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Qualcuno in Europa sembra essersi accorto del grido di allarme lanciato dalla Grecia per quanto riguarda l’esuberanza diplomatica e militare della Turchia. Parla francese, ma, purtroppo, tanto per cambiare non risiede a Bruxelles.

Nelle ultime settimane il presidente francese, Emmanuel Macron, è sempre più attento ai messaggi che arrivano da Atene, tanto che, in occasione della visita ufficiale del premier greco, Kyriakos Mitsotakis a Parigi, non ha esitato a ergersi come difensore dell’Ellade, e indirettamente anche dell’Europa, davanti alle mire espansionistiche turche.

I due leader hanno dichiarato di essersi trovati “pienamente d’accordo” su tutti i capitoli esaminati durante l’incontro e di “avere una visione strategica comune”. Mitsotakis, del resto, in questo momento, ha bisogno più che mai di qualcuno che porti avanti le istanze della Grecia sui tavoli internazionali, specie dopo che Atene è stata esclusa da quello di Berlino sulla Libia, sembra proprio a causa di pressioni turche sulla Cancelliera Angela Merkel. La notizia è stata smentita ma ad Atene il messaggio è arrivato chiarissimo. La Ue, per il momento, non sembra volersi occupare del trattato che Turchia e Libia hanno firmato a fine novembre, non riconosciuto dalla comunità internazionale, e che implica una ridefinizione delle acque territoriali dalla quale la Grecia e la parte greca di Cipro hanno solo da perderci.

La faccenda riguarda anche, e in modo non marginale, sia la Francia sia l’Italia, visto che entrambe sono coinvolte nelle operazioni di sondaggio dei fondali, dove si troverebbero riserve di gas naturale dal valore di miliardi di dollari. Con la differenza però che Parigi ha deciso di muoversi in modo deciso e plateale. “Nei giorni scorsi – ha affermato il presidente francese – abbiamo monitorato navi turche in manovra nel Mediterraneo. Si tratta di una chiara violazione chiara dell’accordo di Berlino”.

Macron ha poi specificato che Francia e Grecia da ora in avanti daranno vita a una alleanza strategica che abbia obiettivi in comune, soprattutto per quanto riguarda la collaborazione economica e militare.

Il primo ministro greco, eletto lo scorso luglio, sta cercando di fare uscire il Paese dall’incubo dell’austerity, durato 10 anni. L’economia è ancora parecchio zoppicante, nonostante i cenni di ripresa. Il bisogno di capitali stranieri in ingresso è forte e le forze armate elleniche hanno risentito in modo pesante dei tagli fatti dagli esecutivi precedenti per tenere fede ai patti stipulati con Bruxelles per il salvataggio dell’economia nazionale. Per questo, ha sottolineato, l’aumento della presenza militare francese nel Mediterraneo dell’Est è da accogliere con favore.

Dall’altra parte, Macron ne approfitta non solo per consolidare la sua posizione sullo scacchiere Mediterraneo ed entrare con ancora più forza nella contesta per i giacimenti di gas naturale. Ma il presidente francese ha messo gli occhi anche sul settore delle energie rinnovabili, sul quale Atene sta investendo parecchio e che rappresenta sicuramente uno degli asset più interessante che l’economia greca possa offrire.

La strategia del presidente francese ha già colto nel segno, almeno per quanto riguarda l’aver fatto andare su tutte le furie Recep Tayyip Erdogan. Il problema, che è manca tutto il resto dell’Ue a supportarla. E che dall’Italia non è arrivata nessuna analoga iniziativa.

Se la Francia (non la Ue) si schiera con la Grecia per contenere la Turchia

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