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Se il premier è interessato alle nostre idee avrà i nostri voti altrimenti cominci fare i suoi conti. È la tesi che affida a Formiche.net l’onorevole Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia Viva e vicepresidente della Camera. Punto di partenza è la “scialuppa” che secondo l’esponente renziano va lanciata all’Italia, nella consapevolezza che la ricetta di IV per risolvere i problemi del paese passa dallo sblocca-cantieri e da risorse per le imprese da pescare nel reddito di cittadinanza.

Il decreto intercettazioni è un’altra spina come la prescrizione?

Meglio sulla giustizia essere prudenti, circa le azioni che si intraprendono. Il decreto lo abbiamo votato perché siamo in questa maggioranza, ma non avremmo fatto le cose come sono state fatte.

La sudditanza dem al M5S si riflette anche nelle candidature per le regionali?

Penso che il tavolo delle regionali sia importante farlo, ma temo che non ci sia solo una questione relativa al M5S. Bensì vedo un problema più generale da parte del Pd: il riferimento è alla candidatura sbagliata in Veneto, tutta spostata a sinistra; alla strategia dem a Venezia, dove prima hanno chiesto la disponibilità alla candidatura del rettore, il prof. Bugliesi, ma poi lo hanno sostituito con un’altra candidata che nel frattempo si è già ritirata. Così è stata messa in luce una incapacità di gestione ma anche il fatto di voler sfruttare personalità brillanti della società civile, come appunto il rettore, che potevano rendere meno impossibile una campagna elettorale già difficile.

Reddito di Cittadinanza e quota 100 sono due misure che portano più danni o benefici?

Purtroppo più danni. Il Rdc ha smontato le misure contro la povertà e inserito risorse che dovevano essere usate per avviare al lavoro: è quindi una misura che ha miseramente fallito l’obiettivo. Meno di 40mila assunti su oltre 2 milioni di beneficiari. Quota 100 prevede risorse gigantesche, parliamo di 22 miliardi per poche centinaia di migliaia di persone: non è in discussione il beneficio per costoro, ma mettiamo in discussione la sostenibilità del sistema pensionistico per i nostri figli e i nostri nipoti.

Crede che l’elettorato di centro stia soffrendo per un Pd tutto schiacciato sui temi grillini e anche per un destracentro di matrice radicale?

Penso che ci sia un pezzo di questo Paese che guarda con sfiducia ad una radicalizzazione di posizioni politiche, sia a destra che a sinistra, tutte proiettate su soluzioni che richiamano il passato anziché il futuro e che parlano più alla pancia che alla testa delle persone. Tutto ciò è accompagnato dall’incapacità di misure che al governo incidano davvero sull’economia per farla ripartire.

E come offrirgli una scialuppa?

Noi pensiamo che vada messa in campo un’iniziativa, speriamo con questo governo, che parli di cose concrete: ovvero le misure per sbloccare i cantieri, quelle per assegnare alle imprese (e quindi facilitare le assunzioni) le risorse che oggi sono usate male per il Reddito di Cittadinanza e infine una risposta sul sistema istituzionale che purtroppo oggi si dimostra debole e fragile. La proposta del sindaco d’Italia non è una provocazione, ma un’esigenza che chiunque vada in un mercato rionale raccoglie.

L’arrivo dai dem di Tommaso Cerno va in questa direzione? E con quali altre prospettive?

Il rafforzamento del gruppo di Iv alla Camera e al Senato va nella direzione di chi non vuole rassegnarsi alla sudditanza psicologica nel Pd al M5S e in Forza Italia alla Lega.

Conte ha i numeri per andare avanti senza Iv?

Prima dei numeri mi chiedo se Conte è interessato al sostegno di Iv, perché i voti camminano con le idee. Il punto su cui non ci siamo capiti con il premier e con la maggioranza è che i nostri voti vanno di pari passo alle nostre idee e non si possono distinguere. Se il premier è interessato alle nostre idee avrà i nostri voti, altrimenti è importante che abbia fatto bene i suoi calcoli per sapere se ha i numeri.

twitter@FDepalo

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