Il vertice del 19 maggio a Londra segnerà un passo cruciale nella cooperazione tra Regno Unito e Unione europea sul fronte della difesa. Ma il riarmo non potrà reggersi solo su nuovi contratti: richiederà anche strutture finanziarie inedite, capaci di sostenere l’intero ecosistema industriale. La proposta di una Banca per la Difesa, la sicurezza e la resilienza punta a colmare questa lacuna. L’analisi della professoressa Fiona Murray, associate dean of innovation presso la Mit school of management e vicepresidente del Nato innovation fund
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Faccia a faccia Tajani-Rubio. Italia-Usa, una bussola anche per l'Ue
Tra molteplici emergenze Tajani e Rubio hanno trovato il tempo per ribadire la solidità delle relazioni italoamericane, ma che assume un sapore altamente valoriale rispetto al momento di grande difficoltà che si registra in Europa. In questo senso, l’asse atlantico fra Roma e Washington, oltre ad essere indissolubile, può rappresentare una bussola per quanti dovessero avere la tentazione di non lavorare “sempre e comunque” per il rafforzamento delle relazioni Ue-Usa
Tregua o transizione. Analisi dell’accordo Usa-Cina, tra problemi strutturali e prospettive
La tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina, discussa al Festival “Noi – Napoli Osservatorio Internazionale”, è solo una pausa in uno scontro sistemico più profondo. Enrico Fardella analizza gli squilibri strutturali della Cina, Noemi Lanna evidenzia la vulnerabilità del Giappone e Pietro Masina legge la crisi come parte di un passaggio egemonico globale
Perché il fentanyl continua a dividere Usa e Cina
Washington valuta di rivedere i dazi del 20% imposti sulle merci cinesi, in cambio di maggiori controlli sui precursori chimici. Pechino contesta le accuse e sostiene che la responsabilità del problema ricada esclusivamente sugli Stati Uniti
L'offensiva "verde" di Pechino in Azerbaigian è un rischio per l'Europa. Ecco perché
Il Caucaso è sempre più al centro delle rotte energetiche globali, e la Cina ne prende le redini con un’aggressiva politica di investimenti green in Azerbaigian. L’Europa rischia di rimanere spettatrice
La guerra ibrida di Orbán contro Kyiv spiegata da Shekhovtsov
Spie ungheresi in Transcarpazia dovevano mappare le difese ucraine e sondare la popolazione etnica ungherese. Attività che rientrano in una strategia di “zona grigia” che punta a estendere l’influenza politica di Budapest in una regione storicamente contesa, sulla base di aspirazioni revisioniste riconducibili al concetto di “Grande Ungheria”. L’analisi del politologo Anton Shekhovtsov, fondatore del Centre for Democratic Integrity a Vienna e docente alla Central European University
Guerra o pace? Il vero contro-ultimatum di Mosca. L'opinione di Pellicciari
La proposta di Putin di riaprire i negoziati con Kyiv a Istanbul è stata interpretata in modo fuorviante dai media occidentali, che hanno sopravvalutato la sua possibile partecipazione diretta e ignorato il vero segnale: un contro-ultimatum russo. Per la prima volta, il Cremlino evoca esplicitamente lo scenario di una guerra totale. L’opinione di Igor Pellicciari
Russia-Ucraina, l'illusione della pace allunga la guerra. Il commento di Arditti
Sia Putin che Zelensky legano la propria credibilità politica all’esito di questa guerra. Finché questo nodo non si scioglie, tutto il resto è secondario. La pace è lontana, ma l’illusione è vicina. E come spesso accade, è proprio questa illusione – comoda, bipartisan, mediatica – a rendere la guerra ancora più lunga. Il commento di Roberto Arditti
100 anni di Greta Garbo, da ragazza povera a diva infelice
Usciva il 18 maggio 1925 “Die freudlose Gasse” (“La via senza gioia”), con Greta Garbo (1905-1990), un film-cerniera dell’espressionismo tedesco. Raccontava la Vienna post-Grande Guerra, con la povera gente in fila tutta la notte per un pezzo di carne. La divina Garbo muore nel 1990 a 84 anni: “Rimpiango di non aver avuto una vita normale, una famiglia”
Pressione popolare su Tripoli. Il governo perde ministri e consenso
Dopo la morte del comandante miliziano al-Kikli e nuovi scontri armati a Tripoli, migliaia di libici scendono in piazza contro il governo Dbeibah. Le dimissioni di tre ministri aprono una crisi politica che rilancia la necessità di un nuovo esecutivo unitario
















