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I russi ci tengono a sostenere l’alleato Nicolás Maduro, ma forse fino ad un certo limite. Il direttore del Dipartimento per l’America latina del ministero degli Esteri russo, Alexandr Schetinin, ha fatto il punto sui rapporti tra Mosca a Caracas in un’intervista concessa all’agenzia Sputnik.

Secondo lui, per ora, non sono in programma esercitazioni militari congiunti tra i due Paesi: “La cooperazione tecnico-militare con il Venezuela si realizza d’accordo all’intesa del 2001 e gli specialisti militari russi si trovano in Venezuela per fare operazioni di riparazione e manutenzione di materiali forniti prima”. Per la Russia, ha spiegato Schetinin, l’obiettivo principale della cooperazione militare con il Venezuela è mantenere la loro capacità di difesa e addestrare gli specialisti locali.

L’8 gennaio, Maduro aveva annunciato una serie di esercitazioni militari con i russi tra il 15 e il 16 febbraio. Tutto per essere pronti a qualsiasi intervento o aggressione da parte degli Stati Uniti o della Colombia, secondo il leader del regime venezuelano.

Schetinin ha anche dichiarato che l’opposizione radicale, diretta da Washington, è fallita nel suo tentativo di formare in Venezuela un centro di potere contro il regime di Maduro: “Adesso, un anno dopo dall’inizio dell’operazione, possiamo dire che è fallito il tentativo di una guerra lampo”. Per il funzionario del governo russo, il governo degli Stati Uniti è consapevole di questo fallimento e per questo sta cambiando la retorica sul Paese sudamericano. Ha ricordato le parole del segretario di Stato, Mike Pompeo, che ha confermato che gli Usa non useranno la forza e non escludono nuovi negoziati con il governo venezuelano.

Da Mosca confermano anche che non ci sono piani per ristrutturare il debito del Venezuela, giacché i pagamenti delle quote sono al momento puntuali. Il rappresentante diplomatico sostiene che il governo venezuelano rispetta il calendario concordato nel 2011 e tutti i pagamenti si stanno realizzando in maniera corretta (con due pagamenti all’anno a marzo e a settembre). A dicembre del 2011, la Russia ha concesso al Venezuela un credito di 4 miliardi di dollari per l’acquisto di materiale industriale.

Invece come donazione, la Russia ha previsto l’invio di cinque milioni di dosi di insulina per 400mila pazienti venezuelani in difficoltà. Per il funzionario, “la Russia dà una grande importanza ai progetti umanitari congiunti con il Venezuela […] Un altro esempio è la fornitura di vaccini contro l’influenza. A settembre i presidenti Putin e Maduro hanno accordato l’invio a Caracas di 1,5 milioni di vaccini nel 2019. Tra il 2020 e il 2020 si invieranno altri 3 milioni di dosi all’anno”.

Debito e difesa, come prosegue l'alleanza tra Mosca e Caracas

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