Migranti, geopolitica e Siria: il presidente turco Erdogan lascia Bruxelles con poche certezze, rispetto alle iniziali aspettative. Avrebbe voluto far valere in seno ai vertici dell'Ue la minaccia di aprire le sue frontiere, dopo che nelle ultime 48 ore ha ordinato alla sua Guardia Costiera di non far partire più profughi verso le isole greche dell'Egeo. Ma ha raccolto poco…
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Così Maduro aggira (ancora) le sanzioni internazionali grazie all'amico Erdogan
Il regime di Nicolás Maduro sfrutta il legame con il governo della Turchia per aggirare le sanzioni internazionali imposte dagli Stati Uniti e dall’Unione europea. La strategia comporta il contrabbando di denaro in contante e lingotti d’oro in valigie diplomatiche su aerei privati che arrivano senza dovere superare alcun controllo sul territorio turco. Questo denaro, a sua volta, è distribuito…
Carceri e profughi sono bombe virali. Giannuli spiega come limitare i danni
Le epidemie al tempo della globalizzazione richiedono una elasticità mentale ed una rapidità di comprensione che, ahimè, i nostri decisori non sembrano possedere, con il risultato che, inconsapevolmente, producono vere bombe virali destinate a peggiorare la situazione. E voglio fare due esempi. In primo luogo quello dei profughi alla frontiera fra Grecia e Turchia. Questa situazione nasce da un errore…
Perché il crollo del greggio non è un cigno nero. Parla Nicolazzi
Un collasso di portata storica per il petrolio, su questo non c'è dubbio. Un capitombolo che è arrivato a toccare il meno 30% e che ha avuto ricadute sia dirette su tutti i titoli dei giganti petroliferi, spesso rilevanti sugli indici azionari delle Borse, sia indirette esacerbando un già elevato allarmismo per la diffusione del coronavirus e le sue ricadute…
Olimpiadi e cyber sicurezza, Atos dice Italia. Parla Di Franco
Chi non innova è perduto, anche ai tempi del coronavirus. Per Atos, azienda europea leader globale nella fornitura di servizi per la trasformazione digitale, dal 1992 partner strategico dei Giochi Olimpici, il 2019 si è chiuso all'insegna della crescita. Lo dicono i numeri. L'utile ha toccato quota 834 milioni e il margine operativo ha coperto una quota del 10% sui…
BlackRock, niente panico da coronavirus. Non è una crisi alla Lehman Brothers
Nel settembre del 2008 con il fallimento della casa d’investimenti Lehman Brothers il mondo della finanza si ritrovò improvvisamente nudo. Il default della banca americana aveva messo sotto gli occhi del mondo la fragilità del sistema finanziario e la superficialità con la quale erano stati creati strumenti finanziari inaffidabili cartolarizzando mutui emessi con fin troppa facilità. Ma tutto questo non…
Come prendere il timone della ripresa. I consigli di Bella (Confcommercio)
Non c'è molta scelta. O ci si fida del governo, o ci si fida del governo. Le piccole e medie imprese che in questo 2020 da incubo sotto il segno del coronavirus pagano il prezzo più alto, prima o poi si risolleveranno. Nel 2021, non prima. Mariano Bella è dal 2007 a capo del Centro studi di Confcommercio, la principale…
Sulle nomine delle partecipate è ora il tempo delle scelte. Parla Pirani
La seria situazione emergenziale che l’Italia sta fronteggiando avrà fra le sue conseguenze anche quella di prolungare l’attesa per le nomine che riguardano i vertici delle società a partecipazione pubblica. Paradossalmente però tali nomine finiranno per avere una importanza ancora maggiore rispetto al passato perché l’immagine di una Italia colpita dal coronavirus ha indubbiamente ricevuto un duro colpo. Perché mai…
Perché il governo di salute pubblica non è un tabù
La domanda inevitabilmente si pone, anche se la risposta non è così scontata. Nell’ora probabilmente più buia della storia repubblicana – tra emergenza sanitaria, tracollo economico e rivolta nelle carceri – l’ipotesi di un governo di unità nazionale, o di salute pubblica sarebbe il caso di dire, compare e scompare come un fiume carsico. Ma c’è. Nei commenti degli osservatori…
Pericolo scampato (per ora). Perché Huawei fa traballare Boris Johnson
Brividi a Downing Street. La rivolta di un gruppo di parlamentari Tories contro il governo conservatore di Boris Johnson sulla partecipazione della cinese Huawei alla rete 5G non è andata in porto, per ora. Guidato da un pivot di 4 ex ministri, l’ex segretario alla Brexit David Davis, l’ex segretario per il Lavoro Duncan Smith, Owen Paterson e Damian Green,…