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Tim strappa in Borsa e vola sui listini. Il gruppo telefonico è finito sotto i riflettori a Piazza Affari, a pochi giorni dalla conference tra l’ad, Luigi Gubitosi e la comunità finanziaria organizzata da Mediobanca. Il titolo ha infatti registrato un progresso del 2%, spinto dalle rassicurazioni di Gubitosi ma anche da certe previsioni ottimiste sulla salute del comparto tlc, nonostante l’emergenza coronavirus.

IMPATTO LIMITATO

Il numero uno dell’ex Telecom venerdì scorso ha dato indicazioni sul business della compagnia ad analisti e gestori, sottolineando che il comparto delle telecomunicazioni, pur non essendo immune alla crisi, è uno dei più resistenti. Secondo quanto hanno riferito gli analisti, Gubitosi ha infatti spiegato che il coronavirus sta impattando negativamente sul business della società visto che limita la vendita dei prodotti nella rete di negozi. Business, quest’ultimo, che potrebbe rappresentare circa l’11% dei ricavi domestici del 2020.

LA RESILIENZA DI TIM

Al tempo stesso però si prospettano alcun aspetti positivi. La crisi sta infatti accelerando processi strutturali, come la domanda di servizi e la richiesta di connessione dati con rete di qualità, conseguenza diretta dello smart working, che per altro potrebbe andare avanti anche successivamente all’emergenza sanitaria. Sono inoltre stati attivati servizi insieme a Google, utili in questa fase di emergenza. Ed è partita anche l’offerta di Disney+.

Non è tutto. Secondo le indicazioni date in conference, Tim sta registrando un contenimento dei cali delle linee fisse. Inoltre sta registrando un notevole incremento del traffico nelle proprie reti, che non sempre però genera fatturato a causa delle offerte flat. Gubitosi ha messo in conto eventuali ritardi nei pagamenti che la compagnia potrebbe subire da parte dei clienti e che tuttavia saranno compensati dai minori investimenti, che inevitabilmente emergeranno se il lockdown si protrarrà. Il numero uno del gruppo ha quindi assicurato che la società sta portando avanti i piani di valorizzazione degli asset e quelli per ridurre l’indebitamento inorganico.

TRA INWIT E KKR

Tra tutti, la cessione della quota in Inwit (la controllata Tim per le infrastrutture) a un fondo, operazione che potrebbe andare avanti in tempi stretti, non appena la volatilità si sarà ridotta. Il manager ha inoltre spiegato che il fondo Usa Kkr, il partner scelto per la società della rete secondaria, entrerà nella società della rete del gruppo probabilmente entro la prossima estate.

OBIETTIVO RETE UNICA

Gubitosi, durante la conference call, ha poi toccato il delicato tema della società della rete, con cui cablare l’intero Paese. L’ex dg Rai ha ribadito la validità di un progetto che preveda la creazione di una rete unica per il Paese soprattutto in un momento di emergenza come questo. Gli analisti di Mediobanca ritengono che ci siano tutte le condizioni perchè si realizzi una rete unica e che si stia creando sull’argomento anche un maggiore consenso politico.

L’ORIZZONTE DI TIM

Sullo sfondo resta la grande fiducia degli analisti verso Tim, che addirittura potrebbe trarre giovamento dall’emergenza coronavirus. Tim che come tutte le tlc “non è immune alla crisi ma tra i più resilienti” potrebbe addirittura ottenere dalla crisi “potenziali impatti strutturali positivi” con una “accelerazione nei processi di digitalizzazione delle imprese”, hanno fatto sapere gli analisti di Equita.  Insomma, il coronavirus non ferma Tim.

Ex malo bonum. Ecco perché il coronavirus non ferma Tim (e Gubitosi rilancia)

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