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Per poter preservare le nicchie d’eccellenza di cui l’Italia dispone, è fondamentale poter disporre di investimenti certi, specialmente in un mercato ciclico come quello della Difesa. Parola di Lorenzo Mariani, managing director di MBDA Italia, ed executive group director Sales & business development della joint venture europea, a cui Leonardo partecipa al 25%. Il manager è intervenuto oggi di fronte alla Commissione Difesa alla Camera, presieduta da Gianluca Rizzo, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla pianificazione dei sistemi di difesa e sulle prospettive di ricerca tecnologica, produzione e investimenti funzionali alle esigenze del comparto difesa.

I TESEO ALLA MARINA

L’audizione è arrivata nel giorno dell’annuncio della nuova fornitura alla Marina militare, attesa da tempo. Riguarda il nuovo missile Teseo Mk2/E, per “evolved weapon system”. Rappresenta l’evoluzione dell’OtoMat, missile anti-nave superficie-superficie a lungo raggio. È il risultato delle attività tecniche e programmatiche che MBDA e la Marina militare italiana hanno portato avanti congiuntamente negli ultimi tre anni, con l’obiettivo di equipaggiare i cacciatorpediniere di nuova generazione (DDX) e, eventualmente, sostituire la precedente versione Mk2/A a bordo delle fregate di classe Fremm e Orizzonte. Inoltre, i nuovi Pattugliatori polivalenti d’altura, attualmente in produzione, sono già predisposti per una eventuale futura installazione del missile, per cui si aprono anche prospettive di export.

AL PASSO CON LE MINACCE

Il nuovo sistema, ha commentato Mariani, “starà al passo con le minacce, che sono in continua evoluzione”. Presenterà inoltre “funzioni avanzate a supporto delle operazioni della Marina italiana, aumentando significativamente la flessibilità e il valore operativo delle sue navi di superficie che ne saranno dotate”. Di più: “Questo contratto aiuterà anche a sostenere competenze di alto livello in un dominio di eccellenza dell’industria italiana della difesa e contribuirà a garantire la sostenibilità della nostra azienda e dei suoi fornitori, nonché i suoi livelli occupazionali in Italia negli anni a venire”.

AZIENDA IN CRESCITA

L’azienda si è presentata all’annuncio con i dati riferiti da Mariani in Commissione. “In MBDA Italia – ha spiegato – lavorano oltre 1.500 dipendenti, più della metà dei quali nel sito principale di Roma: nel corso del 2020 abbiamo registrato 167 nuove entrate, e prevediamo di mantenere il trend anche quest’anno portando il totale a circa 1.650”. Ciò è possibile, ha aggiunto, “grazie al solido portafoglio ordini e agli ottimi contratti di export conclusi soprattutto in Medio Oriente, sempre assistiti dal rapporto G2G (gli accordi governo-governo, ndr) nei Paesi che utilizzano i nostri sistemi”. La distribuzione di età della popolazione aziendale, “con una media di 44 anni, è molto giovane per il settore e ne rispecchia l’elevatissimo contenuto tecnologico”, ha spiegato Mariani. A tutto questo si aggiunge la filiera, per un totale di circa cinquemila addetti, sostenuti da “investimenti virtuosi a beneficio della tecnologia e dell’export”, il cui tetto annuale si potrebbe attestare intorno ai 500 milioni. Si tratta di “un parco di fornitori italiani ben distribuiti, che rappresentano eccellenze tecnologiche di nicchia e che marciano con noi”.

EFFETTO COVID?

Tra investimenti e carico di lavoro, l’effetto Covid appare per ora contenuto. “La pianificazione dei carichi di lavoro è un tema importante all’interno di MBDA Italia, e avere un orizzonte temporale pluriennale ha consentito di superare il 2020 con notevole resilienza, nonostante le difficoltà associate alla pandemia”, ha rimarcato Mariani. Ciò “testimonia l’importanza di avere continuità nei programmi in un mercato che ha una sua ciclicità”, e su cui si potrebbe “migliorare ulteriormente, dal momento che alcuni programmi presentano ancora incertezze in termini di finanziamento e tempistiche”.

INVESTIMENTI

Ciò consente all’azienda di ragionare in termini di investimenti, soprattutto nel Meridione. “MBDA Italia – ha notato Mariani – ha investito molto al Sud nello stabilimento di Bacoli-Fusaro, dove continueremo a investire visti i risultati positivi, nell’altissimo livello della fascia di mercato in termini di qualità, tempo e costi”. Ciò “non limita la filiera a quello che si trova nelle immediate vicinanze di Napoli: al momento la creazione di nuovi stabilimenti non è all’ordine del giorno, dal momento che è richiesto un certo grado di concentrazione e la nostra attuale dimensione è ottimale su tre siti”.

DALL’INTERNO…

Come per l’intero comparto della Difesa, a trainare le prospettiva di crescita c’è soprattutto l’export, a patto però di una solida base nazionale. “I programmi missilistici hanno grande importanza nella strategia di MBDA Italia, anche nel quadro dell’asse con Leonardo, azionista italiano di riferimento, con cui attuiamo una condivisione tecnologica su tutti i fronti”. Ne deriva “una situazione win-win sul mercato italiano ed estero, e il contratto firmato in Qatar ne è un esempio”.

…ALL’ESTERNO

Oltre i confini nazionali, “sui sistemi navali e terrestri abbiamo poi una collaborazione storica con Francia e Regno Unito: in questi mesi è in atto la finalizzazione di diverse tranche contrattuali che porteranno un rinnovamento abbastanza completo di questa famiglia di prodotti, dove impieghiamo circa 450 addetti che potrebbero crescere dell’80% con una pianificazione adeguata”. E sullo stop alle licenze verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi deciso lo scorso mese dalla Farnesina, ha concluso Mariani, “non abbiamo avuto limitazioni perché non forniamo sistemi che si possa pensare vengano utilizzati in alcun conflitto in corso; noi non provochiamo né favoriamo conflitti, ma anzi rispettiamo la normativa esistente, corretta, che vieta l’utilizzo dei nostri strumenti in un conflitto in corso”.

Investimenti, export ed eccellenze. La Difesa secondo Mariani (MBDA)

Nel giorno dell’annuncio della fornitura del nuovo missile Teseo alla Marina militare, il managing director di MBDA Italia Lorenzo Mariani è intervenuto di fronte alla Commissione Difesa della Camera. Ecco cosa ha detto, tra investimenti, export e supporto delle istituzioni

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