Skip to main content

La crescita economica viene fatta con la spesa!
Le famiglie americane, nel farla, fanno oltre i 2/3 della crescita complessiva.
Mica solo quella in casa Usa. A metà degli anni ’90 il segretario al Tesoro, Robert Rubin, accusava i partner commerciali di considerare gli americani ‘consumatori di ultima istanza’ del pianeta su cui far affidamento per vendere beni e servizi.

D’accordo ‘sta gente, con la spesa che fa, dovrà generare reddito pure per gli altri nel mondo ma…. Il reddito per farla l’hanno?
Oddio, se si dà retta a quelli della Fed di s. Louis mica tanto, anzi poco o niente; con un grafico mostrano come, dalla metà degli anni 30 del ‘900, il potere d’acquisto deficiti!
Questa deficienza aumenta il peso del debito delle famiglie e delle imprese statunitensi, esaurisce il capitale finanziario del paese, rende la crescita dei salari più difficile.
Beh, dopo ‘sto avanspettacolo verrebbe da dire: Bambole, non c’è una lira!
Mica vero, Bambole, i soldi ci stanno!
Essì, in questo mondo del paradosso le Fed non son tutte uguali. Qualche giorno fa il WSJ, sulla base dei dati della madre delle Federal Reserve, ha stimato: grazie anche ai guadagni di Wall Street, alla valorizzazione degli immobili e al sostegno fiscale ai redditi le famiglie americane non sono mai state così ricche.
Cavolo, il valore stimato raggiunge i 119.000 miliardi di dollari, quasi sei volte il Pil; il 6,8% in più di fine 2019 quando il virus non c’era. In pratica quasi 400 miliardi di dollari in più da destinare, almeno in parte, ai consumi.
Oh bella, sennò a cosa servono tutte queste politiche di reflazione messe in campo da “mamma Fed” per non far scendere i prezzi?
Il mercato immobiliare, per esempio, fornisce un buon esempio della monetizzazione dello stimolo fiscale nel ridurre costantemente i tassi sui mutui che, a loro volta, hanno causato un aumento del prezzo del patrimonio immobiliare esistente.
Per quanto riguarda poi le politiche monetarie, che hanno alterato il meccanismo di formazione di prezzi, per l’amordiddio lasciamo stare.

Ehi, le famiglie americane hanno fatto pure meno spesa con la pandemia.
Secondo le stime disponibili, il liquido in eccesso ammontava a circa 1.600 miliardi di dollari alle fine del 2020, e potrebbero crescere fino a 2.500 miliardi nel 2021.
Fiuuu, una barca di soldi da spendere per far guadagnare il mondo!
Basteranno? Oddio, potrebbero se non si dovessero pure investire epperchennò usarli per ridurre il debito; già, pure questo s’ha da dover fare per non tirare solo a campare.
Cavolo un bel dilemma: Consumare, risparmiare o ripagare i debiti?
Toh un’altra Fed, quella di NY, ha fatto i conti con i corni del dilemma; vien fuori che le famiglie hanno speso una quota del 29% entro giugno 2020, hanno allocato il resto, nel risparmio il 36% e nella riduzione del debito il restante 35%.
L’incastro perfetto: ce la si è fatta l’anno passato a fare quei 2/3 del Pil del mondo facendo quel 29% di spesa e quel 36% di risparmio, che serve alle Imprese per fare spesa per gli investimenti? E quel 35% rimasto in tasca ridurrà il debito per farci ritrarre dal baratro?
Jamie Dimon, Ceo di JPMorgan, nella lettera annuale agli azionisti sembra voler rispondere d’acchito: “Ho pochi dubbi che con i risparmi in eccesso, i risparmi derivati dalle nuove misure di stimolo, una maggiore spesa in deficit, un più alto Qe, un possibile nuovo disegno di legge sulle infrastrutture, una campagna vaccinale di successo e l’euforia per la fine della pandemia, l’economia statunitense possa registrare un boom. Tale boom potrebbe durare tranquillamente fino al 2023 poiché tutta questa spesa potrebbe essere estesa anche fino al 2023.”
Alla lussureggiante risposta di Dimon mi preme far commento: Il suo conto non tiene conto del l’affrancamento dal bisogno dei Consumatori che li dis-obbliga a spendere; manco del dis-obbligo per le Imprese stante la capacità produttiva inutilizzata. Per il debito da rimettere faccia lei; nel mondo ne gira per 280.000 mld di $!
Mauro Artibani, l’economaio
https://www.amazon.it/s/ref=nb_sb_ss_i_3_7?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&url=search-alias%3Daps&field-keywords=mauro+artibani&sprefix=mauro+a%2Caps%2C207&crid=E9J469DZF3RA

Pandemia: Consumatori Usa, ancora prestatori di ultima istanza?

La crescita economica viene fatta con la spesa! Le famiglie americane, nel farla, fanno oltre i 2/3 della crescita complessiva. Mica solo quella in casa Usa. A metà degli anni '90 il segretario al Tesoro, Robert Rubin, accusava i partner commerciali di considerare gli americani ‘consumatori di ultima istanza’ del pianeta su cui far affidamento per vendere beni e servizi.…

Bipolarismo Usa-Cina o concerto delle potenze? Da leggere l’amb. Stefanini

Haas e Kupchan propongono un’alternativa al bipolarismo Usa-Cina in stile Guerra Fredda: il concerto delle potenze. Ma visto il disordine globalizzato del XXI secolo c’è forse bisogno di entrambi. L’analisi di Stefano Stefanini, senior advisor dell’Ispi, già consigliere diplomatico del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e rappresentante permanente dell’Italia alla Nato

Bri, occasione di sviluppo o cambiale a vita? Il caso Montenegro

Una sorta di ricatto del debito sta prendendo forma e sostanza anche nella consapevolezza dei governanti nei Balcani, ieri molto inclini a spalancare le porte al Dragone e oggi parecchio preoccupati per le conseguenze nell’immediato e nel medio periodo

Draghi? Un po' meglio di Conte ma... Il barometro di Arditti

Una interessante rilevazione Swg mette a confronto l’attuale primo ministro con il suo predecessore, restituendoci una fotografia di due leadership che si rivelano essere irriducibilmente diverse. Draghi viene soprattutto apprezzato per la sua autorevolezza internazionale, ma per i cittadini, ancora in balia delle chiusure, diventa difficile scorgere qualche inversione di tendenza. Il barometro di Roberto Arditti, Kratesis

Un osservatorio per il Mediterraneo. La Fondazione Icsa lancia OisMed

La Fondazione Icsa ha lanciato il suo Osservatorio per la sicurezza nel Mediterraneo. Diretto dal professor Andrea Beccaro, monitorerà l’instabilità regionale, dalla minaccia jihadista nel Sahel, fino alle tensioni a est, passando per la Libia, cuore della complessità dell’area. La presentazione dell’iniziativa

Copasir, e ora che fare? Le opinioni dei prof. Frosini e Guzzetta

Domani il Copasir dovrebbe tornare a riunirsi per ascoltare il sottosegretario Gabrielli. Ma le polemiche politiche su presidente e composizione non si placano. Come muoversi ora? Parola ai costituzionalisti Frosini (Suor Orsola Benincasa) e Guzzetta (Tor Vergata)

L'ospedale del futuro? Casa nostra. Scrive Chiorazzo

Di Angelo Chiorazzo

Il fondatore della cooperativa Auxilium, tra i leader dell’assistenza domiciliare integrata in Italia, spiega perché l’Adi è entrata prepotentemente nei programmi del governo. Chiorazzo indica come mettere a frutto il Recovery Plan e gli errori da non ripetere, tra i quali la concorrenza tra i vari livelli di assistenza

Non solo vaccini contro il Covid. Un nuovo studio alimenta la speranza

Un laboratorio di biotecnologia studia, in fase clinica 2 e 3, l’effetto di un siero iperimmune per il trattamento del virus. I risultati della ricerca, pubblicati in una rivista del gruppo Lancet Publishing Group, confermano che riduce la mortalità e i ricoveri

L'ora del deficit e quella della crescita. Le prospettive italiane secondo De Romanis

Intervista all’economista e docente Luiss in vista dell’approvazione imminente del Def: giusto fare deficit adesso, ma domani servirà solo e soltanto crescita o finiremo travolti dal debito. Se il Recovery Plan italiano sarà un successo il piano di aiuti europeo potrà ripetersi. Il Patto di Stabilità? Non è morto

Libia, clima, vaccini e web tax. Ecco la ricca agenda di Blinken e Di Maio

Tanti i dossier sul tavolo dell’incontro a Washington DC fra Antony Blinken, John Kerry e Luigi Di Maio, il primo ministro Ue in visita ufficiale. Dalla Libia alla web tax fino alla “geopolitica” dei vaccini russi e cinesi. Poi le celebrazioni per i 160 con i principali think tank Usa

×

Iscriviti alla newsletter