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Come posizionarci con la Cina in Africa rappresenta un “problema” per l’Europa. “Perché c’è una grande diversità: gli Stati Uniti si interessano dell’Africa solo come fatto strategico, economicamente alla fine non l’hanno come fatto prioritario; la Cina molto, come parte integrante”. A spiegarlo è l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, intervenuto al Premio Ispi 2021 in memoriam all’ambasciatore Luca Attanasio, tragicamente scomparso in Congo assieme a Vittorio Iacovacci e Mustapha Milambo. All’evento sono intervenuti anche Elisabetta Belloni, segretario generale della Farnesina, Roberto Fico, presidente della Camera dei deputati, Paolo Magri, vicepresidente esecutivo dell’Ispi, e Giampiero Massolo, presidente dell’Ispi.

“La Cina ha il 20% della popolazione mondiale e il 7% delle terre coltivabili. Ha un grande sviluppo industriale e non ha materie prime ed energia. Le va a cercare dove? In Africa o in America Latina”, ha continuato l’ex presidente.

Come dovrebbe posizionarsi l’Europa? “Perché non operare in modo comune in Africa? Perché la Via della Seta non deve fare venti ospedali in Etiopia o in Congo?”, ha risposto invitando a “rompere gli schemi”, “il modo migliore per tenere viva la memoria” di Attanasio. Serve dunque “rompere questo schema che si sta preparando a fare dell’Africa un nuovo campo di conflitto, non più coloniale ma tra potenze al di sopra dell’Africa”. Non possiamo affrontare il problema da soli, ha concluso Prodi: “Dobbiamo avere tanti obiettivi nuovi, originali, di integrazione, di rapporto”, ha spiegato rilanciando la sua proposta di università miste.

Usa, Cina ed Europa. La partita dell’Africa secondo Prodi

Quale postura dovrebbe tenere l’Europa in Africa? Ecco cos’ha detto l’ex premier intervenendo al Premio Ispi 2021 in memoriam all’ambasciatore Luca Attanasio

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