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Entro un mese e mezzo, al massimo due, anche la seconda linea del gasdotto Nord Stream 2 verrà completata. L’ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin durante la sessione plenaria del Forum economico internazionale di San Pietroburgo, al quale hanno partecipato anche il cancelliere austriaco Sebastian Kurz e il ministro degli Esteri slovacco Ivan Korcok, entrambi schierati a difesa del gasdotto destino a scavalcare l’Ucraina.

Il pressing di Vienna è arrivato anche da un altro lato: Rainer Seele, amministratore delegato del colosso petrolifero austriaco Omv, ha rilasciato un’intervista all’emittente pubblica russa Rossiya 1 invitano l’Ucraina a fare un’offerta interessante” e offrire “capacità di transito a Gazprom a buone condizioni”, che “la prenderà sicuramente in considerazione. Non si può vincere la competizione senza combattere”, ha aggiunto il manager.

Caratteristica da evidenziare dell’annuncio di Putin è il fatto che arrivi a poco più di una settimana dall’incontro del 16 giugno a Ginevra con l’omologo statunitense Joe Biden, che prima sarà a Londra per il G7 e a Bruxelles per il summit Nato e l’incontro con i vertici europei. E che nel suo editoriale sul Washington Post per presentare il tour oltre Atlantico ha citato l’Ucraina soltanto una volta, con riferimento all’assertività russa e non alle questione energetiche.

A sperare di poter incontrare Biden prima del faccia a faccia in Svizzera è presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che dopo aver incontrato diversi esponenti della politica statunitense ha affidato al sito americano Axios.com la sua “delusione” per la recente decisione statunitense di sospendere le sanzioni contro le aziende coinvolte nella costruzione del gasdotto. Il Nord Stream 2 “è un’arma, una vera arma nelle mani della Russia”, ha dichiarato. Poi ha definito “non molto comprensibile” il fatto che “i proiettili di quest’arma possano essere forniti da un Paese così importante come gli Stati Uniti”.

E ancora: “Quante vite ucraine costa la relazione tra gli Stati Uniti e la Germania?”, ha tuonato il leader criticando Washington ma anche Berlino, dove il capo dell’intelligence interna Thomas Haldenwang, ha recentemente dichiarato al quotidiano Die Welt che “la Russia ha aumentato considerevolmente le proprie attività” in territorio tedesco con un livello di intensità che non veniva rilevato “dalla Guerra fredda”.

Ma le speranze di Zelensky per un incontro con l’omologo statunitense prima del suo tour europeo sono ormai scarse. Una fonte dell’amministrazione ha rivelato che la Casa Bianca stava considerando di invitare il presidente ucraino a Washington prima del vertice di Biden con Putin, ma ha rifiutato di andare avanti con l’incontro dopo la decisione di Zelensky di sostituire il consiglio d’amministrazione della compagnia energetica statale Naftogaz. Questa mossa ha causato preoccupazioni nell’amministrazione Biden, preoccupati dai passi indietro dell’Ucraina negli sforzi nella lotta alla corruzione, diventata una priorità a Washington.

L’intervista a Zelensky, che ha spiegato di aver discusso con Washington un “possibile aumento dell’assistenza militare” nel Mar Nero e nel Mar d’Azov, si conclude con una spruzzata di ottimismo e un paragone tra Biden e Michael Jordan. L’auspicio del presidente ucraino è che l’omologo russo faccia come il grande cestista, che”cullava” gli avversari in un “falso senso di vittoria” e poi “afferrava la vittoria all’ultimo minuto”. Altrimenti, “sarà un vero peccato, non solo per me”, ha detto ancora il leader ucraino. “Ci sarà la sensazione che in queste circostanze la Russia avrà grandi possibilità di prevalere sugli Stati Uniti”.

Intervistato nei giorni scorsi da Formiche.net, Daniel Fried, diplomatico statunitense di lungo corso e già assistant secretary of State for Europe and Eurasia, commentava così la situazione attorno al Nord Stream 2, ormai prossimo al completamento: “La strada delle sanzioni è complicata perché difficile da far digerire alla Germania. Che però deve decidere se è finalmente disposta a mitigare il peso del Nord Stream 2”. Come chiudere la partita ancora aperta? “Non potrà essere risolta senza un coordinamento tra Stati Uniti, Unione europea, in particolare Germania e Polonia, e Ucraina”, rispondeva.

Dopo l’intervista di Zelensky, il consigliere per la sicurezza nazionale di Biden, Jake Sullivan, ha comunicato alla stampa che i due presidenti hanno avuto un colloquio telefonico nella giornata di lunedì e che il leader ucraino è stato invitato alla Casa Bianca in estate, dopo il tour europeo dell’omologo statunitense.

(Foto: Twitter @ZelenskyyUa)

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