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Nuovo colpo dell’Unione europea contro il regime di Nicolás Maduro in Venezuela. Il Consiglio Affari esteri ha aggiunto i nomi di 19 funzionari venezuelani all’elenco delle persone soggette a sanzioni sul territorio europeo. La decisione è stata presa in seguito alle conclusioni dell’ultimo Consiglio del 25 gennaio, in cui si preannunciavano altre misure restrittive per fare pressione contro il governo venezuelano, alla luce del peggioramento della crisi del Paese sudamericano.

I soggetti sanzionati sono accusati di essere responsabili di minare i diritti elettorali dell’opposizione e il funzionamento democratico del Parlamento venezuelano, nonché di compiere gravi violazioni di diritti umani e limitazioni delle libertà fondamentali dei venezuelani.

La lista dei funzionari sanzionati oggi ha 55 nomi; persone che non potranno viaggiare in Europa e si sono visti congelati i loro beni e conti bancari. Le prime sanzioni europee sono state annunciate a novembre del 2017 e includevano, già da allora, un embargo sulle armi e sulle attrezzature per la repressione interna.

Il Consiglio Affari esteri dell’Unione europea si dice impegnato in continuare a collaborare perché tutte le parti interessate in Venezuela possano dialogare in maniera pacifica per trovare una soluzione democratica alla crisi umanitaria.

Giudici del Tribunale Supremo di Giustizia (sotto controllo del regime), dirigenti del partito di governo, direttori del Consiglio Nazionale Elettorale, militari e poliziotti, sono alcuni dei profili dei soggetti sanzionati. È stato sanzionato anche Miguel Domínguez, direttore delle Forze di Azioni Speciali della Polizia, considerate “brigate di sterminio” dalle Nazioni Unite.

Nella lista c’è anche il deputato chavista José Brito, che secondo la stampa internazionale si trova in questo momento sul territorio italiano per chiedere la deportazione dell’ex vicepresidente ed ex presidente di Petroleos de Venezuela (Pdvsa), Rafael Ramírez.

“Che mi hanno sanzionato? Hahaha Banda di pagliacci”, ha scritto Brito sui social network dopo avere saputo che era stato incluso nelle sanzioni europee. Secondo il quotidiano El Mundo, potrebbe essere deportato se il governo italiano decide di applicare immediatamente le sanzioni di Bruxelles. Brito ha successivamente postato un video per dire che non era in Italia ma anzi sta correndo sulle spiagge del Venezuela.

Brito è stato espulso dal partito di opposizione Primero Justicia per i suoi rapporti economici con l’imprenditore colombiano Alex Saab, presunto prestanome di Maduro, oggi detenuto a Capo Verde e in attesa di essere estradato negli Stati Uniti. Brito è il nuovo presidente della Commissione Speciale di Inchiesta di Azioni Perpetrate contro la Repubblica. È anche coordinatore del partito Primero Venezuela.

Sanzioni europee agli uomini di Maduro. Uno sarebbe in Italia (ecco chi è)

Il Consiglio di Affari esteri dell’Unione europea ha aggiunto altri 19 nomi di funzionari del regime venezuelano sanzionati da Bruxelles. Secondo la stampa internazionale José Brito si trova in questo momento sul territorio italiano

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