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Generali-Cattolica, si può fare. Il Leone ha appena fatto il suo ingresso nella compagnia assicurativa, la quinta in Italia nel Ramo Danni, con una quota del 24,4% a valle di un aumento di capitale da 300 milioni a 5,55 euro ad azione. Cattolica, non è un mistero, era da tempo in cerca di investitori strategici in grado di rafforzare e mettere in sicurezza la compagnia, partecipata al 9% dalla Berkshire Hathaway del magnate americano Warren Buffet. Ora l’atteso investitore è arrivato e si chiama Generali.

I cardini dell’operazione sono essenzialmente tre: la trasformazione in spa di Cattolica, la ricerca di accordi industriali e commerciali di peso e la facoltà di poter sottoscrivere un ulteriore aumento di capitale fino a 200 milioni. Ora, l’operazione tra Generali (finita ultimamente al centro dell’agenda politica dopo l’annuncio di Leonardo Del Vecchio di voler salire al 20% di Mediobanca, socio forte del Leone), non è sfuggita agli analisti del Credit Suisse, una delle principali banche di investimento in Europa. I quali hanno espresso un giudizio tutto sommato favorevole all’operazione tra il Leone e Cattolica.

“Da una prospettiva strategica”, si legge in un report del Credit Suisse, “questa acquisizione appare coerente con la strategia di Generali, sebbene riteniamo che il rendimento del capitale investito sia basso, dal momento che esso aiuta a consolidare una posizione di mercato leader e genera flussi di entrate supplementari. Però, abbiamo anticipato che Generali avrebbe concentrato la sua potenza di fuoco in fusioni e acquisizioni”.

Non è tutto. C’è un altro passaggio del report che giustifica l’ingresso del Leone in Cattolica. E cioè che “Generali punta a fusioni e acquisizioni per rafforzare la propria posizione in Europa ed entrare in mercati in forte crescita dove può generare una posizione di leadership. E il gruppo è anche interessato nel generare ulteriori ricavi da servizi”. L’unico neo, secondo il Credit Suisse, potrebbe essere un non immediato ritorno del capitale investito.

“Generali”, conclude il report, “potrebbe generare profitti associati di circa 25 milioni, il che suggerisce che è improbabile che il rendimento iniziale del capitale investito in questo accordo sia elevato. Generali genererà ulteriori entrate derivanti dai servizi aggiuntivi forniti, sebbene la portata di questo importo sia ancora sconosciuta. Riteniamo che questi ricavi aggiuntivi deriveranno principalmente dall’assunzione di una parte  di Cattolica investimenti e e dall’accordo di riassicurazione con il Ramo Danni”.

Generali dentro Cattolica, la mossa è giusta. Report Credit Suisse

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