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In un nuovo capitolo della saga che vede sfidarsi Stati Uniti e Cina, nel mirino di Washington è finita la Nuctech Co., azienda controllata dal governo di Pechino i cui sistemi per il monitoraggio di cargo, bagagli e passeggeri sono diventando presenze fisse in porti, valichi e aeroporti in tutta Europa. Come ha rivelato il Wall Street Journal, che ha avuto accesso a documenti e ha parlato con persone informate sui fatti, il Consiglio per la sicurezza nazionale (un organo che ha sede alla Casa Bianca) e alcune agenzie governative stanno chiedendo ai governi europei di abbandonare Nuctech. Che, gestita per anni da Hu Haifeng, figli dell’ex leader Hu Jintao, dall’anno scorso è nelle mani della China National Nuclear Corporation, diventata azionista di controllo della società madre.

Quello degli scanner per la sicurezza di persone e merci è un globale del valore di circa 7,7 miliardi di dollari che si intreccia con la gestione dei dati (passaporti, impronte digitali, spostamenti). Il timore delle autorità statunitensi verso Nuctech, scrive il quotidiano statunitense, è che “la sua presenza in espansione in Europa” rappresenti “una minaccia alla sicurezza e agli affari occidentali”. In una nota del 26 maggio del dipartimento di Stato i funzionari della diplomazia a stelle e strisce riportano i rischi che Nuctech condivida dati sensibili con le autorità cinesi, rivela il Wall Street Journal. È da quella nota che è nata la campagna di lobbying statunitense sui Paesi europei.

COME ACCADUTO CON HUAWEI…

Non è molto diverso da quanto accaduto con Huawei: gli Stati Uniti stanno cercando di convincere gli alleati a evitare strumentazioni a basso costo alla luce di pericoli per la sicurezza nazionale (che Nuctech, come Huawei, respinge). Gli Stati Uniti hanno già escluso Nuctech da gran parte del mercato degli aeroporti americani nel 2014, dopo una revisione i cui risultati sono stati secretati, secondo un promemoria della Transportation Security Administration visionato dal Wall Street Journal.

… PRIMA NEGLI USA E ORA IN EUROPA?

Nuctech è in corsa per chiudere affari in più di una dozzina di Paesi europei, secondo una nota interna del dipartimento di Stato datata 8 maggio e visionata dal Wall Street Journal. Nelle ultime settimane, per esempio, la Finlandia, partner della Nato, ha scelto di avvalersi degli scanner Nuctech lungo il suo confine con la Russia, nonostante le pressioni esercitate dai diplomatici statunitensi. 

“Ora gli Stati Uniti stanno tentando di contrastare Nuctech in tutta Europa, dalla Croazia alla Lituania”, scrive il Wall Street Journal. Inoltre, “i diplomatici statunitensi stanno cercando di respingere le offerte di Nuctech in Grecia, Ungheria, Italia e Portogallo, nonché il tentativo ‘di fornire al ministero della Difesa tedesco scanner a raggi X per il carico e strumenti di controllo remoto’ che i funzionari ritengono possano essere utilizzati in operazioni che coinvolgono truppe statunitensi e della Nato”, aggiunge il giornale.

LA SFIDA COMMERCIALE

La battaglia è geopolitica ma anche commerciale. Il Wall Street Journal rivela ancora, stando sempre al memo del dipartimento di Stato datato 26 maggio, come Nuctech abbiamo battuto la concorrenza di rivali statunitensi (come la OSI Systems e la Leidos Holdings) e non (come la britannica Smiths Detection Group) grazie a politiche aggressive sul prezzo: i suoi guadagni derivano dalla vendita di beni al di sotto dei prezzi di mercato in “una campagna aggressiva decennale per acquisire una significativa quota di mercato in segmenti di infrastrutture critiche in Europa a spese dei produttori statunitensi”, si legge nella nota. Secondo il dipartimento di Stato, Nuctech ha accumulato una quota del 90% del mercato europeo delle attrezzature per lo screening del carico marittimo e detiene il 50% del mercato dei bagagli dei passeggeri negli aeroporti e dello screening del carico. Nuctech contesta tali dati, scrive il Wall Street Journal: la società afferma di avere circa il 70% delle attività di scansione delle merci e circa il 10% del mercato aeroportuale.

Dopo che la Commissione europea l’aveva dichiarata colpevole di dumping nel 2010, Nuctech ha aperto una fabbrica nella periferia di Varsavia, che secondo i dirigenti consente all’azienda di realizzare prodotti a prezzi competitivi, nota il quotidiano finanziario. 

IL FARO EUROPEO 

Ma nel dicembre scorso l’eurodeputato tedesco Axel Voss, ha scritto alla Commissione europea preoccupato dall’accumulazione dei dati e da questa “strategia a costi estremamente bassi” che sarebbe operata da Nuctech per ragioni non commerciali ma per “un interesse a controllare le infrastrutture strategiche dell’Unione europea”. Una lettera a cui hanno risposto questo mese Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione e capo dell’Antitrust, e Ylva Johansson, commissario agli Affari interni, che hanno promesso un’azione legislativa. 

È di meno di due settimane fa la pubblicazione, da parte della stessa Vestager, di Libro bianco per rispondere al numero crescente di casi in cui i sussidi esteri hanno distorto la concorrenza, come raccontato da Formiche.net. Un segnale del riavvicinamento tra Stati Uniti e Unione europea sul dossier cinese, rafforzato dall’intesa tra il segretario di Stato statunitense Mike Pompeo e dell’Alto rappresentante Ue Josep Borrell di avviare un dialogo formale sulla Cina.

NUCTECH E L’ITALIA

Come detto, l’azionista di controllo di Nuctech è la China National Nuclear Corporation, gruppo finito, meno di una settimana fa, nella lista nera del Pentagono delle aziende cinesi con forti legami con l’Esercito popolare di liberazione. Su Formiche.net avevamo già sottolineato come il colosso del nucleare abbiamo firmato con Ansaldo Energia (società  genovese partecipata al 40% del colosso Shanghai Electric) l’anno scorso un accordo, sull’onda del memorandum sulla Via della seta, per lo smantellamento degli impianti nucleari e la messa in sicurezza. 

A novembre scorso Toscana Aeroporti ha comunicato l’esito di una gara pubblica europea a procedura aperta per “la fornitura e posa in opera apparati di controllo radiogeno bagagli da stiva EDS Standard 3 e relativo servizio di manutenzione in regime di ‘full service’” per gli aeroporti Galileo Galilei di Pisa e Amerigo Vespucci di Firenze. Gara aggiudicata dalla Nutctech Warsaw Company Limited, cioè la sussidiaria polacca di cui sopra, che è risultata la migliore nella parte tecnica e allo stesso tempo quella, delle cinque in gara, con il migliore prezzo offerto.

Così, dopo aver acceso un faro sugli investimenti cinesi nei porti italiani — non va dimenticato che l’ambasciatore statunitense in Italia Lewis Eisenberg di porti se ne intende, avendo presieduto niente meno che l’Autorità portuale di New York, come ricordato la settimana scorsa da Formiche.net — il dipartimento di Stato potrebbe accenderne un’altro sui sistemi di monitoraggio.

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