Skip to main content

La marea di auguri che ha inondato i social per il compleanno del Papa emerito Benedetto, che compiva 93 anni (è nato il 16 Aprile 1927 a Markti) deve far pensare, meglio deve far riflettere.
Come mai tanta dimostrazione di affetto e come mai in un genetliaco qualsiasi, non solenne ed importante, come possono essere quelli degli 80, dei 90 né dei 100 anni per un pontefice, che in fondo non è stato mai tanto popolare tra la gente comune, né riscuoteva troppe simpatie tra i cattolici cosiddetti tiepidi e superficiali.

Per non parlare del mondo laicista ed anti cattolico. C’è veramente, dunque, da riflettere, ponendosi delle domande: perché queste manifestazioni pubbliche di affetto mai riscontrate nel passato? Sicuramente perché oggi più che mai si sente il bisogno, i cattolici sentono il bisogno, di punti di riferimento, di ancoraggi spirituali e culturali, insomma di un pensiero “forte” su certi temi e su certi problemi che drammaticamente sono sul tappeto. Mi limito solamente ad alcuni di questi che Papa Benedetto aveva affrontato nelle sue lettere encicliche – ed in particolare nella sua insuperabile Caritas in veritate e che avevano caratterizzato il magistero di tutto il suo pontificato.

1) Il ruolo pubblico del cristianesimo, tema tornato prepotentemente all’ordine del giorno e dell’agenda politica e culturale a causa dell’assurda pretesa dello Stato di regolamentare le pratiche religiose, conculcando di fatto la libertà religiosa a causa delle restrizioni dei movimenti di ciascuno di noi.

2) La critica alla tecnocrazia, allo scientismo ed alla tecnoscienza per il fallimento ed il crollo rovinoso di questi idoli della modernità.

3) Il ruolo avuto dall’Unione europea in tutta la vicenda del Covid 19 con la conferma della mancanza di solidarietà ed ancor meno di fraternità tra gli Stati membri.

Si tratta in effetti di temi che hanno rappresentato il cuore dell’insegnamento di Benedetto XVI a cominciare appunto dal ruolo pubblico del cristianesimo: “senza Dio – scriveva Ratzinger – l’uomo non sa dove andare e non riesce nemmeno a comprendere chi egli sia”. Ed è una fede che si incarna nella storia, non evanescente ed intimistica quella che propone il Papa emerito alle nuove generazioni di credenti, precisando “senza verità, la carità viene relegata in un ambito ristretto e privato di relazioni. Ed è esclusa dai progetti e dai processi di costruzione di uno sviluppo umano di portata universale nel dialogo tra i saperi e le operatività”.

Per quanto riguarda poi il crollo degli idoli indiscussi fino ad oggi della modernità, Ratzinger ha scritto pagine illuminate in particolare sulla tecnocrazia e sulla onnipotenza della scienza trasformatasi nella ideologia scientista e sulla visione faustiana della tecnica. La crisi, il connesso disagio e le contraddizioni in cui è caduta la scienza, e quella medica in particolare nel corso di questa vicenda epidemica non è riconducibile ad una limitazione delle sue competenze speculative.

Al contrario. Mai come adesso alla speculazione scientifica si sono aperti orizzonti sterminati che la impegnano a tutto campo ed a 360 gradi. Eppure la scienza non è ancora in grado di dire cosa sia la vita, cosa sia l’uomo, come ricordava in più occasioni Karl Jaspers, e la scienza non sa dare ancora senso e significato alla vita dell’uomo e meno che meno alla direzione della sua vita come scriveva il grande filosofo cattolico Gabriel Marcel.

Questo perché “la ragione, da sola, è in grado di cogliere l’uguaglianza tra gli uomini e di stabilire una convivenza civica tra loro ma non riesce a fondare la fraternità. Questa ha origine da una vocazione trascendente, da Dio Padre, che ci ha amato per prima, insegnandoci per mezzo del Figlio che cosa sia la carità fraterna”, per cui è un’ingenuità pericolosa quella per cui possa essere da sola la tecnica lo strumento del progresso umano per eccellenza quando questa non sia guidata ed illuminata da una ragione superiore.

Ed è una ragione così illuminata quella che guida la riflessione di Benedetto XVI che non manca di smascherare le illusioni di una tarda modernità il cui fallimento non vede ormai solo chi non vuole vederlo. Infine l’Europa che in Ratzinger ha occupato sempre un posto privilegiato nel suo cuore e nella sua speculazione teologica e filosofica.

Basterebbe ricordare le sue parole pronunciate all’eremo di Subiaco il 5 aprile del 2005 a proposito del rifiuto di molti Stati di inserire nella Costituzione europea, che non è stata mai varata, e nei Trattati di Lisbona qualsiasi riferimento alle radici cristiane: “Le ragioni che si danno nel dibattito pubblico per questo netto No – diceva il Papa emerito – sono superficiali ed è evidente che più che indicare la vera motivazione la coprono e presuppongono l’idea che solamente la cultura illuminista radicale, la quale ha raggiunto il suo pieno sviluppo nel nostro tempo, potrebbe essere costitutiva per l’identità Europea”.

Il punto è che senza verità, senza fiducia ed amore per il vero, non c’è coscienza e responsabilità sociale “e l’ agire sociale cade in balia di privati interessi e di logiche di potere, con effetti disgregatori sulla società, tanto più in momenti difficili come quelli attuali (Cfr. Caritas in veritate).

Da qui la mancanza di solidarietà che abbiamo riscontrato da parte dei Paesi più ricchi del Nord Europa nei confronti di chi più ne avrebbe avuto bisogno nella bufera del coronavirus.
Ecco, per tutte queste ragioni, e forse anche per molte altre, il popolo di Dio continua a guardare con amore e speranza a Joseph Ratzinger.

Perché Papa Ratzinger è così amato. Il commento di Pedrizzi

La marea di auguri che ha inondato i social per il compleanno del Papa emerito Benedetto, che compiva 93 anni (è nato il 16 Aprile 1927 a Markti) deve far pensare, meglio deve far riflettere. Come mai tanta dimostrazione di affetto e come mai in un genetliaco qualsiasi, non solenne ed importante, come possono essere quelli degli 80, dei 90…

Oms. E se questa volta avesse ragione Trump?

Di Vittorino Ferla

Sicuri che sui soldi all’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, abbia torto Trump? La domanda è rivolta ai puri di cuore che oggi si scandalizzano per l’annuncio del presidente americano di non voler più finanziare l’agenzia dell’Onu. Non c’è dubbio che Trump sia un personaggio poco credibile. Lo ricorda tutta la sua storia di smargiassate, di eccessi e di menzogne. The…

La Cina sta vincendo? La parola agli esperti

Is China Winning? Sono trascorsi solo due mesi da quando, nel mezzo della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, il segretario di Stato Usa Mike Pompeo ha scandito tre parole che hanno fatto il giro del mondo: “West is Winning” (“L’Occidente sta vincendo”). Un monito a Pechino: che sia una nuova Guerra Fredda o una semplice competizione su più fronti, tecnologico,…

Crollo del Pil e poi ripresa sprint. Il 2020 visto da Bankitalia

L'ora è quella più buia. Ma poteva andare peggio, perché le imprese e le banche italiane oggi sono molto più solide ed equipaggiate rispetto al 2009. Pochi giorni dopo aver calcolato un calo della produzione del 15% nel solo mese di marzo e un fabbisogno di 50 miliardi per il sistema produttivo italiano, Bankitalia torna a fare i conti sulla…

Altro che eurobond. Ecco il voto di Lega e M5S in Europa. La versione di Falasca

Se oggi si dovesse votare nel Parlamento italiano una mozione per affidare al governo un mandato negoziale in vista del Consiglio Europeo, ci sarebbe una sola possibile intesa capace di raccogliere la maggioranza dei voti: il No al Mes, che potrebbe contare sul sostegno di M5S, Lega e Fratelli d’Italia. Praticamente una riedizione della passata maggioranza gialloverde, allargata al nero…

Il G7 chiede la riforma dell'Oms (e segue Trump contro la Cina)

Le agenzie delle Nazioni Unite si stanno trasformando sempre più nel campo di battaglia delle superpotenze mondiali. Così si deve interpretare la mossa di Donald Trump di sospendere i fondi all'Oms, accusato di "sinocentrismo". Per questa ragione i capo di Stato e di governo del G7 hanno concordato ieri in merito all'esigenza di una "approfondita" revisione e riforma strutturale e dei…

Se non ripartono le aziende crolla tutto il castello. Parla Casoli (Aidaf)

Il momento è drammatico. Nonostante gli ottimismi, i dati sul contagio non sembrano voler scendere. Nel frattempo però la crisi economica incalza. Si comincia a pensare che, rimanendo fermi troppo a lungo, la mancanza di entrate fiscali comincerà ad essere un problema per lo Stato, e anche il sistema pubblico può crollare. Francesco Casoli, marchigiano, presidente di Elica, azienda leader mondiale nel…

La logica sovranista

Ieri sera al Parlamento Europeo è stato posto in votazione un emendamento del Gruppo dei Verdi ad una risoluzione sul Recovery Fund, nel quale si chiedeva l’adozione di “un debito mutualizzato a livello UE”: ossia, quello che tutto l’arco costituzionale italiano dice di volere; al contrario del MES che, come sappiamo, gran parte dei partiti afferma (pregiudizialmente) di non volere.…

Immuni, come funziona l'app di tracciamento dei contagi per la Fase 2

Il progetto selezionato tra le 319 proposte ricevute dal gruppo di esperti insediato al ministero dell'Innovazione, proposto al premier dalla ministra Paola Pisano il 10 aprile e sottoposto al vaglio del team Colao è stato ritenuto la soluzione più idonea per la sua capacità di contribuire tempestivamente all’azione di contrasto del virus, per la conformità al modello europeo delineato dal…

Il Pil cinese collassa. L'ammissione di Pechino

Quello che fino a poche settimane fa si era solo immaginato, si è avverato. Il Prodotto interno lordo della Cina, origine del coronavirus, ha subito una contrazione del 6,8% su base annua nel primo trimestre del 2020, a causa delle ricadute della pandemia del coronavirus, che ha portato all'isolamento e all'arresto temporaneo delle attività economiche in diverse aree del Paese.…

×

Iscriviti alla newsletter