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Niente segreti sul virus. Il governo ha deciso di consegnare alla Fondazione Einaudi le relazioni del Comitato tecnico scientifico sulla pandemia del coronavirus. Con una mail Pec in serata Palazzo Chigi ha inviato alla fondazione, che da tempo si è fatta portavoce di una battaglia legale per rendere pubblici gli atti, i file contenenti la documentazione richiesta.

Nessun segreto di Stato, dunque. Il premier Giuseppe Conte e il ministro Roberto Speranza, assieme al Cdm, hanno optato per la via della trasparenza.

I documenti saranno resi pubblici sul sito della fondazione nella giornata di giovedì. La scelta della presidenza del Consiglio arriva al termine di una giornata saliente. Il Copasir infatti ha chiesto al governo con un comunicato del presidente Raffaele Volpi di rendere pubblica “la documentazione del Comitato Tecnico Scientifico relativa al coronavirus”.

Una richiesta che era stata già esplicitata ad aprile al ministro Speranza convocato a Palazzo San Macuto e ribadita in audizione questo martedì al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.

Nelle scorse settimane era intervenuta una sentenza del Tar chiedendo al governo di pubblicare tutti i documenti del Cts. Palazzo Chigi aveva però fatto ricorso al Consiglio di Stato chiedendo di fermare la pubblicazione per tutelare l’ “ordine pubblico”.

Ora la scelta di Conte, oltre a squarciare le restanti zone d’ombra sulla gestione della fase più drammatica della pandemia, getta acqua sul fuoco su una polemica che ha infiammato non poco la politica, a partire dalla Lega.

Questo mercoledì il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo aveva inveito contro la maggioranza per aver votato contro la messa in calendario per questo giovedì della desecretazione degli atti, accusando la coalizione rossogialla di aver bloccato “la libera informazione e il diritto dei cittadini di essere informati”.

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