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Il Giappone entrerà nell’alleanza d’intelligence Five Eyes unendosi ad Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti? A domandarselo è il Global Times, uno dei megafoni in lingua inglese della propaganda cinese, con un articolo di Wang Guangtao, associate research fellow presso il Center for Japanese Studies alla Fudan University.

È lo stesso Global Times a sottolineare come il materiale d’intelligence fornito dal Giappone a due membri dell’alleanza, Regno Unito e Stati Uniti, sia stato alla base delle accuse occidentali contro il governo cinese per la situazione della minoranza musulmana nella strategica regione dello Xinjiang. “Alcuni analisti lo definiscono come un passo importante per l’adesione del Giappone all’alleanza di condivisione d’intelligence Five Eyes”, scrive l’esperto cinese.

Che non si limita a riportare fonti giapponese. Cita anche il recente rapporto per il think tank statunitense Center for Strategic and International Studies firmato dall’ex vice segretario di Stato Richard Armitage e Joseph Nye, uno dei più importanti politologi al mondo. I due suggeriscono Washington e Tokyo dovrebbero compiere seri sforzi per arrivare a una coalizione Six Eyes.

Ci sono, tuttavia, degli ostacoli all’ingresso del Giappone nell’alleanza. Il primo: “Non ha un’organizzazione di intelligence altamente specializzata come la Cia degli Stati Uniti o l’MI6 del Regno Unito”, sottolinea l’esperto. “Se il Giappone vuole aderire all’alleanza Five Eyes, con quale organizzazione giapponese dovrebbero cooperare gli altri Paesi?”. Il secondo ostacolo è di natura legale e riguarda l’approvazione di leggi anti-spionaggio, essenziale per aderire al club. Il terzo riguarda “i meccanismi multilaterali di intelligence e sicurezza”, la cui integrazione con i sistemi anglosassoni non è affatto semplice.

È curioso come, sottolineando che il caso di adesione ai Five Eyes il Giappone “dovrà definire meglio la propria posizione e il proprio interesse” vista anche la struttura piramidale del club a trazione statunitense, l’esperto invita Tokyo a valutare la semplice collaborazione con l’alleanza in formato Five Eyes Plus One. Un invito che sembra più un avvertimento, visti i suoi profondi legami economici con la Cina.

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