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Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è tornato a parlare di Venezuela nel discorso pronunciato nello Stato della Florida. Il capo della Casa Bianca ha rivolto un nuovo invito ai militari del Paese sudamericano ad accettare l’offerta di amnistia del leader dell’opposizione Juan Guaidó o prepararsi a “perdere tutto”. L’appello arriva mentre Nicolás Maduro continua a bloccare, grazie alle forze armate, gli aiuti umanitari che si trovano fermi al confine con la Colombia.

Nel suo intervento davanti alla comunità venezuelana residente negli Usa – la più grande del Paese – Trump ha detto ai militari: “Gli occhi del mondo intero sono su di voi, oggi e ogni giorno del futuro. Non potete nascondervi dalle vostre scelte che adesso vi stanno di fronte. Potete scegliere se accettare la generosa offerta di amnistia del presidente Guaidó per vivere la vostra vita in pace con le vostre famiglie. O potete scegliere la seconda via: continuare a sostenere Maduro. Se seguirete questa strada non avrete un porto sicuro, nessuna via d’uscita facile. Perderete tutto”.

Dai tempi della campagna elettorale del 2016, è noto l’interesse di Trump per la causa venezuelana. E la Florida è l’epicentro. Lo scontro a Caracas offre una nuova forma alla politica dei latinos al sud della Florida, dove c’è la più alta concentrazione di venezuelani negli Usa.

Secondo un reportage del quotidiano The New York Times, il “Venezuela, non più Cuba, domina la conversazione politica a Miami. […] Persino il County Commissioners – Miami-Dade County, un organo locale che non ha ingerenza sulla politica estera, ha votato in maniera unanime per il riconoscimento del leader dell’opposizione Juan Guaidó come presidente ad interim del Venezuela”.

Il presidente Trump sta esercitando una forte pressione contro Maduro e, se ha successo, i democratici temono che i venezuelani-americani diventeranno repubblicani leali, come è successo in passato con i cubani-americani.

Per Annette Taddeo, senatrice del Partito Democratico a Miami, “i repubblicani sono molto intelligenti quando si tratta di lavorare con gruppi minoritari. Sanno che uno Stato come la Florida si decide per punti percentuali, più o meno, per cui hanno bisogno di una quantità di venezuelani, colombiani e portoricani”.

Alcuni parlamentari del Partito Democratico si sono pronunciati contro il riconoscimento di Guaidó presidente: Tulsi Gabbard per Hawaii, Ro Khanna per la California e Ilhan Omar per Minnesota. Altri invece hanno cercato di cavalcare l’ondata venezuelana, come il presidente della Camera dei rappresentanti, Nancy Pelosi.

Il senatore repubblicano Marco Rubio ha criticato duramente chi guarda la vicenda venezuelana con il prisma ideologico: “Gli antecedenti storici che cercano di collegare con questo tema sono ormai superati. Forse l’analogia più vicina, per vicinanza, è quella delle città nella frontiera con il Messico. […] Non si può vivere a Miami senza conoscere persone del Venezuela”.

Così i repubblicani cavalcano l'onda del Venezuela in Florida

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