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In Russia aumenta la repressione contro chi critica il governo di Vladimir Putin. Dopo l’inabilitazione del partito Goles (qui l’articolo di Formiche.net), le autorità di Mosca hanno inserito uno dei media indipendenti più seguiti nel Paese, l’emittente Dozhd tv, nell’elenco degli “agenti stranieri”.

Per gli attivisti a favore dei diritti umani si tratta di un altro passo contro i media indipendenti, in vista delle elezioni parlamentari di settembre.

Insieme a Dozhd tv, è stata dichiarata “agente straniero” anche la testata Vazhnie Istorii, che si dedica principalmente a reportage e inchieste.

Prima di Dozhd tv la misura è stata applicata ad altri media indipendenti, tra cui VTimes, che ha dovuto chiudere le attività, e Meduza che è impegnata in una raccolta fondi per sostenersi.

L’annuncio del ministero della Giustizia russo su Dozhd tv è arrivato subito dopo la fine della conferenza stampa di Putin insieme alla cancelliera tedesca, Angela Merkel, che nei colloqui al Cremlino aveva sollevato anche il tema dei diritti umani e della società civile.

Ricevere la qualifica di “straniero” comporta per un’ong o una testata giornalistica l’obbligo di sottoporsi a rigidi controlli fiscali e contabili, che spesso finiscono con onerose multe e possono comportare la chiusura definitiva dell’organizzazione o emittente.

Prima dell’annuncio contro Dozhd tv, l’emittente era stato invitata a non coprire le notizie che riguardavano il presidente Putin, ed era stato esclusa da tutte le conferenze stampa ufficiali.

Dozhd tv aveva seguito la storia dell’avvelenamento e l’arresto del dissidente russo Alexei Navalny e i processi penali contro i suoi alleati. L’emittente non ha mai smesso di pubblicare esplicitamente le sue critiche contro la repressione delle autorità russe.

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