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Sembra trascorso un secolo dall’avvio dell’era Tsipras in Grecia. Il Paese è sì fuori ufficiosamente dalle sabbie mobili dei prestiti dei creditori internazionali, ma al suo interno cova un malessere sociale oggettivo, come dimostrano gli episodi terroristici degli ultimi mesi. La stagione di ripresa, al momento, non si vede. L’economia interna vive uno stallo, con Pmi e cittadini su cui si è abbattuta una pressione fiscale record. In vista delle europee di maggio ecco che le amministrative per la capitale ellenica potrebbero riservare più di una sorpresa, con il candidato conservatore per il comune di Atene dato avanti nei sondaggi.

CHI È

Kostas Bakoyannis, classe 1978, è figlio del deputato di Nea Dimokratia Pavlos assassinato nel 1989 dalle brigate combattenti del 17 Novembre. Attualmente è governatore della Fthiotida. Alle amministrative per la capitale ellenica è super favorito, grazie ad un programma legato alla green economy e al concetto di smart city. Un “allenamento” in vista delle politiche del 2024?

Ha studiato Storia e Relazioni Internazionali alla Brown University negli Stati Uniti e scienze politiche presso la John F. Kennedy School di Harvard. Ha lavorato in grandi organizzazioni, come il ministero degli Affari Esteri, il Parlamento europeo e la Banca mondiale e con la società di consulenza Boston Consulting Group. Fino ad oggi ha maturato due esperienze amministrative: sindaco di Karpenissi e ora governatore regionale della Grecia centrale.

IL PROGETTO

Nuovi business, meno tasse per chi investe accanto ad una visione meno burocratica (in contrapposizione a Syriza) e più orientata agli scambi commerciali e a nuove partnership internazionali anche con il sostegno di player privati.

Ecco il programma di Bakoyannis per Atene e che, in prospettiva, molti vedono già al lavoro per il futuro della Grecia.

“Bussiamo ai mercati del mondo e mostriamo loro chi siamo” ripete come un ritornello. Lo ha fatto alla guida della sua regione, che sta cambiando sensibilmente anche grazie a missioni mirate. Come quella che il governatore ha effettuato in Israele assieme ad una serie di imprenditori della Grecia centrale per instaurare nuovi rapporti.

A Tel Aviv qualche settimana fa Bakoyannis si è fatto accompagnare anche da uno chef (Aki Petretziki) per promuovere il turismo continentale ellenico anche al di fuori della classica stagione estiva che termina a settembre.

Gli incontri sono stati organizzati dall’Ufficio per gli Affari Economici e Commerciali dell’Ambasciata greca a Tel Aviv e dall’Organizzazione greca Turismo in Israele: mosse che fino a pochi anni fa le regioni greche difficilmente mettevano in campo.

TREND

Sicurezza e città senza barriere sono i due punti strategici per la nuova Atene. Il combinato disposto tra immigrazione incontrollata e il traffico di stupefacenti giunto a livelli “sudamericani” impongono un’altra visione per Atene, il cui centro è il fiore all’occhiello per visitatori e turisti, con Plaka, l’Akropoli e il Licabetto. Ma è sufficiente allontanarsi di poche centinaia di metri per impattare con la realtà di una città che conta più di 600mila abitanti ed è anche capoluogo dell’Attica, regione che da sola contiene il 50% della popolazione greca.

Il primo problema ateniese oggi è la sfiducia: gli ateniesi sono sospettosi, cauti, impauriti proprio perché non si sentono al sicuro. Alla fine di settembre una pattuglia della polizia si era apprestata ad effettuare un controllo nell’abitazione di pregiudicato e venne accolta da una raffica di mitra sparata dal balcone del palazzo dove stavano entrando, mettendoli in fuga.

La lotta tra bande, con la mafia albanese e russa, per il predominio del mercato della droga si somma al contrabbando di armi e alla presenza, silenziosa ma oggettiva, di una cellula dell’Isis dedita alla falsificazione di passaporti. Atene è anche questo, ragion per cui il nuovo sindaco dovrà davvero investire parecchio sul tema sicurezza.

Ben il 69% degli ateniesi affermano di aspettarsi un furto con scasso, una rapina, un’aggressione. E un cittadino su tre ha dichiarato che il crimine nella propria regione è aumentato negli ultimi due anni.

PENSIERI

“Il turismo nella Grecia centrale non ha confini”, ha detto anche nell’ultima intervista che ha rilasciato alla Bbc, puntando a investire sì sulle presenza straniere ma accanto ad un nuovo modo di immaginare le esportazioni che si possa legare con cibo, isole e mitologia. “Andiamo di paese in paese e dimostriamo che la squadra forte può portare turismo, esportazioni e ricavi. Creiamo crescita, non attendiamo”.

Da qui ecco la priorità: aggiornare i luoghi di Atene che da sempre sono terreno fertile per delinquenza e guerriglia urbana contro la polizia, come Exarchia e Omonoia grazie a comitati locali di prevenzione, che consentiranno al Comune di migliorare queste aree rendendole meno vulnerabili. Accanto a ciò un mega piano di innovazione, nel solco di ciò che è stato fatto nella cittadina settentrionale di Trikala, entrata nella top 20 delle città più smart al mondo.

twitter@FDepalo

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