Skip to main content

In questo 2020 sui generis, il dibattito politico non si ferma nemmeno nei giorni natalizi e sul “Corriere della Sera” sono stati pubblicati due importanti contributi sul futuro del centrodestra. Il primo firmato dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che, in una lettera al quotidiano di Via Solferino, invoca “un centrodestra di governo guidato da noi liberali”.

Berlusconi tocca alcuni punti condivisibili definendo Forza Italia “una forza politica saldamente ancorata alla tradizione liberale e cristiana, che crede nell’economia di mercato e negli istituti della democrazia liberale; che pone al centro la persona, le sue libertà, le sue aspirazioni, la sua voglia di intraprendere” sottolineando il collocamento del suo partito saldamente nella coalizione ma ponendo un interrogativo di fondo su cosa debba essere il centrodestra.

Arriviamo così al secondo articolo di Angelo Panebianco intitolato “La destra accetti l’Europa” in cui l’editorialista del Corriere si concentra sulla necessità per i sovranisti di accettare l’Europa.

A onor del vero, nella sua storia la destra italiana ha sempre accettato l’Europa. La domanda da porsi è piuttosto: quale Europa? L’uscita dell’Italia dall’Unione europea non è all’ordine del giorno da parte di nessuno dei leader del centrodestra ed è un tema superato anche dalle frange più antieuropeiste della coalizione perché oggettivamente non plausibile. Si parla, semmai, di riformare e cambiare l’attuale Unione europea.

C’è però un malinteso di fondo quando ci si riferisce al rapporto tra la destra italiana e l’Ue: accettare l’Europa non significa accogliere acriticamente ogni proposta per il solo fatto che arrivi da Bruxelles. L’europeismo dogmatico genera tanti danni quanti l’antieuropeismo aprioristico.

Il vero punto non è se stare o meno nell’Ue, ma come starci. Panebianco si domanda: “Cosa ci accadrebbe se finissimo in un girone periferico?” Siamo sicuri che, nonostante l’Italia sia la terza nazione per abitanti e per peso economico, non siamo già in questo girone?

Condivisibile invece il passaggio in cui spiega come “nemmeno in un’epoca di minore interdipendenza un Paese poteva essere davvero padrone del proprio destino senza una buona salute finanziaria”. Il vero nodo del sovranismo è in efffetti ad oggi rappresentato dall’economia: può una nazione con un debito pubblico come il nostro (di cui un’ingente percentuale in mano straniera) definirsi realmente sovrana? Entra così in gioco la necessità di trovare un percorso per il centrodestra che vada oltre certe derive populiste in cui rischia di scivolare il sovranismo.

Nei due significativi interventi di fine anno apparsi sul Corriere, manca la strada più logica da percorrere per il centrodestra italiano: quella del conservatorismo, giusta via di mezzo tra liberalismo e sovranismo.

Berlusconi nelle sue parole ha tracciato alcuni punti cari al mondo conservatore (il tema della libertà, il cristianesimo, il merito, la persona), Salvini e la Lega hanno intrapreso un percorso di evoluzione del partito con un posizionamento anche sui temi europei più vicino al conservatorismo, mentre l’elezione di Giorgia Meloni a presidente dell’ECR (Conservatori e riformisti europei, ndr) colloca Fratelli d’Italia nella famiglia dei conservatori europei.

L’obiettivo del centrodestra deve essere quello di presentarsi come un’opposizione credibile, responsabile ma ferma sui propri valori e ideali senza cedere a inciuci o giochi di palazzo ma dimostrandosi pronta a offrire, anche nel breve termine, un’alternativa di governo per il bene del Paese.

Europa sì, ma quale? Berlusconi e il centrodestra visti da Giubilei

Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi immagina un centrodestra a trazione liberale, moderata, europeista. Giusto, purché non significhi rinunciare ai propri valori identitari, che trovano una sintesi perfetta nel conservatorismo europeo (e Meloni l’ha capito). Il commento di Francesco Giubilei, presidente della Fondazione Tatarella

Brexit, chi vince e chi perde (aspettando Biden)

Dalle dogane all’erasmus, dalla concorrenza al turismo, ecco cosa cambia (e cosa no) fra Ue e Regno Unito con la Brexit. Ma una parola sul destino (commerciale e non solo) di Londra può ancora dirla Joe Biden. L’analisi di Mario Angiolillo

Biden

America First, cosa cambierà con Biden? L'analisi di Alli

Come cambia la politica estera Usa con Joe Biden? Il presidente-eletto si troverà stretto in una morsa: non vorrà ripercorrere gli stessi passi di Barack Obama ma non potrà del tutto affossare quattro anni di America First targata Donald Trump. Terza puntata dell’analisi sulle elezioni americane di Paolo Alli, già presidente dell’Assemblea Parlamentare della Nato

Un nuovo Partito popolare? Si può. Reina spiega come

Di Elio Reina

Il prossimo Partito popolare italiano si rifarà ai valori secolari della Dottrina sociale della Chiesa ma senza riproporre acriticamente le esperienze di Sturzo e De Gasperi. Non chiederà il voto per le sue peculiarità religiose, ma per la proposta civile che sottoporrà agli elettori. Il commento di Elio Reina

Manovra in ritardo e rischio esercizio provvisorio. Parla Giacomoni (FI)

Mancano ormai tre giorni al termine per approvare la legge di Bilancio. Poi scatterà la tagliola dell’esercizio provvisorio, ovvero spesa congelata per mesi e misure della manovra bloccate. Non un buon programma. Giacomoni (Forza Italia) a Formiche.net: governo ingiustificabile, ha esautorato il parlamento. Ora il Paese rischia il blocco

rome international arms trafficking

Storie segrete. Cronaca surreale di una quarantena

Di Riccardo Nencini e Giada Fazzalari

Pubblichiamo l’introduzione al libro dal titolo “Storie segrete. Cronaca surreale di una quarantena”, scritto dal senatore Riccardo Nencini (presidente della commissione Istruzione pubblica e Beni culturali di Palazzo Madama) e dalla giornalista Giada Fazzalari ed edito da Ponte Sisto

Nashville, l'Fbi ha una pista per l'attentato. Le novità

Chi e perché ha fatto esplodere un camper nel centro di Nashville? Cosa c’è dietro l’esplosione della mattina di Natale? Gli inquirenti dell’Fbi procedono con le indagini e sono concentrati attorno a un nome: Anthony Warner, noto per conoscere gli esplosivi e per l’ossessione cospirazionista sul 5G

Mattarella, un uomo solo nella tempesta. Il ritratto del Paìs

Il quotidiano spagnolo El Paìs dedica un lungo ritratto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “uomo solo nella tempesta”. Garante della politica estera euroatlantica, si tiene a distanza dalla prossima corsa al Quirinale, unico vero collante del governo Conte-bis, “sarà difficile trovare un altro come lui”

Il governo Conte e il secondo comma dell’art. 88 Cost. La riflessione di Celotto

Obiettivo semestre bianco. Se il governo Conte-bis arriva tutto intero a superare la prossima estate, l’ipotesi delle urne anticipate inizierà a sfumare, forse definitivamente. Il commento di Alfonso Celotto

V come virus, o vaccino. Il glossario 2020 di Pellicciari

Dalla A di aiuti da Usa, Cina e Russia alla V di virus e vaccino. Igor Pellicciari, professore di Storia delle Relazioni internazionali alla Luiss e all’Università di Urbino, rilegge il vocabolario geopolitico del 2020, “un anno indimenticabile, da dimenticare”

×

Iscriviti alla newsletter