Fino a quando il mondo aveva una leadership indiscussa, l’Europa e il suo gruppo di Paesi poteva mantenere una condizione subalterna. Ma se si va verso un altro tipo di assetto globale, l’Europa ha bisogno di rimboccarsi le maniche, e iniziare a ragionare davvero come la terza potenza globale. Condizione che richiede coraggio, investimenti, influenza
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Lo scatto che cambia tutto: Trump, Zelensky e la fine delle illusioni. La lettura di Arditti
L’incontro ravvicinato a San Pietro ha il sapore di un risveglio amaro. Non c’è più spazio per la retorica. Zelensky dovrà trattare, dovrà capire che Trump è disposto a parlare di pace, ma alle sue condizioni, e che ogni debolezza verrà colta come un’occasione per riscrivere la partita. Il commento di Roberto Arditti
Il rumore dell’esplosione di Bandar Abbas sopra i negoziati Iran-Usa
Un’esplosione enorme ha squarciato l’equilibrio dei negoziati sul nucleare. Cosa è successo a Bandar Abbas? Incidente o tentativo di destabilizzare il delicatissimo quadro diplomatico in costruzione? Cui prodest?
L’affresco della Santità dei funerali di Papa Francesco. Il racconto di D'Anna
Scenografici e di grande intensità religiosa, i funerali di Papa Bergoglio hanno rappresentato un momento di profonda riflessione civile internazionale e insieme una prospettiva per la Chiesa. Tutto questo non potrà essere ignorato dall’imminente Conclave che a maggio eleggerà il nuovo Papa. L’analisi di Gianfranco D’Anna
Cosa c'è alle radici del conflitto India-Pakistan. L'analisi del gen. Caruso
Tra l’Himalaya e le pianure del subcontinente indiano si consuma da oltre settant’anni uno dei conflitti più pericolosi del pianeta. L’attentato di Pahalgam del 22 aprile 2025, con il suo tragico bilancio di 26 vittime, ha riacceso la miccia di una rivalità che va ben oltre la contesa territoriale sul Kashmir. L’analisi del gen. Ivan Caruso, consigliere militare della Sioi
Ecco come i dazi inguaiano le banche cinesi
Tra pochi giorni i principali istituti del Dragone pubblicheranno i loro conti. Ed è abbastanza probabile che si registri una compressione dei margini, riconducibile alla guerra commerciale in corso. Intanto Washington chiede alla Banca asiatica per lo sviluppo di fermare i finanziamenti a Pechino
Il trilemma europeo e la mossa del cavallo. L'opinione di Bassan (Roma Tre)
La velocità dei fenomeni appiattisce gli strumenti sull’urgenza, e giustifica executive orders e misure cautelari. Il tempo diventa così ancora più relativo, e quattro anni di presidenza Trump rischiano di produrre conseguenze non riparabili e comunque non transitorie. Certo, acquisire una strategia di equidistanza dai due poli (Usa – Cina) per l’Unione sarà esperimento nuovo e complesso. La riflessione di Fabio Bassan (Roma Tre)
Il magistero economico di Francesco e il paradosso Bergoglio spiegato da Becchetti
Tutti i leader o quasi e il mondo intero ne onorano la memoria a parole ma il suo insegnamento resta largamente inascoltato. C’è la speranza che il momento di commozione di oggi possa fare qualcosa per aiutarci a percorrere l’enorme distanza tra le parole e i fatti. Il commento di Leonardo Becchetti
Addio Papa Francesco, pontefice custode che avviava i processi. Il ritratto di Sassanelli
Francesco, il Papa “custode” venuto quasi dalla “fine del mondo”, ha avviato tanti processi che il suo successore sarà chiamato a percorrere, forse per altre strade, forse su vie ancora inesplorate, ma sicuramente su sentieri umani e spirituali affascinanti e sempre imprevedibili. La riflessione di Ivano Sassanelli, professore di Diritto Canonico (Facoltà Teologica Pugliese – Bari) e di Educazione Interculturale per la Pace Sociale (Istituto Universitario SSML Bona Sforza – Bari)
Papa Francesco, un uomo per tutte le stagioni
Papa Francesco, come Thomas More nel film «Un uomo per tutte le stagioni» (1966, Fred Zinnemann), viene tirato per la giacchetta da ogni parte. Sconvolgente come alcuni intellettuali e politici abbiano scagliato la pietra dimentichi di “non giudicare se non vuoi essere giudicato”



Malgrado la top-ten sia tutta cinese, gli Stati Uniti detengono ancora il primato complessivo per numero di articoli pubblicati: 100.322 contro i 98.908 della repubblica di Xi Jinping. Si tratta, e i numeri son chiari, di un primato precario, e che mostra come anche in questo ambito, la competizione tra le due nazioni abbia esteso l’agonismo a tutti i campi sociali.
Evidenza ancora più lampante se ci si concentra sul nostro Paese: nel 2024, l’Italia ha pubblicato un totale di 12.874 articoli, poco più della Spagna e meno della metà di Germania e Francia. L’Istituto italiano con ranking più alto a livello globale (tenendo conto sia del conteggio che dello share), è al 95° posto, ed è l’istituto Nazionale di Fisica Nucleare, mentre gli altri sono tutti abbondantemente lontani dai primi 100.
Chiaramente, non tutte le ricerche possono essere di tale rilevanza da essere inserite nel panel delle riviste considerate dal Nature Index. E nemmeno si possono necessariamente porre in relazione il numero totale di ricerche e il numero di ricerche condotte in specifici ambiti. Pur tenendo in considerazione tutte queste premesse, probabilmente, sia che si tratti d’Italia, sia che si tratti d’Europa, è forse giunto il momento di ragionare con un briciolo d’ambizione in più.












