Skip to main content

La Difesa europea è ormai una realtà, per molti un’esigenza impellente. Tanto nel campo della ricerca, quanto nel settore degli armamenti, i primi progetti sono partiti con molta Italia a bordo. Una presenza da confermare, attraverso investimenti e convinzione negoziale, anche in vista dell’entrata in vigore del Fondo europeo per la difesa (Edf) che, dal 2021 al 2027, dedicherà al comparto ben 13 miliardi di euro. D’altra parte, il contesto internazionale sempre più complesso e l’imprevedibilità della presidenza Usa rendono il processo un’opportunità da cui non ci si può sottrarre. In tal senso, è una buona notizia la nutrita e qualificata partecipazione italiana al progetto Pythia, che ha visto oggi il suo terzo workshop proprio nel nostro Paese.

IL PROGETTO PYTHIA

Acronimo di “predictive methodology for techhology intelligence analysis”, Pythia ha l’obiettivo di studiare una metodologia innovativa per realizzare previsioni concernenti le tecnologie della Difesa, con evidenti benefici per la politica e le strategie di carattere industriale. Si inquadra nell’ambito delle azioni dell’European defence agency (Eda), ed è stata ammessa all’interno dell’Azione preparatoria nel campo della ricerca per la difesa (Padr), uno dei due embrioni (l’altro è il Programma per lo sviluppo industriale, Edidp) del futuro Fondo europeo per il settore, su cui la Commissione ha già avanzato la propria proposta. A Pythia partecipano cinque Paesi: Bulgaria, Francia, Italia, Polonia, Romania e Regno Unito. Il nostro vede il coinvolgimento più corposo, con tre partner sugli otto complessivi. All’interno del consorzio ci sono infatti la Fondazione Icsa, guidata dal generale Leonardo Tricarico, Engineering (nel ruolo di coordinatore del consorzio) e Zanasi & Partners, che si occupa del coordinamento tecnico-scientifico.

UN AIUTO PER I DECISORI

“Pythia – ci ha spiegato Tricarico – è uno studio che vuole mettere a punto una metodologia riferita a tecnologie innovative, come l’analisi dei Big data, che possa essere utile nell’individuare soluzioni a problemi nel campo della Difesa”. In altre parole, ha aggiunto, è “uno strumento di aiuto per le scelte che riguarderanno le tecnologie del futuro”. Nello specifico, si tratta di elaborare “procedure e metodi predittivi che possano aiutare i decisori in un campo dal forte valore strategico”, ha notato ancora il generale, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica.

LE PAROLE DI TOFALO

Al terzo workshop dell’iniziativa (dopo i primi due appuntamenti a Bruxelles e in Bulgaria) ha partecipato anche il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo. “Ritengo sia questo un grande successo per la Fondazione Icsa e anche, perché no, un motivo di orgoglio per il Paese”, ha detto. “Apprezzo l’impegno di chi porta avanti iniziative e progetti innovativi nell’ottica della cooperazione internazionale”. D’altra parte, ha aggiunto, “come Italia e come sistema-Paese, sono convinto che dobbiamo guardare e spingerci oltre i confini nazionali, più di quanto abbiamo fatto finora”. Ciò vuol dire “mettersi in gioco e confrontarsi con realtà molto competitive”. È questo, secondo il sottosegretario, “lo spirito per dare forza al motore che alimenta l’Italia dove ci sono tante piccole e grandi realtà che hanno i numeri per affermarsi e primeggiare in tutto il mondo”.

L’ESIGENZA DI PROCEDERE VERSO LA DIFESA COMUNE

Ciò vale in particolar modo nel contesto della Difesa europea. “Oggi più che mai – ha rimarcato Tricarico – ogni iniziativa che mira a configurare un’identità comune nel campo della difesa non è solo benvenuta, ma anche necessaria”. Il riferimento è, in particolare, alla presidenza statunitense, rea di aver aumentato la complessità dei rapporti tra le due sponde dell’oceano. “Non credo che Donald Trump, come dicono molti americani, sia un mentitore; eppure, è decisamente unpredictable: non si sa mai se il seguito sarà coerente con quello che dice”. Proprio ieri, l’ipotesi di uscita degli Stati Uniti dalla Nato, paventata dal New York Times ha ribadito “l’urgenza di passare dalle parole ai fatti sulla difesa comune europea, non solo in materia di armamenti – ha detto concludendo Tricarico – ma anche nel campo della ricerca innovativa”.

infrazione, europa, pythia Brexit, francia, Europa, riformare, cyber, italia, mattarella, europa, difesa

Difesa, ecco il progetto europeo per le tecnologie del futuro

La Difesa europea è ormai una realtà, per molti un'esigenza impellente. Tanto nel campo della ricerca, quanto nel settore degli armamenti, i primi progetti sono partiti con molta Italia a bordo. Una presenza da confermare, attraverso investimenti e convinzione negoziale, anche in vista dell'entrata in vigore del Fondo europeo per la difesa (Edf) che, dal 2021 al 2027, dedicherà al…

I terremoti non c'entrano con le trivelle. Lo dice la scienza

Chi l'ha detto che le trivelle sono la causa dei terremoti? Qualcuno per la verità c'è. Le perforazioni per la ricerca di petrolio o gas (di cui si parla in questi giorni, dopo il polverone sulle concessioni, poi stoppate, nello Ionio) potrebbero causare i movimenti sismici della crosta terrestre. Qualcuno lo crede per davvero. Per esempio Andrea Maestri, avvocato-deputato ravennate…

Pillole per una sanità pubblica sostenibile

Di Walter Ricciardi

Ogni tempesta è sempre preceduta da segnali deboli, spesso impercettibili. È compito degli esperti riuscire a individuarli con anticipo e capirli, soprattutto quando gli stessi possono indicarci l’arrivo di una tempesta perfetta, cioè di una di quelle situazioni in cui una serie di elementi si influenzano e si aggravano a vicenda, generando condizioni meteo estreme e devastanti. Nel caso della…

iraniano, Khomeini

Il lancio del satellite iraniano che preoccupa Stati Uniti e Israele

Un innocuo satellite “non militare” per Teheran. “Il primo stadio di un missile intercontinentale” per Tel Aviv. “Una minaccia alla comunità internazionale” per Washington. Sono le tre diverse letture del fallito lancio spaziale iraniano, che ieri ha riacceso il dibattito relativo al programma missilistico di Teheran, tra l'altro proprio in un momento in cui la tensione con Israele è tornata…

L’autocritica di Juncker, contro l’austerità, che non salva la coscienza

I pentimenti postumi di Jean Claude Juncker, a proposito dell’austerità e dei patimenti inflitti alla Grecia, non sono solo lacrime da coccodrillo. Riflettono una preoccupazione reale anche se, almeno al momento, contingente. Guardano alle prossime scadenze, quando l’intera Europa sarà sottoposta alla prova impegnativa del bagno elettorale. Da politico navigato, il presidente della Commissione europea sa che gli astri non…

Brexit may referendum regno unito

Brexit, il giorno del giudizio. O no?

Il grande giorno per Brexit è arrivato. Il "meaningful vote" della House of Commons sull'accordo negoziato tra la Commissione Eu e il governo britannico per regolare la separazione del Regno Unito dall'Unione Europea si è tenuto ieri, dopo cinque giorni di intenso dibattito parlamentare. E alla fine la montagna ha partorito un topolino. Il Withdrawal Agreement è stato bocciato con…

brexit

Brexit, what’s next? Tre possibilità e una speranza per il sogno Europeo

Quando, un mese fa, mi sono trasferita a Londra con la forma mentis della persona che qui sarebbe rimasta a vivere per diverso tempo, pur sforzandomi, non ho visto alcuna traccia dei gut feelings che hanno portato alla vittoria del Leave al Referendum sulla Brexit di due anni e mezzo fa. Londra è una babele di lingue, volti, odori, religioni.…

Tutte le sintonie tra Corbyn (e il Partito Laburista) e il modello socialista del Venezuela

Dopo la sconfitta al voto parlamentare sull’accordo con l’Unione europea per l’uscita del Regno Unito, il governo di Theresa May affronterà oggi l'offensiva del Partito Laburista. Il leader Jeremy Corbyn ha chiesto la sfiducia nella speranza di dare il colpo di grazia all’esecutivo e andare alle elezioni anticipate. Come ha spiegato Mario Angiolillo oggi su Formiche.net, se la mozione di…

Brexit, cosa cambierà per le imprese con il no deal. Report Csc

Chi pensava che la Brexit fosse un affare per l'Italia dovrà ricredersi, almeno un po'. Il cosiddetto no deal, l'uscita senza un accordo dall'Unione in grado di garantire e salvaguardare i rapporti commerciali in essere, sarà qualcosa di potenzialmente traumatico per le imprese italiane, costrette a pagare un conto salato. Ne sono convinti al Centro Studi di Confindustria diretto da…

corrao, Terzi, appello

Cosa rischiano Lega e 5 Stelle alle elezioni europee. Parla Giannuli

Elezioni regionali, europee e misure chiave. Lega e Movimento 5 Stelle, le due forze di governo, si trovano a fare i conti con il gradimento dei cittadini e il governo del Paese. A lato, le possibili nuove alleanze - il dialogo della Lega con il Partito democratico alla cena organizzata dall'associazione "Fino a prova contraria" ne è forse il più…

×

Iscriviti alla newsletter