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Giorgio era un uomo di una lealtà e onestà come pochi ce ne sono. Una persona rara, di cui conserverò sempre un bellissimo ricordo. Sono stata per quattro anni nella sua squadra quando è stato presidente di Confindustria. E lui sapeva bene come fare squadra, perché era anche un vero sportivo e con il suo amore per il ciclismo e per il calcio ha regalato emozioni e sogni a tanti. Negli anni in cui abbiamo lavorato fianco a fianco abbiamo portato avanti e difeso il made in Italy e i valori della nostra imprenditorialità e del nostro sistema associativo. Perché Giorgio credeva in Confindustria e in quello che rappresenta. E per tutta la sua vita, così come con la sua presidenza, si è sacrificato con generosità fino all’ultimo.

È stato per tutti noi un punto di riferimento. Imprenditore vero che ha portato la sua azienda, la Mapei, e con essa il nome dell’Italia ai più alti livelli in tutto il mondo. Non era un politico e non amava la politica e i suoi riti, ma era un innovatore e un lavoratore instancabile. Mi ha sempre ricordato molto mio padre e per me è stato una guida. Aveva una parola buona per tutti e vedeva il lato positivo delle cose. Era positivo per indole, come amava sempre ripetere “sono un ottimista per natura e per credo”. Mai prevenuto, senza preconcetti e aperto ad ascoltare le opinioni degli altri.

Un uomo del dialogo, come ha dimostrato anche nel rapporto con le parti sociali e i sindacati. Con la sua presidenza ha aperto la Confindustria alla società civile, prima con l’impegno per Expo2015 e poi con il Giubileo delle imprese. Settemila imprenditori hanno incontrato Papa Francesco, un momento di grande commozione e riflessione per tutti noi. Perché Giorgio ci ha portato a riflettere sul nostro ruolo fuori dalla fabbrica e sulle nostre responsabilità verso la società. Può sembrare retorico, ma penso davvero che se ci fossero più persone e imprenditori come lui il mondo sarebbe migliore. Mancherà tantissimo a me e a tutta Confindustria. Ma ora non posso che unirmi al dolore e stringermi alla sua famiglia, abbracciandola con affetto. Ciao Giorgio!

Vi racconto Giorgio Squinzi, l'imprenditore operaio che non amava la politica. Il ricordo di Lisa Ferrarini

Di Lisa Ferrarini

Giorgio era un uomo di una lealtà e onestà come pochi ce ne sono. Una persona rara, di cui conserverò sempre un bellissimo ricordo. Sono stata per quattro anni nella sua squadra quando è stato presidente di Confindustria. E lui sapeva bene come fare squadra, perché era anche un vero sportivo e con il suo amore per il ciclismo e…

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