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Un pacchetto di misure innovative e di proposte programmatiche in cinque settori strategici della green economy (energia e clima; economia circolare; green city e territorio; mobilità urbana; agroalimentare) per mettere in moto uno sviluppo durevole, una ripresa degli investimenti e dell’occupazione e dare una risposta rapida alla crisi climatica, utilizzando le risorse messe a disposizione del Recovery Fund (Next Generation Eu).

È stato presentato oggi agli Stati Generali della Green Economy 2020, alla giornata inaugurale di Ecomondo e Key Energy, in programma a Rimini, presso Italian Exibition Group, e che si protrarrà, su piattaforma digitale, fino a domenica 15 novembre. Per il taglio del nastro, in video collegamento, i ministri dell’Ambiente Sergio Costa, dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e degli Esteri Luigi di Maio, oltre al presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini; gli onori di casa li ha fatti, come sempre, il presidente di Ieg Lorenzo Cagnoni.

“Il 2020 è un anno che verrà ricordato a lungo – ha esordito nel suo saluto iniziale il presidente di Ieg Lorenzo Cagnoni -. Noi abbiamo rimodulato i nostri due saloni riprogettandoli nel più ampio format del digitale. La risposta di circa 400 aziende è molto positiva e per questo ringraziamo gli imprenditori che hanno accettato di essere con noi e approfittare delle opportunità dei nuovi strumenti digitali”.

Le proposte presentate, approvate dal Consiglio Nazionale della Green Economy, hanno il duplice scopo di contribuire a incentivare gli investimenti per la green economy da attuare nel breve termine per la ripresa della nostra economia e avviare le riforme necessarie per un salto di qualità nello sviluppo della green economy in Italia.

Spaziano dalle innovazioni tecnologiche per la produzione di idrogeno verde, all’adozione di criteri per indirizzare gli investimenti; dagli incentivi per il riciclo della plastica all’aumento fino al 30% del territorio e del mare da tutelare; dalla riduzione del traffico privato entro il 2030 fino all’incremento dell’agricoltura biologica, il taglio dell’uso dei fertilizzanti e l’introduzione graduale della carbon tax.

“Per uscire dalla crisi del Covid e per raggiungere una nuova normalità che sia duratura – ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – occorre mettere in campo azioni concrete e immediate, che il governo sta assumendo, dalla transizione energetica a nuovi modelli di mobilità, dal sostegno alle imprese verdi alla lotta al dissesto idrogeologico e alla valorizzazione del patrimonio naturale, dalla riforma fiscale in chiave green fino alla de carbonizzazione dell’economia. Il paradigma dell’economia dovrà essere l’architrave di questo processo, senza dimenticare che la sfida più grande è quella contro i cambiamenti climatici perché riguarda soprattutto le future generazioni; e in questo senso abbiamo orientato gli investimenti del Recovery Fund”.

“Puntare sugli investimenti nella green economy è uno degli assi strategici su cui il governo sta lavorando per indirizzare i finanziamenti europei del Recovery Fund, allo scopo di supportare la transizione tecnologica ed energetica dell’economia italiana – ha aggiunto il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli –. In quest’ottica abbiamo deciso di puntare su Transizione 4.0, mettendo a disposizione 30 miliardi di euro per accompagnare il processo d’innovazione del sistema produttivo del nostro Paese verso un modello ecosostenibile. Sono stati inoltre introdotti interventi a favore dell’edilizia, favorendo la riqualificazione energetica degli edifici attraverso il superbonus al 110%”.

Più in dettaglio, le proposte per “Energia e clima” puntano sulla produzione dell’idrogeno verde, la decarbonizzazione, sull’uso di fonti rinnovabili di energia e miglioramenti dell’efficienza energetica; sull’utilizzo esteso dell’ecobonus 110% da estendere fino al 2024 e l’introduzione graduale della carbon tax. Per l’”Economia circolare”, occorre aumentare i finanziamenti del piano di Transizione 4.0, per sostenere investimenti destinati alla transizione verso questa nuova economia; incentivare gli investimenti per lo sviluppo della bioeconomia, per migliorare gli impianti e le tecnologie, per l’utilizzo dei sottoprodotti, il riciclo dei rifiuti in plastica e del settore edile, oltre a quelli organici e dei fanghi.

Per “Green city e territorio”, finanziare un programma di rigenerazione urbana che recuperi e valorizzi aree degradate ed edifici dismessi per non consumare nuovo suolo; aumentare le infrastrutture e gli spazi verdi; aumentare del 30% territori e mare tutelati. “Mobilità urbana”: potenziare il trasporto pubblico, la sharing mobility, le piste ciclabili per far scendere l’uso dell’auto privata al di sotto delle 500 auto per mille abitanti; raggiungere entro il 2030 la quota del 25% di energia rinnovabile nei trasporti.

Per l’”Agroalimentare” incentivare la diffusione delle produzioni dell’agroecologia attraverso la limitazione dei prodotti fitosanitari e l’incremento della fertilizzazione organica; la riduzione delle emissioni di gas serra; l’aumento della produzione biologica; l’incentivazione fiscale per la circolarità nella trasformazione alimentare.

“Il Green Deal – ha detto il presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile Edo Ronchi, che ha illustrato il rapporto – si conferma la via per una più duratura ripresa in Italia, perché valorizza al meglio le sue potenzialità e in questa direzione dovrebbero essere utilizzati i fondi di Next Generation Eu, per arrivare alla neutralità carbonica entro il 2050 ed evitare così che, dopo la crisi epidemica da Covid 19, si debba affrontare un’altra crisi globale, quella del cambiamento climatico”.

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