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Cento caccia Rafale nuovi di zecca arriveranno in Ucraina nell’arco dei prossimi dieci anni. L’annuncio è arrivato da Parigi, dove il presidente Volodymyr Zelensky si è recato in visita per dei colloqui la sua controparte francese Emmanuel Macron. Zelensky ha dichiarato che questi asset saranno “la più grande difesa aerea, una delle più grandi al mondo”, sottolineando che l’acquisizione dei Rafale rappresenta un passo chiave nella rigenerazione a lungo termine della capacità militare ucraina. L’Eliseo ha confermato che l’intesa riguarda nuovi velivoli e non prevede trasferimenti dagli stock francesi. Oltre ai velivoli, la dichiarazione d’intenti firmata dai due leader comprende anche sistemi di difesa aerea, bombe e droni prodotti da Dassault.

L’intesa rimane comunque una dichiarazione politica, non un contratto di acquisto. Secondo l’Eliseo, i dettagli finanziari saranno definiti in seguito e l’obiettivo è finanziare l’operazione tramite programmi europei e l’utilizzo dei beni russi congelati, una misura sulla quale l’Unione Europea non ha tuttavia ancora raggiunto un accordo (nonostante le pressioni ucraine in questo senso). In ogni caso, l’eventuale introduzione dei Rafale nel sistema militare ucraino richiederà comunque tempo: l’addestramento dei piloti è complesso e le capacità richieste per operare un velivolo avanzato come quello prodotto dalla Dassault non possono essere acquisite rapidamente.

Macron aveva già annunciato l’invio di ulteriori jet Mirage, oltre ai sei già previsti, e di un nuovo lotto di missili Aster 30 per le batterie Samp/T in dotazione all’Ucraina. Parigi, insieme al Regno Unito, spinge inoltre per creare una coalizione di circa 30 Paesi disposti a inviare truppe e assetti militari in Ucraina o lungo i confini occidentali del Paese nel caso venga raggiunto un accordo di pace con la Russia, mirando a garantire un sostegno militare ed economico di lungo periodo per scoraggiare future aggressioni da parte di Mosca.

L’annuncio sui Rafale arriva mentre continua la campagna russa di bombardamento strategico. Un attacco contro la regione di Odesa ha provocato incendi in infrastrutture portuali ed energetiche, danneggiando navi civili e lasciando decine di migliaia di utenze senza elettricità. Nelle stesse ore la Romania ha evacuato la cittadina di Plauru dopo che droni russi hanno colpito una nave carica di Gpl mentre transitava sul lato ucraino del Danubio. L’imbarcazione sta continuando a bruciare e, secondo Bucarest e Kyiv, presenta un rischio concreto di esplosione. Le autorità romene non segnalano violazioni dello spazio aereo nazionale, ma la Nato viene aggiornata in tempo reale, a conferma di quanto il conflitto sia ormai tangibile anche per i Paesi alleati lungo il confine. Nuovi attacchi hanno colpito anche la regione di Kharkiv, con tre persone che sono morte e dieci sono rimaste ferite, tra cui tre adolescenti, dopo un bombardamento che ha devastato edifici residenziali e lasciato centri abitati senza energia.

Cento Rafale per Kyiv. Da Parigi arriva l'annuncio congiunto Zelensky-Macron

Parigi promette cento Rafale a Kyiv e spinge, insieme al Regno Unito, per una coalizione di Paesi pronti a sostenere la sicurezza ucraina anche nel post-conflitto. Intanto nuovi bombardamenti russi colpiscono l’Ucraina, facendo evacuare un Paese in Romania

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