Skip to main content

La Nato, il cui trattato istitutivo (il Patto atlantico) venne firmato a Washington il 4 aprile 1949, è un’organizzazione internazionale per la collaborazione nel settore della difesa. Il concetto informatore dell’Alleanza si rifaceva a quello della difesa collettiva, esplicitato nell’art. 5: “Le parti concordano che un attacco armato contro una o più di esse, in Europa o in America settentrionale, deve essere considerato come un attacco contro tutte e di conseguenza concordano che, se tale attacco armato avviene, ognuna di esse, in esercizio del diritto di autodifesa individuale o collettiva, riconosciuto dall’articolo 51 dello statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti attaccate prendendo immediatamente, individualmente o in concerto con le altre parti, tutte le azioni che ritiene necessarie, incluso l’uso della forza armata, per ripristinare e mantenere la sicurezza dell’area Nord Atlantica”.

Dalla caduta del Muro di Berlino in poi, la Nato ha progressivamente perso la propria caratteristica di alleanza difensiva per orientarsi sempre più come un ambito di collaborazione militare tra Paesi aderenti. È stata superata la contrapposizione con il Patto di Varsavia e con l’Unione Sovietica, e la Nato ha rapidamente adattato la sua postura alla nuova realtà geostrategica. Da struttura necessariamente rigida, capace di svolgere al meglio il compito di difendere militarmente i suoi membri da una minaccia ben definita, si è trasformata in strumento d’azione a largo spettro, capace di gestire le crisi e la conflittualità del nuovo ordine mondiale.

In linea generale, la Nato oggi rappresenta l’organizzazione militare più utilizzata per l’imposizione del pieno rispetto della Carta dell’Onu e delle norme e convenzioni di diritto umanitario e di diritto bellico, delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu relative a situazioni di crisi di importanza globale. La Nato rimane ancora oggi l’organizzazione di riferimento per garantire un’adeguata cornice di sicurezza all’intera regione euro-atlantica, per esercitare la dissuasione, la deterrenza e la difesa militare contro qualunque minaccia. L’Italia è stata pienamente partecipe di ogni fase storica e di ogni evoluzione della Nato, fin dalla sua fondazione. Il nostro Paese contribuisce alle diverse iniziative dei tre core task in materia di difesa collettiva, gestione delle crisi e sicurezza cooperativa.

Per poter assolvere a tali compiti, la Nato dovrà mantenere adeguate capacità tecnologiche e operative degli strumenti militari dei Paesi membri, anticipare e prevenire le crisi e garantire la difesa collettiva. In questo ambito, si collocano la strategia di cooperazione con le organizzazioni internazionali, con l’Unione europea e le iniziative a favore di Paesi partner e alleati. L’Alleanza ha identificato le caratteristiche strategiche che dovranno essere soddisfatte dalle Forze armate dei Paesi membri, inclusa la capacità di integrarsi in maniera strutturata e standardizzata con le componenti non-militari per operazioni noncombat e a supporto della resilienza civile attraverso il cosiddetto paradigma del multi-purpose by design. Si tratta del processo di sviluppo di capacità militari a molteplice scopo, un settore questo in cui la nostra industria, nel recepire i requisiti operativi dei nostri Stati maggiori, è già leader mondiale.

Per fronteggiare la complessità del cambiamento è necessario un adattamento che evolva anche il nostro concetto di protezione da difesa a sicurezza collettiva e quindi resilienza. In occasione del Summit Nato tenutosi a Bruxelles lo scorso luglio, Nato e Ue hanno rinnovato l’impegno congiunto sottoscritto nel 2016 circa il rafforzamento della partnership strategica e di piena collaborazione secondo il postulato “No duplication, no competition”, per il rafforzamento della sicurezza comune. Anche in tale ambito sono possibili importanti opportunità per il nostro sistema-Paese per quanto attiene alla progettazione e produzione di capacità innovative nell’ambito dei processi di sviluppo capacitivo delle due organizzazioni, ovvero il Capability development plan (Cdp) europeo e il Nato defence planning process (Ndpp).

La difesa continuerà a promuovere tutte le iniziative per orientare e rafforzare l’Alleanza verso il Mediterraneo e il Medio Oriente al fine di affrontare, in modo sistemico, le continue crisi e la perdurante instabilità in tale regione, così come la minaccia del terrorismo e dell’estremismo violento. In tale contesto, assume particolare importanza il rafforzamento dell’Hub per il sud. In occasione della mia visita a Giugliano in Campania (Napoli) presso il Nato strategic direction-south (Nsd-s/ Hub), l’Hub della Nato per il sud, ho espresso la mia soddisfazione per l’approvazione dell’Alleanza della proposta italiana circa l’avvio di un modello di studio delle nuove minacce che arrivano dal Mediterraneo.

La costituzione dell’hub di Napoli è la prova che l’Alleanza atlantica guarda anche al fianco sud e al Mediterraneo, come un’area di grande interesse strategico nella quale operare con continuità ed efficacia. È da qui che provengono, attualmente, le minacce più dirette alla sicurezza dei nostri cittadini, quali terrorismo ed estremismo violento, traffici illegali di ogni genere, tratta di esseri umani, proliferazione e commercio di armi. I prossimi anni, come quelli passati, non saranno facili. Saremo chiamati ad affrontare nuovi e probabili cambiamenti nello scenario internazionale. Ci saranno nuove incertezze e nuove realtà con cui fare i conti. Ma l’Alleanza atlantica continuerà a essere forte e coesa, perché è fondata su valori che uniscono i nostri Paesi, sulle due sponde dell’Atlantico. L’Italia continuerà a sostenere con forza, in ambito alleato, la necessità di una Nato capace di guardare e intervenire per fronteggiare tutta la gamma dei rischi. Il nostro Paese continuerà, come sempre, a essere parte attiva e propositiva nell’Alleanza; continuerà a onorare gli impegni assunti e ad aggiornare le proprie capacità di difesa in coerenza con tali impegni.

L'Hub di Napoli dà il segnale del rinnovamento dell'Alleanza atlantica. L'intervento del ministro Trenta

La Nato, il cui trattato istitutivo (il Patto atlantico) venne firmato a Washington il 4 aprile 1949, è un’organizzazione internazionale per la collaborazione nel settore della difesa. Il concetto informatore dell’Alleanza si rifaceva a quello della difesa collettiva, esplicitato nell’art. 5: “Le parti concordano che un attacco armato contro una o più di esse, in Europa o in America settentrionale,…

Rischio jihad sempre alto. La Nato si adegui ai nuovi nemici. Parla Manciulli

Crescono i simpatizzanti jihadisti che mantengono alto il rischio terrorismo, tutt’altro che ridimensionato dalla sconfitta militare dell’Isis, e vanno quindi aumentati gli investimenti su questo fronte. Andrea Manciulli, presidente di Europa Atlantica e grande esperto di jihadismo, invita la Nato a rilanciare i valori dell’Occidente in occasione dei suoi 70 anni adattando i propri obiettivi ai cambiamenti in atto a…

Da Juncker non accettiamo lezioni, il Dl crescita funzionerà. Parla Licheri (M5S)

L'Europa può arrabbiarsi quanto vuole ma il governo andrà avanti per la sua strada, senza guardarsi troppo indietro. La visita di ieri del presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, ha lasciato i suoi strascichi, tra le preoccupazioni crescenti di Bruxelles per la tenuta dei conti italiani e l'assenza di Pil e una costante scarsa sintonia (al netto dei convenevoli da…

ucraino

In Ucraina ha vinto la democrazia. E in Russia? L'allarme di Perelygin

Gli ucraini hanno votato. Per gli osservatori internazionali il primo turno delle elezioni presidenziali si è svolto in maniera regolare, con violazioni insignificanti che non hanno assolutamente influito nel risultato finale. L’attore Volodymyr Zelensky e il presidente Petro Poroshenko andranno al ballottaggio, in programma il 21 aprile. Secondo il sondaggio del Centro Razumkov, il Rating Group e l'Istituto internazionale di…

governo

Reddito e tasse. Dall'Istat due cattive notizie, aspettando il Def

L'Istat fotografa le finanze delle famiglie italiane. Punto primo, il reddito dei nuclei scende ancora e dunque diminuisce il loro potere di acquisto, limitandone la capacità di consumare. Punto secondo aumenta la pressione fiscale su imprese e famiglie e questo vuol dire che una quota sempre maggiore di reddito se ne va in tasse. Non proprio rose e fiori, se…

conte

Non solo accordi commerciali. La strategia di Conte in Qatar

L'Italia è in una fase di forcing col Qatar: il premier, Giuseppe Conte, è andato in visita in questi giorni a Doha, mentre nelle scorse settimane era toccato alla ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, e ancora prima (ottobre 2018) per l'emirato era passato Matteo Salvini, ministro dell'Interno. I contatti sono costantemente gestiti dall'ambasciatore italiano locale, Pasquale Salzano, motore delle relazioni (una insider…

5G made in Cina, Di Maio rassicura il Copasir ma l’allerta resta alta

I pericoli derivanti dall'adozione del 5G cinese evidenziati a più riprese nei 'warning' Usa e le ripercussioni economiche e geopolitiche ipotizzate a seguito dell'adesione italiana al memorandum d'intesa sulla nuova Via della Seta (nel quale sono rimaste le telecomunicazioni) sono i due argomenti principali affrontati oggi al Copasir – il Comitato parlamentare di vigilanza sull’intelligence – , che per l'occasione…

Vi racconto obiettivi e progetti della nuova Hacking Team. Parla Lezzi (Memento Labs)

Memento Labs è il nome della realtà che assorbirà le competenze di Hacking Team, società italiana di Information technology che collabora con polizia e servizi di mezzo mondo vendendo prodotti destinati alla cyber intelligence e alla sorveglianza informatica. HT è rimasta a sua volta vittima nel 2015 di un attacco hacker, per effetto del quale molto materiale altamente riservato (comprese alcune…

brexit, minuto Europa Fondi europei, Da Empoli

Perché l'Europa non può tenersi fuori dalla sfida tech tra Usa e Cina. L'analisi di Scotti

La bellissima iniziativa del “Giornale dell’Arte”, per il 185° anniversario dalla Fondazione della Giovine Europa di Giuseppe Mazzini, si inserisce in un dibattito sulla crisi di una Europa troppo concentrata sul proprio presente imminente. Una Europa che sembra aver dimenticato le “contraddittorie complessità” della sua storia nella dinamicità di un mondo in metamorfosi. È difficile “recensire” i contributi “profondi” che…

F35. Perché (e come) l'Italia potrebbe beneficiare dello stop alla Turchia

L'Italia potrebbe beneficiare dell'esclusione della Turchia dal programma F-35. La decisione di Washington di sospendere le forniture ad Ankara relative al velivolo è ancora provvisoria, in attesa di una rinuncia “inequivocabile” dei turchi al sistema russo S-400. Eppure, il Pentagono ha già annunciato l'avvio della valutazione su “fonti secondarie di fornitura”, necessarie a sostituire l'attuale contributo dell'industria turca. Per il…

×

Iscriviti alla newsletter