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La dimostrazione “del cambio di stagione a Washington e la portata del ritorno del multilateralismo”. Così Filippo Sensi, deputato del Partito democratico, ha commentato su Twitter le sanzioni contro la Russia per il caso di Alexey Navalny annunciate oggi pomeriggio praticamente in contemporanea da Stati Uniti e Unione europea. “La reazione non sarà di facile gestione, dobbiamo saperlo”, ha aggiunto Sensi. Soltanto ieri il viceministro degli Esteri russo, Aleksandr Grushko, aveva preannunciato una reazione alle sanzioni.

LE SANZIONI UE…

Il Consiglio dell’Unione europea ha imposto misure restrittive (travel ban e congelamento degli asset) su quattro cittadini russi “responsabili di gravi violazioni dei diritti umani”: Alexander Bastrykin, capo del Comitato investigativo russo; Igor Krasnov, procuratore generale; Viktor Zolotov, numero uno della Guardia nazionale; Alexander Kalashnikov, direttore del Sistema penitenziario federale. “È la prima volta che l’Unione europea impone sanzioni nel contesto del nuovo EU Global Human Rights Sanctions Regime”, sottolinea la nota del Consiglio con riferimento al cosiddetto Magnitsky Act europeo.

… E QUELLE USA

Anche l’amministrazione di Joe Biden ha imposto sanzioni per il caso Navalny. Nel mirino sette alti funzionari russi collegati all’avvelenamento e all’arresto del dissidente anti Vladimir Putin. L’intelligence americana ritiene che Mosca sia dietro l’avvelenamento dell’oppositore russo. Queste sanzioni sono state varate “in accordo con i nostri partner dell’Unione europea” e sono “un segnale chiaro” inviato a Mosca, ha spiegato un funzionario americano ai giornali. “Ribadiamo la nostra richiesta di rilascio immediato e incondizionato del signor Navalny”, ha aggiunto. Si tratta delle prime sanzioni decise dall’amministrazione Biden contro il Cremlino. Inoltre, gli Stati Uniti aggiungeranno 14 entità legate alla produzione di armi chimiche e biologiche in Russia alla lista nera del dipartimento del Commercio. “Non stiamo cercando di ripristinare le nostre relazioni con la Russia, né stiamo cercando un’escalation”, ha detto ai giornalisti il funzionario dell’amministrazione.

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