Skip to main content

Netanyahu si rivolge a Qasem Soleimani, il comandante delle forze Quds delle Guardie della Rivoluzione, con un video in ebraico tradotto in farsi: “Invece che intromettersi nelle elezioni, Soleimani farebbe meglio a controllare lo stato delle basi iraniane che tenta di costruire in Siria; la nostra politica è chiara e non cambierà siamo determinati ad impedire il consolidamento iraniano in Siria”.

Il messaggio arriva dopo che il quotidiano kuwaitiano al-Jarida ha pubblicato un articolo in cui si sostiene che Soleimani avrebbe visitato una cittadina il prossimità al confine israeliano (40 chilometri) e avrebbe dato istruzione alla forze siriane di colpire Israele, per far perdere le elezioni a Netanyahu e sconfiggere quindi Israele. La notizia non è stata confermata, ma sempre secondo il giornale del Kuwait Netanyahu avrebbe reagito alla violazione degli accordi Usa-Russia-Israele per cui gli iraniani non devono avvicinarsi al confine. Netanyahu twitta in farsi che il regime di Teheran “ha costruito una fortezza in Libano con Hezbollah, una a Gaza con Hamas e Jihad Islamico ed ora vuole costruirne un’altra sulla frontiera con il Golan in Siria” e che per questo Israele deve opporsi alle azioni di Teheran.

Netanyahu ha aperto un canale Twitter in farsi nel 2015, in piena campagna anti-accordo nucleare e per parlare al popolo iraniano, cui si rivolge direttamente sostenendo l’opposizione, offrendo sostegno tecnologico e parlando di un futuro in cui iraniani e israeliani saranno di nuovo amici. All’inizio il canale era deriso dagli iraniani, che poi però hanno incominciato a seguire le notizie pubblicare navigando in anonimo in modo da aggiornare le censure. Nel Twitt dell’altro ieri, Netanyahu usa un tono quasi ironico, rivolgendosi a Soleimani. Un tono simile lo ha usato all’Onu quando ha mostrato un pezzo del drone di produzione iraniana, rivolgendosi al ministro degli Esteri iraniano: “Signor Zarif, lo riconosce? Dovrebbe riconoscerlo. È suo…”, il 20 settembre 2017, in un discorso in cui deride le decisioni anti-israeliane si rivolge direttamente al popolo iraniano in farsi: “Siete nostri amici”, profetizzando un giorno in cui gli iraniani saranno liberati dal regime teocratico.

Sempre che sia vera la notizia riportata dal giornale kuwaitiano, la visita di Soleimani verso il confine è una violazione delle intese con Russia e Stati Uniti. Di qui due possibilità: la Russia sapeva della visita e non ha fatto nulla, il che metterebbe in dubbio la volontà di far rispettare “il cuscinetto di 80 chilometri”, cioè l’area inaccessibile agli iraniani; se invece la Russia non sapeva della visita e non l’ha impedita, può darsi che d’ora in poi sarà più determinata con gli iraniani. Il Cremlino avverte Israele: mettere fine ai bombardamenti, e Israele prende sul serio gli avvertimenti russi.

Mosca si trova a navigare in un mare di scontentezze: i siriani pretendono che impedisca a Israele di bombardare, gli iraniani vogliono libertà di movimento in Siria, gli israeliani vogliono che l’Iran se ne vada dalla Siria. La Russia è alleata dell’Iran ma ha ottimi rapporti con Gerusalemme. C’è da dire però che i rapporti sono ottimi tra i leader, mentre con l’episodio dell’aereo russo abbattuto, e conseguente accusa a Israele, si è visto che non tutto l’establishment, in particolare non la Difesa, condivide la vicinanza allo Stato ebraico. La scontentezza non è solo dei leader. In un articolo pubblicato su Novaya Gazeta si parla della cittadina di Qaa, al confine tra Libano e Siria, che viveva in simbiosi con la cittadina siriano oltre confine al-Qusayr, prima controllata da Hezbollah ed ora dai russi. L’esercito russo avrebbe segnato il confine con filo spinato e mine anti-uomo per impedire il contrabbando di armi, e controllerebbe la zona con pugno di ferro. Gli abitanti però sono scontenti: i libanesi facevano la spesa in Siria dove i prodotti costano molto meno, mentre i siriani avevano clienti fissi. L’aspetto più pericoloso per i russi sarebbe il colpo subito da Hezbollah, che non potrebbe più vivere di contrabbando, con conseguenze significative sul budget dell’organizzazione.

L’Iran è incontrollabile, e la determinazione di Israele può costare cara. Finché la Russia non considererà opposti gli interessi di Teheran, le forze Qods potranno stabilirsi in Siria. Una simile crisi a settembre è rientrata con pochi danni per Israele, che si trova a dover gestire interessi molto fragili con grandi potenze. La Russia è ambivalente riguardo a Israele: la presenza di un milione di israeliani originari dell’Unione Sovietica fa considerare Israele parte del “russkij mir”, del mondo russo, ma politicamente Israele è visto come un alleato Usa.

Alta tensione Israele-Iran in Siria. E Netanyahu avvisa Soleimani

Netanyahu si rivolge a Qasem Soleimani, il comandante delle forze Quds delle Guardie della Rivoluzione, con un video in ebraico tradotto in farsi: “Invece che intromettersi nelle elezioni, Soleimani farebbe meglio a controllare lo stato delle basi iraniane che tenta di costruire in Siria; la nostra politica è chiara e non cambierà siamo determinati ad impedire il consolidamento iraniano in…

iovino

Obiettivi (e risorse) del fondo sulla cyber security. Parla Iovino (M5S)

Affrontare il pericolo sulla assenza di adeguate misure per la protezione informatica dei dati personali, ma anche creare una adeguata “cultura digitale” a partire dai più giovani. Sono - spiega a Formiche.net il deputato Luigi Iovino (M5S) - alcune delle priorità alla base del fondo sulla sicurezza informatica istituito in Legge di Bilancio, del quale il parlamentare pentastellato si è…

ponzio pilato

Sul Venezuela Lega e M5S come Ponzio Pilato. L'accusa di Urso

Il governo italiano fa come Ponzio Pilato e a chi gli chiede di riconoscere quanto prima il Presidente dell'Assemblea nazionale venezuelana Guaidò risponde che se ne occuperà tra una settimana. Intanto due milioni di nostri connazionali rischiano la vita. È la denuncia partita dal senatore di Fratelli d'Italia Adolfo Urso che accusa: “Da Lega e M5s nemmeno la solidarietà alla…

nato putin mosca

Caro Sergio Romano, perché ti sbagli su Putin e la Nato. Firmato Paolo Alli

Ho sempre apprezzato le analisi dell'ambasciatore Sergio Romano, pur talvolta non condividendole, ma sono rimasto sinceramente stupito dal suo ultimo intervento sulla Nato sul Corriere della Sera. Arrivare a concludere, dopo essere partiti dal tema delle sanzioni alla Russia, che l'Alleanza Atlantica costituisce un potenziale rischio per la pace e la stabilità mi sembra del tutto antistorico, per una serie…

Trump accetta la proposta di Pelosi. Prima chiudere lo shutdown e poi il Sotu

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato che farà slittare l'annuale Discorso sullo Stato dell'unione (il Sotu) a data da destinarsi, aspettando lo sblocco dello shutdown (la chiusura parziale di tutti gli uffici federali legata alla mancata approvazione al Congresso della legge sul bilancio federale). Il Discorso era fissato per martedì 29 gennaio, ma Trump dice che vuole evitare la sovrapposizione tra…

L'Italia rompa il silenzio sul Venezuela e la carta Guaidó. In nome dei diritti umani

Il Venezuela è tornato a fare notizia. In quest’occasione, per fortuna, non per i morti in piazza. La manifestazione dell’opposizione di ieri si è conclusa pacificamente. Ma alla fine della giornata di protesta il Paese si è sdoppiato, ancora una volta. Da anni, i venezuelani si trovano a dovere gestire due Parlamenti e ora anche due presidenti. Da quando il…

Conte a Davos. Non solo mediatore. Perché può far bene al governo (e all'Italia)

Chi pensava che Giuseppe Conte fosse sempre più lontano dal governo da lui stesso presieduto, e che fosse stato investito dal vecchio establishment del compito di contraddire dall’interno il nuovo, dovrà ricredersi. Il discorso tenuto ieri a Davos conferma infatti con nettezza le critiche che ogni giorno, spesso in modo goffo e forse inutilmente rabbioso, il nuovo governo rivolge all’Unione…

Castelnuovo di Porto, così va in aria un paziente cammino di integrazione. Parla monsignor Felicolo (Migrantes)

Sono iniziati i trasferimenti dei richiedenti asilo ospitati al Cara di Castelnuovo di Porto, verso Campania e Basilicata. Alla fine del mese dovranno essere tutti fuori, visto che il Viminale non ha rinnovato le convenzioni stabilite in precedenza. In questo passaggio si perderanno anche più di cento posti di lavoro messi a disposizione dalla cooperativa Auxilium, per un centro così…

Sfide (e strategie) tecnologiche degli Stati Uniti secondo la National Intelligence

Di Rebecca Mieli e Michele Pierri

Con il miglioramento delle capacità informatiche di attori come Cina e Russia, gli Stati Uniti stanno affrontando diverse nuove minacce, in particolare contro le infrastrutture critiche, salute e sicurezza pubblica, prosperità economica e stabilità. Le emergenti tecnologie informatiche rappresentano poi una pericolo non solo dal punto di vista operativo, ma anche sociale, in quanto stanno mettendo in discussione – secondo…

La Siria minaccia Israele. Postura e propaganda nella fase geopolitica della guerra civile

L'ambasciatore siriano all'Onu, Bashar al Jafaari, ha preso la parola durante una riunione del Consiglio di Sicurezza e ha alzato ulteriormente i torni sulla crisi geopolitica che la guerra civile mondiale siriana ha creato. Crisi che, adesso che il regime  con l'aiuto di Russia e Iran – ha sanguinosamente vinto la partita, entra in una nuova e delicata dimensione: se Israele non…

×

Iscriviti alla newsletter