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Ivan Savvidis, oligarca ellino-russo già deputato alla Duma, ha ufficialmente acquisito l’intero pacchetto azionario del porto di Salonicco: la sua società Belterra Investments Ltd con sede a Cipro è salita al 100% della Melbery. Il porto di Salonicco, che è centrale per le dinamiche eurobalcaniche, entra quindi nell’orbita dell’uomo più ricco della Grecia (piazzatosi nella classifica dei paperoni mondiali di Forbes al numero 1800). L’acquisizione non è solo un mero affare commerciale, perché i cinesi presenti nel consorzio stanno cercando di colpire l’Alleanza greco-americana nel nord della Grecia e in questa direzione anche l’Autorità portuale di Salonicco ha espresso interesse per il porto di Alexandroupolis, però già in orbita Usa.

QUI SALONICCO

La Belterra, con sede a Cipro, di proprietà di Savvidis, ha acquisito tramite la società “Helanor Holdings Ltd.” il restante 70% delle azioni della società “Melbery Investments Ltd.”, diventando così unico azionista unico di Melbery e contemporaneamente l’azionista di maggioranza e controllo di SEGT con una percentuale diretta del 66,67%. In questo modo Belterra ha acquisito indirettamente il 67% dei diritti di voto complessivi di OLTH SA (ovvero il porto di Salonicco). La partita è complessa e proviamo a spiegarla con gli incastri delle società interessate.

La THPA SA, Thessaloniki Port Authority S.A, è posseduta e controllata in maggioranza da una società con sede a Cipro, South Europe Gateway Thessaloniki Limited (SEGT). La società statale China Merchants Port Holdings (CMPH) detiene una partecipazione indiretta del 33% in SEGT attraverso un’altra holding con sede a Cipro, la Terminal Link SA, un consorzio di proprietà della CMPH e della francese CMA CGM (51%). Un altro 20% di SEGT è di proprietà di Belterra Investments società controllata appunto dall’imprenditore Ivan Savvidis, che rappresenta gli interessi della Russia e che da oggi sarà la testa di ponte in un’area sensibile, dal momento che transitano i gasdotti Tap e Tanap.

CHI E’ SAVVIDIS

Ivan Savvidis è un imprenditore russo-georgiano che possedeva la Donskoy Tabak, la più grande azienda di tabacco russa in cui ha fatto l’operaio, prima di venderla a Japan Tobacco. Nel 2012 è diventato il proprietario della squadra di calcio greca PAOK, entrando anche nella lista di Forbes delle persone più ricche del mondo. Nel 2013 ha acquistato l’82% della società greca di tabacco SEKAP, per poi diversificare il suo business: detiene il 19% di Mega Channel e nel 2017 la sua società Dimera Media ha acquisito la Pegasus Publications, che comprende i giornali di Ethnos e Imerisia. Lo stesso anno, ha acquistato il canale E dall’oligarca Philipos Vryonis. Nel 2018 ha venduto il Donskoy Tabak, insieme al greco SEKAP, a Japan Tobacco per 1,6 miliardi di dollari.

Si sta caratterizzando per un fiorente attivismo anche sel settore immobiliare e turistico. E’inoltre il Presidente della Federazione delle comunità greche della Russia ed è membro del partito politico Russia Unita. Vanta un’amicizia personale con Vladimir Putin. Nel marzo 2018 è stato immortalato in campo al termine di una partita del suo Paok con una pistola nella fondina.

In occasione del matrimonio di suo figlio Giorgios con Yana Khudyakova, a Salonicco tra i 600 ospiti, comprese star televisive russe e Ceo di primarie aziende caucasiche, c’era anche l’ex primo ministro greco Kostas Karamanlis, su cui pende l’ombra di un tentativo di omicidio che fu anticamera delle sue dimissioni poco prima della crisi economica del 2012. E anche l’ex ministro della Difesa Panos Kammenos, filorusso di destra e alleato di Tsipras nel precedente governo Syriza-Anel.

SCENARI

Perché la mossa su Salonicco apre un ragionamento sulle influenza asiatiche nel Mediterraneo? La Cina, attraverso la COSCO Shipping di proprietà statale, controlla già il porto più grande del paese, Pireo, di cui ha acquisito una quota di maggioranza nel 2016. Il Pireo è un hub fondamentale per la Belt and Road Initiative (BRI) e conferisce alla Cina un ruolo crescente nelle reti commerciali e nelle infrastrutture di trasporto europee, visti i link con i sistemi ferroviari di Serbia, Ungheria e Turchia, che hanno ricevuto un ingente supporto tecnico e finanziario da società cinesi.

Salonicco, quindi, si somma al Pireo e può influire direttamente nelle dinamiche geopolitiche dell’intera area. Anche per questa ragione e, vista la sensibilità dell’intera area, gli Usa dovrebbero privatizzare il porto di Alexandroupolis e di Kavala, due hub in prossimità delle pipeline e punto di partenza della via Carpatia, la nuova “autostrada” della Nato che giungerà fino in Lituania.

twitter@FDepalo

Che succede se il porto di Salonicco finisce ad un amico di Putin? La contromossa Usa

Risiko geopolitico in Grecia: i cinesi, che hanno già Pireo con Cosco, stanno cercando di colpire l’Alleanza greco-americana nel nord della Grecia e salgono nel porto, la cui posizione è delicatissima: vicino alle pipeline del Tap e alla via Carpatia

crisi

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