In una fase geopolitica caratterizzata dall’aspra contrapposizione, la decisione di Bruxelles di instaurare un partenariato strategico con l’Asia centrale è da salutare come un seme da piantare (anche se in ritardo) in un terreno fertile. L’idea è quella di poter contare l’uno sull’altro e “nel mondo di oggi questo è più importante che mai”, dice von der Leyen. Ma in che modo procedere? Verosimile un ingresso in una macro area dove Pechino ha una certa influenza, anche energeticamente connessa alle mire russe?
Archivi
Parigi e Londra guidano il dialogo sulle regole per gli spyware
Negli ultimi anni l’uso irresponsabile degli strumenti di hacking ha portato ad abusi contro giornalisti e attivisti. Per contrastare questa minaccia, Francia e Regno Unito hanno lanciato il Processo Pall Mall a Parigi, un’iniziativa volta a definire regole internazionali per lo sviluppo, la vendita e l’uso di tali tecnologie, includendo sanzioni e un Codice di condotta, nonostante le riserve di alcuni Paesi chiave
Cosa lega le tariffe alle navi. La rotta di Trump
Nel “Liberation Day” Trump ha dichiarato: “Resusciteremo l’industria della costruzione navale americana, inclusa quella commerciale e militare”, promettendo di contrastare il dominio cinese e rafforzare la produzione interna. Ecco a cosa mira la Casa Bianca
Perché il 2025 sarà cruciale per i rifiuti tessili. I numeri del settore
L’ultimo Rapporto rifiuti urbani 2024 di Ispra ci dice che sono state raccolte in Italia, nel 2023, poco più di 170mila tonnellate di rifiuti tessili, il 12% dell’immesso al consumo. Tutto questo non tiene conto del fatto che il prodotto tessile diventa rifiuto dopo alcuni anni dall’immissione al consumo e, quindi, la percentuale è indicativa di una tendenza. L’Agenda G7 Act, approvata a Roma lo scorso dicembre, è lo strumento con il quale il settore tessile e della moda si preparano ad affrontare le sfide sulla progettazione di prodotti più duraturi e riciclabili, l’adozione di materiali innovativi e lo sviluppo della raccolta e del riciclo
L'impatto dei superdazi di Trump sull'Europa. Gli scenari di Zecchini
Per l’Ue il nuovo protezionismo americano aggrava un quadro economico già difficile per la bassa crescita e gli importanti squilibri macroeconomici. È pertanto nel suo interesse negoziare con gli Usa un equilibrio di barriere doganali tra le due parti, ben sapendo che per negoziare è necessario avere una contropartita da offrire. Il commento di Salvatore Zecchini, economista Ocse
Tutte le manovre di Russia e Cina attorno al Giappone
Dietro la pressione, due obiettivi strategici: Pechino vuole deviare l’attenzione giapponese da Taiwan; Mosca mira a impegnare gli Stati Uniti su due fronti. La convergenza sino-russa, pur con limiti tecnici, appare sempre più strutturale
Timori per la Cina e lodi a Meloni. L’audizione del prossimo ambasciatore Usa
Al Senato, Tilman Fertitta ha promesso che, se confermato, monitorerà “estremamente da vicino” i rapporti italo-cinesi. Particolare attenzione alle stazioni di polizia al centro delle indagini dell’Ong spagnola Safeguard Defenders
Asset congelati e Big Tech. Le due carte che l'Ue può giocare con Russia e Usa
Non è necessario attendere decisioni internazionali: l’Europa è giustificata a confiscare le riserve russe come contromisura della violazione russa del diritto internazionale. Sul come farlo, molte le soluzioni possibili. E sui giganti della rete… Il commento di Gloria Bartoli, economista e docente della Luiss e membro del Gruppo dei 20
Ecco come hanno reagito i mercati ai dazi di Trump
L’ufficializzazione della guerra commerciale manda a tappeto quasi tutte le piazze finanziarie del globo, con Piazza Affari che lascia sul terreno il 3,6%. Cade anche Wall Street, che brucia 2mila miliardi, mentre precipita il Nasdaq. E si rischia grosso anche sul fronte dell’euro, oltre che del made in Italy
Sui dazi meglio negoziare. Conviene all'Europa e anche agli Usa. Lombardi spiega perché
Gli Stati Uniti non hanno una vera ragione economica per rendere più costose le importazioni, l’obiettivo della Casa Bianca è puramente negoziale. Per questo l’Europa non deve farsi travolgere dalla logica della vendetta e puntare a una risposta che porti lo stesso Trump a un tavolo. Conversazione con Domenico Lombardi, direttore del Policy Observatory della Luiss