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Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, ha incontrato oggi, 23 marzo, il segretario di Stato Usa, Anthony Blinken, nel primo vertice faccia a faccia che l’americano tiene con un membro di un governo occidentale.

È stata una richiesta americana, per altro, di vedere per primo l’italiano rispetto agli altri colleghi europei. “L’Italia è un amico e un alleato chiave per gli Stati Uniti mentre affrontiamo le sfide globali”, commenta Blinken alla fine del meeting.

Il meeting è stato a Bruxelles, a latere della ministeriale Nato, ed è in effetti arrivato qualche ora prima dell’incontro odierno dell’americano con i capi della diplomazia del gruppo Visegrad, quelli degli E3 (Francia, Germania e Regno Unito) e il bilaterale con il tedesco Heiko Mass.

Il vertice, anticipato in esclusiva da Formiche.net nei giorni scorsi, segue la visita lampo in Libia di Di Maio (anche in quel caso, il primo tra i ministri degli Esteri occidentali a recarsi a Tripoli, anticipando un viaggio congiunto con gli altri europei programmato per giovedì 25 marzo). Fattore molto apprezzato da Washington, che vede positivamente una leadership italiana sul dossier.

La Libia, ambito geopolitico privilegiato dell’Italia e su cui Washington teme la penetrazione russa per costruire un’altra sfera di influenza nell’area MENA, è stata uno dei temi al centro dell’incontro, perché da lì si allargano altre dinamiche connesse al Mediterrano.

Il bacino si dimostra sempre più strategico, mentre gli Stati Uniti pensano sempre più di affidarne la gestione agli europei. La questione è centrale per l’incontro Nato, con il Mare Nostrum ingolfato dalle attenzioni russe e cinesi, che nell’ottica ancora più allargata diventa il fianco Sudest dell’alleanza che guarda verso l’Indo Pacifico, alle alleanze asiatiche e alle possibili sovrapposizione (vedere l’esercitazione Usa, Belgio, Francia e Giappone nel Golfo dell’Oman).

L’incontro tra Di Maio e Blinken doveva durare venti minuti, ma si è protratto per oltre un’ora. L’atmosfera viene descritta a Formiche.net come distesa e di grande cordialità. Anche i temi più delicati dei rivali, come Russia e Cina, sono stati affrontati in termini costruitivi. Allo stesso modo si è parlato dei dossier operativi come Afghanistan e Iraq, su cui è possibile un ruolo di leadership italiana (sarebbe apprezzato anche questo sforzo da Washington, impegnata in un disingaggio condiviso con gli alleati da due scenari complessi e in cui gli Usa sono impegnati da anni).

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