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Non è da sottovalutare quando sta accadendo nella frontiera tra Colombia e Venezuela. Nicolás Maduro ha annunciato un piano per un eventuale conflitto armato nel confine con la Colombia. “Le truppe sono schierate – ha confermato il leader del regime venezuelano -. Adesso sarà schierato anche un sistema missilistico di difesa anti-aerea, di difesa terrestre, blindata. L’operazione comincerà il 10 settembre”.

L’operazione militare fa parte della dichiarazione di “allerta arancione” nelle regioni Apure, Amazonas, Tachira e Zulia, tutte confinante con la Colombia.

UNA “GUERRA TOTALE”

Maduro accusò ancora una volta il presidente della Colombia, Iván Duque, di volere “aggredire il territorio venezuelano per andare al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e montare uno show politico scadente per un conflitto armato”. “Duque ha portato la Colombia di nuovo ad una situazione di guerra – ha aggiunto Maduro -. La violenza che resti in Colombia, qui non la vogliamo”.

Il vertice militare del regime di Maduro non si è pronunciato. Il numero due della Forza Armata Nazionale Bolivariana, Remigio Ceballos, ha detto in un videomessaggio che il Venezuela “è vittima di una guerra totale e senza limiti, senza precedenti. […] Una guerra terrorista, finanziaria, tecnologica, economica, una guerra diplomatica, mediatica, psicologica, di telecomunicazioni e commerciale”. Ha insistito sulla lealtà dei militari venezuelani per combatterla.

LA POSIZIONE DEL PARLAMENTO

Intanto, il presidente della Commissione di Difesa del Parlamento venezuelano, Eliézer Sirit, sostiene che la dichiarazione di “allerta arancione” è una farsa del governo di Maduro per distrarre l’attenzione sulla presenza di membri delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc) in Venezuela e generare più angoscia tra i venezuelani: “È una forma per nascondere la responsabilità di Maduro nell’autorizzare la presenza di gruppi irregolari in territorio venezuelano, contro la nostra sovranità e contro la nostra Costituzione”.

L’INVITO DI MOSCA

Il conflitto tra Colombia e Venezuela sconfina sempre di più. Con un comunicato ufficiale, il ministero degli Affari esteri russo ha invitato alla comunità internazionale a facilitare il processo di pace in Colombia, dopo l’annuncio degli ex leader delle Farc di riprendere le armi. “Lanciamo un appello alla comunità internazionale – si legge nel documento – perché contribuisca al proseguimento del processo di pace per la prosperità della popolazione colombiana e la stabilità regionale”. Il conflitto, aggiunge la diplomazia di Russia, potrebbe esplodere, con “conseguenze impreviste per la regione latinoamericana”.

Prove tecniche di guerra con la Colombia. Maduro posiziona missili nella frontiera

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