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Né con Nicolás Maduro né con Juan Guaidó. È questa la sintesi della mozione presentata dalla maggioranza in Parlamento sulla crisi venezuelana. La coalizione Lega e Movimento 5 Stelle mantengono posizioni contrapposte sulla situazione politica che vive il Paese sudamericano e sembra abbiano trovato un punto in comune, molto lontano però da una vera e propria presa di posizione.

Con la mozione, il governo si impegna a “continuare ad attivarsi affinché siano tutelati la sicurezza e gli interessi dei connazionali residenti in Venezuela e delle aziende italiane operanti nel paese. Ad assumere ogni iniziativa utile, anche in sede di Unione Europea, affinché sia affrontata in priorità l’emergenza umanitaria, e la crisi economica e sociale, garantendo il necessario flusso di aiuti nel rispetto del diritto internazionale. A condannare, con forza, ogni forma di violenza, repressione o conflitto armato in Venezuela. A sostenere gli sforzi diplomatici – anche attraverso la partecipazione a fori multilaterali – al fine di procedere, nei tempi più rapidi, alla convocazione di nuove elezioni presidenziali che siano libere, credibili e in conformità con l’ordinamento costituzionale”. I firmatari dell’accordo sono i deputati De Carlo Sabrina, Formentini, Cabras, Comencini, Cappellani, Billi, Carelli, Ribolla, Colletti, Zoffili, Caffaratto, Del Grosso, Coin, Di Stasio, Ehm, Emiliozzi, Grande, Olgiati, Perconti, Romaniello, Siragusa, Suriano.

Per il ministro degli Affari esteri, Enzo Moavero Milanesi, l’unica strada percorribile dall’Italia sulla crisi del Venezuela è favorire il dialogo, la riconciliazione del Paese sudamericano, per ridare al popolo la possibilità di scegliere nuovi governanti. “È importante cercare di evitare – ha spiegato il capo della Farnesina – che si creino contrapposizioni antitetiche che rallentino il processo verso nuove elezioni presidenziali”.

In una relazione presentata alla Camera dei Deputati, Moavero Milanesi ha insistito che però è importante “agire al fine di far affluire gli aiuti umanitari […] l’Italia ha proceduto a un primo stanziamento di emergenza a favore della popolazione del Venezuela, del valore di 2 milioni di euro, da erogarsi nel pieno rispetto del diritto internazionale umanitario”.

“Il Venezuela sta vivendo una gravissima crisi politica, economica, monetaria e sociale e un’emergenza umanitaria – ha dichiarato il ministro – quest’ultima è stata causata principalmente da anni di politiche economiche, valutarie e industriali fallimentari aggravate dal crollo dei prezzi del petrolio, risorsa fondamentale per il Paese; tutti gli indicatori economici sono peggiorati e si è sviluppato un insidioso mercato nero, con notevoli effetti destabilizzanti”.

Una crisi umanitaria che però il regime di Nicolás Maduro nega, sostenendo che si tratta di una falsa realtà creata dagli Stati Uniti per giustificare l’intervento in Venezuela. Così come respinge le accuse di irregolarità e mancata trasparenza nelle elezioni presidenziali a maggio del 2018. Si può tornare al voto nelle stesse condizioni?

L’emergenza del Venezuela riguarda direttamente anche migliaia di italiani. E non accetta più mezze misure.

L’insostenibile ambiguità del governo italiano sul Venezuela

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