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I mercati dicono Giuseppe Conte. 156 sì al Senato possono bastare ai grandi investitori internazionali per dormire sonni più o meno tranquilli. Non è chiaro se possano bastare al premier, che da oggi dovrà mettersi alla ricerca di nuovi responsabili per ingrossare le fila di una maggioranza risicata e traballante allo stesso tempo, soprattutto nelle stanze delle commissioni parlamentari. Ma di certo bastano ai mercati che prestano all’Italia 400 miliardi all’anno di liquidità grazie alla sottoscrizione dei titoli pubblici, senza i quali la spesa corrente sarebbe nei fatti dimezzata.

La prova è nei numeri. La lunga notte di Palazzo Madama non ha minimamente impattato sulla fiducia che i mercati nutrono verso il nostro debito. Lo spread Btp/Bund, il termometro del nostro debito sovrano e del credito degli investitori verso il sistema Paese (e la sua classe dirigente) è sceso in mattinata a quota 109,51 punti base e il rendimento del Btp decennale allo 0,53%. Valori inferiori a ieri, giorno della fiducia (111 punti base). Non è tutto. Piazza Affari, sede della Borsa italiana, viaggia in territorio positivo, con un rialzo dello 0,73%, prima dei listini europei.

Sì, è anche il giorno dell’insediamento alla Casa Bianca di Joe Biden, che sicuramente incide sull’euforia delle borse. Ma il dato è forse un altro. E cioè che un governo Conte certamente più debole di prima, non è uno spauracchio per i mercati. I quali nutrono una certa fiducia nella riuscita del premier (che oggi dovrebbe salire al Colle per riferire a Sergio Mattarella) di rafforzare la maggioranza. Chissà se alla fine non sia più spaventata l’Europa dei mercati stessi dall’improvviso indebolimento dell’esecutivo.

Ieri sera, al termine del’Ecofin, il numero due della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, è stato piuttosto eloquente, circa la messa in sicurezza del Recovery Fund e quindi dello stesso Recovery Plan messo a punto dal governo (il cui esame, proprio al Senato, inizierà la settimana prossima. “Il lavoro sul Recovery Plan italiano è in corso e spero che l’instabilità politica in Italia non metta a repentaglio questo lavoro perché l’Italia è il maggiore beneficiario e bisogna assicurarsi che i fondi arrivino, sono molto importanti per la ripresa in Italia”, ha affermato Dombrovskis. Niente paura, ma nemmeno niente scherzi, insomma.

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