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Un appello all’intelligence, e un messaggio a Palazzo Chigi. Il Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) vuole vederci chiaro sugli attacchi hacker contro siti istituzionali annunciati dal governo. “In merito ai denunciati attacchi informatici avvenuti contro siti istituzionali si è provveduto nell’immediato per le vie brevi e nei limiti delle competenze del Copasir, a sensibilizzare il Dis che ha poi reso infatti puntuale nota informatica relativa alle evidenze in suo possesso e alla continua attività di vigilanza” fa sapere il comitato di controllo bipartisan in una nota.

Questo mercoledì il premier Giuseppe Conte ha spiegato che il cortocircuito del sito dell’Inps per le richieste del bonus di 600 euro è stato causato da un attacco informatico. Una dichiarazione che ha destato non poca sorpresa fra le stanze dell’ultimo piano di Palazzo San Macuto e fra gli addetti ai lavori: non sono state infatti fornite prove per dimostrare che, quello che a prima vista non è sembrato altro che un grave malfunzionamento di un sito istituzionale, sia stato in realtà dovuto a un’operazione di hackeraggio.

Non è forse un caso se, su twitter, il presidente del comitato, il deputato della Lega Raffele Volpi, abbia postato la foto del profilo di Anonymous, celebre gruppo di hacker, che sbeffeggia il crash del sito Inps, “avete fatto tutto da soli, togliendoci il divertimento”. E in effetti la nota del Copasir rimanda al comunicato del Dis e alle “evidenze in suo possesso” fra le quali non si fa menzione di un attacco informatico al sito dell’Inps, ma solo di una serie di sabotaggi cyber a danno di “strutture italiane di eccellenza attualmente impegnate nel fronteggiare l’emergenza sanitaria in atto relativa al Covid-19”, come l’ospedale Spallanzani di Roma.

La confusione istituzionale di questi giorni sui dati sanitari e i veri (e supposti) attacchi informatici hanno riacceso i riflettori su una questione che da tempo è all’attenzione del Copasir, quella dell’autorità delegata. È opinione non solo del comitato che, in un momento oggettivamente delicato per la sicurezza del Paese, il premier da solo non possa e non riesca a far fronte anche alla supervisione di tutto il comparto dell’intelligence che invece proprio ora richiederebbe la massima operatività di Palazzo Chigi.

“Nei limiti delle competenze”, il Copasir lancia dunque un segnale chiaro alla presidenza del Consiglio. “Le particolari circostanze in cui versa il Paese vedono il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica quotidianamente attento a tutte le tematiche afferenti alle sue competenze anche attraverso un costante confronto formale ed informale fra i suoi componenti con la comune condivisa missione di contribuire alla sicurezza dell’interesse nazionale è della nostra Italia”, specifica il comitato, annunciando poi il prosieguo di due filoni di indagine. Quello sulla “salvaguardia strategica degli assetti bancari e assicurativi”, già al centro di un ciclo di audizioni interrotto dall’emergenza sanitaria, e quello sulle “eventuali distorsive campagne informative rivolte verso il Paese” da attori esterni, su cui ora è al lavoro il deputato del Pd Enrico Borghi.

Hacker Inps (e Spallanzani), il Copasir parla al Dis perché Conte intenda?

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