vanno al voto. Se pensiamo a leadership nazionali non sono emerse nelle zone locali. Se poi siamo così masochisti da aspettarci nuove idee per il futuro del sistema politico italiano, magari nella versione “le città per l’Europa”, la delusione è assicurata

Emissioni (e responsabilità) non hanno frontiere. L’evento Edf alla Camera

La riflessione lanciata dall’Environment Defense Fund (in collaborazione con Amici della Terra) ha riguardato la responsabilità transnazionale degli emettitori di gas serra. Per poter contenere il riscaldamento si intervenga subito sulla filiera del metano, scrutinando i Paesi produttori quanto quelli che lo importano secondo i dettami della responsabilità comune

La gara tra atenei per i droni del futuro. Il Leonardo Drone contest

Conclusa con la vittoria della squadra del Politecnico di Milano la seconda edizione del Drone contest di Leonardo, la competizione tra sei atenei italiani organizzata dalla società per promuovere lo sviluppo dell’intelligenza artificiale applicata all’ambito dei sistemi senza pilota

Salvini, Giorgetti e il caso Morisi. Grimoldi (Lega) a tutto campo

Parla Paolo Grimoldi, ex segretario nazionale della Lega in Lombardia e prima fila a via Bellerio. Ora un congresso nel partito perché “libertà è partecipazione”. Giorgetti? Ha ragione, in città fatichiamo. Green pass? Strumento di libertà. E sul caso Morisi…

Primo volo per il Catalyst, il motore rivoluzionario di Avio Aero

Primo volo per il Catalyst, il motore “rivoluzionario” sviluppato da Avio Aero, capace di ridurre i consumi e migliorare le prestazioni. Le caratteristiche lo rendono particolarmente adatto ai velivoli a pilotaggio remoto, mentre la connotazione “100% made in Europe” ne facilita l’eventuale successo in campo militare. Non a caso è in lizza per alimentare l’EuroMale, nonostante la campagna mediatica che da oltralpe promuove un’altra proposta…

Perché la proroga sugli aiuti di Stato può aiutare l’industria Ue dei chip

La Commissione propone di allungare i tempi fino al 30 giugno prossimo. Cioè fino alla fine della presidenza di turno della Francia, il Paese che sta guidando gli sforzi per una maggiore autonomia europea nel settore dei semiconduttori

Investimenti, export e nomine. Il momento della Difesa

Sette programmi militari sono all’attenzione delle Commissioni Difesa di Camera e Senato. Tra elicotteri e veicoli, danno l’idea della spinta impressa al comparto da Lorenzo Guerini. Con il messaggio di Draghi sulla necessità di “spendere molto di più” e le parole di Giorgetti sull’esigenza di “cambiare le regole dell’export”, pare il momentum della Difesa. Intanto, per le nomine ai vertici arriva la modifica al codice dell’ordinamento militare…

×

Iscriviti alla newsletter