Skip to main content

“Un’altra pietra nella costruzione dell’architettura nazionale di difesa e sicurezza cibernetica”. Così Giorgio Mulè, sottosegretario alla Difesa, ha salutato il via libera della Camera al disegno legge di conversione del decreto che istituisce l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale.

Sottosegretario, ora la palla passa al Senato. Poco più di due settimane di tempo per la conversione, visto che il decreto legge scade il 13 agosto. Il governo è ottimista?

Il governo per sua natura dev’essere ottimista, è l’ottimismo della volontà. E con la volontà che caratterizza l’ottimismo del governo bisognerà fare in modo che prima della pausa estiva il decreto sia validato anche dal Senato.

La Camera ha detto sì con voto pressoché unanime, con la sola astensione di Fratelli d’Italia che pur ritiene opportuna la nascita dell’Agenzia.

L’istituzione dell’Agenzia è condivisa ampiamente dai partiti. Non ci sono problemi politici. Non è la riforma della giustizia, per capirci. È un percorso già tracciato che ora deve soltanto conoscere l’ultima tappa con il voto del Senato. Il tempo c’è, la volontà anche. Il problema non è del governo bensì del Paese, che deve al più presto dotarsi di questa Agenzia e fare in modo che già a settembre si possano fare i passi necessari, con gli otto decreti attuativi, a cominciare dalla nomina del direttore.

Quando sarà operativa l’Agenzia?

L’Agenzia partirà immediatamente dopo la conversione della legge al Senato. Immagino, credo e spero, a ragion veduta, che pochissimi giorni dopo l’approvazione il governo sarà in grado di esprimere, dalla presidenza del Consiglio, direttore e vicedirettore. Dopo quel momento si formeranno le direzioni e il personale transiterà dai ruoli attuali nelle amministrazioni all’Agenzia. Quindi, già a settembre l’Agenzia potrà essere operativa.

Già con gli otto decreti?

Per gli otto decreti ci sono tempi serrati. L’Autorità delegata in primis, con il supporto di tutte le amministrazioni, sta già lavorando per non farsi trovare impreparata. Per quanto riguarda i temi di mia competenza al ministero della Difesa, tra cui la formazione, siamo già più che pronti per conferire all’Agenzia quanto va devoluto.

Nella discussione in Aula sono emerse proposte che sottintendevano una volontà di apportare modifiche alla legge 124 del 2007 che ha ristrutturato i nostri servizi segreti e dato vita al Copasir. Se ne parla molto e da tempo, ma il dibattito parlamentare fatica a decollare. Serve un’iniziativa del governo com’è stato con l’Agenzia?

Quello che sicuramente bisognava fare intanto era mettersi al passo con i tempi e creare l’Agenzia. Soltanto ieri il presidente statunitense Joe Biden ha detto che presto potrebbe scatenarsi un vero e proprio conflitto armato a seguito dei cyber-attacchi. Per questo, dotarsi dell’Agenzia è un’emergenza vera dal punto di vista strategico. Poi, abbiamo senz’altro il problema della 124 che a mio giudizio dev’essere ricondotto a livello governativo: su questo, come su tante altre leggi, ritengo sia necessario passare una mano di vernice per dargli una bella rinfrescata.

Questo si tradurrebbe anche in una nuova ristrutturazione dei servizi segreti?

Non abbiamo più i servizi che, come nella seconda metà del XX secolo, possono avere una vita lunga, di 30-40 anni. Oggi devono obbedire a cambiamenti molto più repentini e necessitano di una flessibilità nell’organizzazione e nei compiti che non può essere più a lunga gittata. Quindi, con serenità e senza nessun tipo di approccio per destrutturare, vanno soltanto messi in condizione di essere all’altezza del tempo che devono vivere.

E la cyber-intelligence deve trovare una sua dimensione all’interno di questo scenario?

Con coraggio e con linearità, bisogna uscire dall’equivoco che non ha forse troppo più senso parlare soltanto di cyber-defense, ma anche di cyber-attack. Laddove il mandante di un cyber-attacco viene individuato, il nostro apparato deve essere messo in grado di contrattaccare. In particolare laddove venissimo colpiti e diventassimo un target da parte di potenze straniere o di gruppi ben individuati di terroristi del cyber-spazio.

Perché parla di contrattacco e non attacco?

Parlo di contrattacco perché trovo assurdo che l’Italia si metta ad attaccare indiscriminatamente hacker o gruppi di hacker in giro per il mondo. Una volta individuata la minaccia e risaliti al terminale della minaccia, e questo sia per gli attacchi hacker sia per quelli di tipo ransomware per esempio, bisogna essere in grado di neutralizzarla. Né più né meno di quello che si fa negli scenari tradizionali della guerra convenzionale, visto che ci troviamo davanti a una situazione pericolosa quanto un conflitto armato.

A proposito di ransomware, è stato approvato un ordine del giorno presentato da due suoi colleghi di partito, Roberto Rosso e Maria Tripodi, per la creazione all’interno dell’Agenzia di una task force dedicata al monitoraggio, alla prevenzione, al contrasto del fenomeno.

È un ordine del giorno che saluto con soddisfazione. Il ransomware rappresenta la nuova prossima frontiera. I riscatti non vanno pagati, dunque serve la capacità, innanzitutto, di fare un’azione di deterrenza. Ma laddove qualcuno dovesse pagarli serve avere la capacità di risalire, attraverso le criptovalute, a chi ha originato l’attacco per neutralizzarlo.

Prima l’Agenzia cyber, poi una rinfrescata alla legge sugli 007. Le proposte di Mulè

Dopo il via libera della Camera all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, il sottosegretario Mulè indica i prossimi passi: “Operativa già a settembre”. Sulla legge 124: “Problema che va ricondotto a livello governativo e sul quale è necessaria una bella rinfrescata”

Se la neutralità attiva è l’unica strada per il Libano

Di Gabriele Checchia

Se la sua neutralità dovesse venir meno, il Libano rischia di essere stravolto e dilaniato negli scontri tra i blocchi geopolitici. L’analisi di Gabriele Checchia, già ambasciatore d’Italia a Beirut, in tre articoli. Ecco il secondo

Conte presenta la Carta dei principi e dei valori del Movimento 5 Stelle. Il video

Conte presenta la Carta dei principi e dei valori del Movimento 5 Stelle [embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=IR9b7ALU4O4[/embedyt] Il video di presentazione della nuova Carta dei principi e dei valori del Movimento 5 Stelle narrato da Giuseppe Conte: beni comuni, ecologia integrale, giustizia sociale, innovazione tecnologica ed economia eco-sociale di mercato sono i punti cardine dell’azione politica pentastellata. Fonte: Facebook Giuseppe Conte

Cac, l’agenzia che soffoca le Big Tech cinesi

La Cyberspace Administration of China è una delle agenzie di Stato più potenti e importanti del Paese. È il gruppo che si è esposto contro Tencent, sanzionato Alibaba e chiuso Didi, e sta lentamente portando il Dragone al controllo totale del governo su internet

Competenze, elettrificazione e infrastrutture per sostenere la transizione. La ricetta di Venturini (Enel X)

La mobilità sostenibile e l’innovazione nel settore automotive rappresentano i fattori abilitanti la creazione di valore dell’intera filiera e un’importante leva per il rilancio del potenziale unico dell’Italia. Questo il tema principale del web talk “Rilanciare il potenziale dell’Italia” nel corso del quale Valerio De Luca, presidente di Task Force Italia ha intervistato Francesco Venturini, amministratore delegato di Enel X

Sulla riforma del catasto il Parlamento si riprende la sovranità

Il documento – votato pressoché all’unanimità – che rappresenta la base della legge delega sul fisco non fa alcun riferimento, come era stato previsto all’inizio della relazione, alla “riforma dei valori catastali non aggiornati” e alla revisione delle agevolazioni fiscali. L’intervento di Riccardo Pedrizzi, vicepresidente Federproprietà

Indo-Pacifico? L'Europa si concentri sul Mediterraneo Allargato. Il monito di Lloyd Austin

Il capo del Pentagono ha spiegato cosa gli Stati Uniti vorrebbero dagli alleati europei: disponibilità per sortite sull’Indo Pacifico, ma orientamento strategico nelle aree geografiche di competenza, come Africa, Medio Oriente e Golfo, anche per riempire gli spazi lasciati “scoperti” dal disimpegno americano

Tre casi in cui l'acqua sta scatenando crisi in Medio Oriente

L’interruzione dell’approvvigionamento idrico è stata a lungo un potenziale catalizzatore di conflitti o instabilità in Medio Oriente, una regione tendenzialmente arida, ma mai come ora le tensioni sono concrete, i rischi palpabili, dall’Iran a Israele

Lockheed Martin lancia gli elicotteri del futuro (e un italiano al vertice)

La rivoluzione elicotteristica di Lockheed Martin si allarga oltre i confini americani. L’italiano Luigi Piantadosi è stato nominato direttore “Future Vertical Lift International” di Sikorsky, la controllata che ha sviluppato la tecnologia X2 (a doppio rotore) destinata a trasformare l’ala rotante, militare e civile

Pnrr, Gelmini: "Opportunità da non sprecare, serve sinergia pubblico-privato". Il video

Pnrr, Gelmini: "Opportunità da non sprecare, serve sinergia pubblico-privato" [embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=nA8LNzoqUVw[/embedyt] Le parole del ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini a margine di "Italia, siamo pronti al futuro? Le sfide trasversali del Pnrr", un evento per discutere degli strumenti e delle competenze necessarie per guidare il paese nella sua transizione verso modelli più performanti e competitivi.…

×

Iscriviti alla newsletter