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Obiettivo: rilancio. Lo ha chiarito il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, che dal premier Giuseppe Conte ha ricevuto la scorsa settimana la delega per le politiche spaziali e aerospaziali. Eredita, “con grande soddisfazione”, l’incarico che era stato di Giancarlo Giorgetti, e che prevede anche la guida del Comitato interministeriale per il settore (Comint) previsto dalla governance ormai in vigore da circa un anno e mezzo.

L’IMPEGNO

“Eserciterò questa funzione con il massimo impegno affinché l’Italia abbia il ruolo da protagonista che le spetta in campo aerospaziale nella prospettiva di favorire lo sviluppo di tutto il sistema-Paese”, ha detto Fraccaro, già ministro per i Rapporti con il Parlamento e fedelissimo di Luigi Di Maio. “Il nostro obiettivo – ha chiarito da subito – è rilanciare le politiche aerospaziali”. D’altra parte, ha rimarcato, “si tratta di un settore strategico per il Paese perché rappresenta il propulsore per eccellenza dell’innovazione scientifica e tecnologica che consente di migliorare costantemente la vita dei cittadini”.

IL POSIZIONAMENTO INTERNAZIONALE

“L’Italia – ha ricordato ancora il sottosegretario – è tra i cofondatori dell’Agenzia spaziale europea (Esa), il terzo Paese nel mondo ad aver lanciato in orbita un satellite, già nel 1964, e siamo totalmente autonomi in campo satellitare, dalla produzione alla messa in orbita fino alla gestione”. Un riferimento che non sembra causale, visto che il primo dossier sulla scrivania “spaziale” di Fraccaro è la ministeriale dell’Esa, in programma il mese prossimo a Siviglia. Lì si deciderà il futuro dello spazio del Vecchio continente, i programmi, gli investimenti e il ruolo di ciascun Paese, con i maggiori partner che si sono dimostrati ben agguerriti.

ECCELLENZE DA PRESERVARE

L’obiettivo è preservare e migliorare il posizionamento del Paese. E infatti, ha spiegato Fraccaro, “il settore aerospaziale è una delle nostre maggiori eccellenze ed è doveroso valorizzarlo, attraverso il rafforzamento della posizione dell’Italia in ambito europeo e della nostra filiera produttiva sul mercato mondiale”. Ciò vale soprattutto considerando i cospicui ritorni degli investimenti in campo spaziale in tanti altri settori. “Sostenere le politiche aerospaziali – ha notato ancora – significa investire su ricerca e nuove tecnologie che hanno infiniti campi di applicazione nell’ambito delle politiche di sicurezza, industriali e commerciali”.

IL VALORE DEL COMPARTO

Dentro i confini nazionali, la partita più rilevante è quella della Space economy. Lo scorso giovedì, dal Mise di Stefano Patuanelli è arrivato il decreto da 100 milioni per agevolare i progetti di ricerca e sviluppo connessi al programma Ital-GovSatCom, primo progetto del Piano strategico Space economy partito a luglio con l’assegnazione dall’Asi del contratto a Thales Alenia Space, alla guida di circa quaranta imprese. Si tratta di una formula innovativa di partenariato pubblico-privato, da proseguire anche alla luce dei numeri del settore. “La Space economy – ha detto il sottosegretario – ha un fatturato di circa 2 miliardi di euro l’anno, garantisce un volume occupazionale di oltre 7mila unità e genera un ritorno degli investimenti nel settore di oltre 7 euro per ogni euro investito”.

IL COMINT DI PALAZZO CHIGI

Per questo, ha assicurato Fraccaro, “il nostro obiettivo, in linea con gli Indirizzi del governo in materia spaziale e aerospaziale approvati dal presidente Conte, è quello di rilanciare le politiche aerospaziali per rendere sempre più competitiva la presenza italiana in un settore in costante espansione che è essenziale per garantire la crescita del Paese”. Il punto di partenza è la nuova governance nazionale che, pur all’indomani di una complessa crisi di governo, garantisce una certa continuità in vista delle sfide più imminenti. A supportare il Comint c’è infatti l’ufficio di palazzo Chigi che fa capo all’ammiraglio Carlo Massagli, consigliere militare di palazzo Chigi e promotore della Struttura di coordinamento che rende operative la funzione di raccordo tra i diversi dicasteri.

I DOCUMENTI STRATEGICI

Il riferimento agli “Indirizzi di governo” non appare dunque casuale. Il documento strategico è stato siglato dal premier Conte a marzo. Vi si afferma l’intenzione di rimanere nel novero delle potenze spaziali, da perseguire con “una politica industriale di sostegno a nuove filiere tecnologiche”, con “una programmazione pluriennale, finanziaria e programmatica” e con il rilancio del Piano strategico nazionale per la Space economy, mantenendo e potenziando “l’approccio partenariale pubblico-privato”. Lo scorso luglio, sulla scia di quegli indirizzi, veniva poi approvata la “Strategia nazionale di sicurezza per lo Spazio”, con l’input al potenziamento delle misure di dissuasione e difesa dalle aggressioni contro le infrastrutture in orbita, al supporto all’industria per lo sviluppo di nuove tecnologie e al rilancio delle collaborazioni internazionali (soprattutto fronte Nato). Tutto questo andrà portato avanti, e l’impegno promesso da Fraccaro pare sicuramente un segnale positivo.

IL GIORNO DI LUCA PARMITANO

Tutto questo andrà portato avanti, e l’impegno promesso da Fraccaro pare sicuramente un segnale positivo. Le opportunità per rilanciare il settore ci sono, e ancora una volta lo dimostra il nostro portabandiera extra-atmosferico. Sarà infatti domani il giorno di Luca Parmitano, ormai a poche ore dall’assumere il comando della Stazione spaziale internazionale con il passaggio di consegne con il russo Alexei Ovchinin. È il primo italiano a farlo, terzo europeo, che entra così nella seconda fase della missione Beyond, carica di esperimenti della Penisola.

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